Per ascoltare l’audio di oggi, 15 aprile 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/103 (1705)
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Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!
Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.
Le notizie
Genocidio a Gaza
Un duro bombardamento su Hay Tuffah, nel centro di Gaza e distruzione di case con la dinamite a Shejaie, zona orientale di Gaza città. Dall’alba di oggi sono 13 i civili uccisi dalle bombe israeliane. In un’altra strage a Khan Younis, l’esercito israeliano ha ucciso 5 persone della stessa famiglia, radendo al suolo la loro casa.
Il rapporto giornaliero del ministero della sanità informa che nella giornata di ieri, fino a mezzogiorno, sono arrivati negli ospedali i corpi di 39 uccisi e 118 feriti.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Situazione umanitaria
La portavoce dell’OMS Margaret Harris ha dichiarato che nella Striscia di Gaza “c’è una grave carenza di forniture mediche e medicinali. Stiamo lavorando per portare aiuti medici per curare i feriti nei continui bombardamenti. Siamo preoccupato per la fame sofferta dai civili, in particolare dai bambini. Inoltre la popolazione non ha accesso all’acqua pulita”.
Giornalisti nel mirino
Le associazioni dei giornalisti in Francia hanno pubblicato un comunicato su Le Monde nel quale esprimono solidarietà con gli oltre 200 colleghi palestinesi e chiedono la fine della pratica costante e ricorrente di prendere di mira i giornalisti da parte dell’esercito israeliano. (articolo-appello in francese: clicca). Nella lunga lettera appello vengono raccontate diverse storie di giornalisti di Gaza uccisi in attacchi israeliani mirati, mentre loro stavano svolgendo il loro lavoro, altri sono state bombardate le loro case o redazioni. Domani, mercoledì 16 aprile, il collettivo di giornalisti, associazioni sindacati e testate giornalistiche si sono dati appuntamento contemporaneamente in due presidi a Parigi e Marsiglia.
Cisgiordania
Un giovane palestinese assassinato a Jalazoun, a nord di Ramallah. Malek Al-Hattab, 19 anni, è stato ucciso dai soldati israeliani con colpi di arma da fuoco durante un’incursione nella cittadina. Insieme ad altri due giovani, lanciava pietre per rallentare l’avanzata degli invasori. Gli altri due giovani sono rimasti feriti alle mani e piedi e sono ricoverati in ospedale.
L’ospedale di Jenin è stato invaso ieri sera dai soldati. I carri armati sono stati schierati all’ingresso della struttura, picchiati medici e infermieri e poi sono stati arrestati alcuni feriti in cura.
A Tulkarem prosegue la deportazione della popolazione dei due campi profughi. Secondo i dati dell’Anp, sono 30 mila i palestinesi cacciati dalle loro case nella provincia. La maggior parte di loro passa le notti all’aperto senza neanche tende o ripari provvisori. È deportazione di massa che la maggior parte dei media scorta mediatica di Netanyahu chiamano fuga, come veniva definita la cacciata dei palestinesi dalla loro terra, la Palestina, nel 1948. No, non si era trattato allora, e non si tratta ora, di fuga, ma di deportazione.
Ue
Guerra di Israele contro la popolazione di Gaza è “oltre limite di autodifesa”. Lo ha detto l’alta rappresentante Ue Kaja Kallas al termine del Consiglio Affari Esteri del Lussemburgo. “Per quanto riguarda la situazione generale, è molto grave e naturalmente vogliamo che i mediatori tornino al tavolo dei negoziati, riprendano il cessate il fuoco e liberino tutti gli ostaggi”, ha aggiunto. Una posizione che in realtà nasconde l’ipocrisia di una Ue schierata a fianco del genocidio, perché condizionare l’ingresso delle forniture umanitarie al raggiungimento di un accordo tra Netanyahu e Hamas, significa sposare la tesi di Tel Aviv e ammettere l’uso della fame come arma di guerra.
Trattative
È saltato il tavolo delle trattative perché Netanyahu ha imposto alla sua delegazione di chiedere il disarmo di Hamas, proposta completamente respinta dai dirigenti del movimento palestinese. Un dirigente di Hamas, Taher al-Nunu, ha dichiarato che “il gruppo è pronto a rilasciare tutti gli ostaggi israeliani in cambio della liberazione di detenuti palestinesi e se Israele porrà fine alla guerra, del ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e dell’ingresso di aiuti umanitari”. La delegazione palestinese ha già lasciato Il Cairo e si è diretta a Doha, per consultazioni con i capi del movimento. “Netanyahu alza l’asticella delle rivendicazioni per impedire il raggiungimento di un accordo e proseguire la guerra contro la popolazione di Gaza e salvare la sua poltrona”, ha detto una fonte del governo egiziano alla tv Al-Qahira Ikhbaria (Cairo News).
Israele
Esercito israeliano in crisi: più di 100 mila riservisti non si presentano al richiamo. Tel Aviv conta su 170 mila soldati attivi e mezzo milione di convocabili. All’inizio dell’invasione di Gaza, l’esercito ha richiamato 295 mila riservisti. I numeri sull’affluenza, analizzati dal magazine +972, mostrano che solo il 50-60% continua a rispondere al richiamo militare.
La scorsa settimana, il capo di stato maggiore israeliano, Zamir, ha licenziato 1000 ufficiali e piloti che avevano firmato un appello per la fine della guerra e salvare gli ostaggi. Altri ufficiali ed ex comandanti di esercito e forze di sicurezza hanno firmato altri appelli contro la politica guerrafondaia di Netanyahu. Un ex generale è arrivato a dichiarare che il premier è un pericolo per Israele e andrebbe arrestato.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.
Solidarietà/Al-Najdah
È arrivata ieri la 25 sima adozione. Molte anche le quote una tantum per i pasti caldi alle famiglie con bambini/e orfani/e. Un risultato eccellente. Grazie a voi, cari lettori di Anbamed, adesso siamo in grado di trasferire le somme raccolte al conto corrente dell’associazione delle donne di sinistra di Gaza, Al-Najdah (Soccorso sociale). Il totale delle donazioni ricevute in un mese, dal 3 al 31 marzo 2025, è di 8.050 euro.
Vi daremo conto documentale del trasferimento bancario, appena le operazioni saranno andate a termine.
Ci sono arrivati in banca dei contributi per adozioni, ma non abbiamo ricevuto comunicazioni dagli affidatari, che non riusciamo a contattare. Preghiamo i donatori di scriverci per avvisarci e fornirci i loro contatti email e telefonici, per semplificare le comunicazioni.
Ci arrivano ancora diverse proposte di gruppi di amici che si mettono insieme, per raccogliere i fondi necessari per coprire la spesa di un anno: 600 euro.
Tutti i giorni arrivano altri messaggi di lettori di Anbamed esprimendo interesse al progetto e richieste di approfondimento. “Ore Felici per i Bambini di Gaza, adozioni a distanza e pasti caldi” è la cosa giusta.
Il sito IdeeInFormazione ha pubblicato in Homepage il nostro appello alle adozioni a distanza per i bambini/e di Gaza. Guarda!
Il direttivo di ACM ha deciso di donare agli affidatari due libri, pubblicati per promuovere l’attività di sostegno ai bambini/e: “Artisti per Gaza” (un catalogo di opere d’arte) e “Al di là di sé. Le opere di Vincenzo Dazzi per i bambini di Gaza” – Mesogea editore (catalogo e raccolta di scritti).
Mandateci gli indirizzi postali. Grazie!
Anbamed e Associazione Culturale Mediterraneo hanno lanciato un appello per il finanziamento di un progetto di adozioni a distanza di bambini e bambine palestinesi. Un’iniziativa realizzata con l’associazione di donne di sinistra, Al-Najdah (Soccorso sociale). clicca
Continuano ad arrivare richieste di informazioni più dettagliate, alle quali oltre al messaggio diretto, risponderemo anche con un articolo specifico pubblico.
Per partecipare al progetto: clicca
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni, un mese e 21 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Trump adesso si sfila del conflitto in Ucraina: “Non è la mia guerra”. In pratica scarica l’Ue.
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Dal 2 febbraio 2023, infatti, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed saranno deducibili dalle tasse dei donatori nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione dei redditi).
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