Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
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07 aprile 2023.
Rassegna anno IV/n. 096
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I titoli:
Palestina occupata/Libano/Israele: Una notte di guerra a Gaza e nel Libano meridionale. Dopo il lancio di razzi sul nord di Israele, caccia di Tel Aviv hanno colpito con missili campi profughi in Libano e nella striscia di Gaza. Solo danni materiali e alcuni feriti nelle tre zone colpite da razzi e missili.
Yemen: Imminente la firma di un accordo di tregua tra governo e Houthi.
Sudan: Manifestazioni di protesta contro i golpisti.
Turchia: Ad Istanbul, spari contro la sede del principale partito di opposizione.
Egitto: Sparizione forzata per il noto medico di fama internazionale, Hany Soliman a causa di un post sui social.
Tunisia: Il presidente Siaed respinge le condizioni del FMI.
Le notizie
Palestina occupata/Israele/Libano
Il governo Netanyahu e dell’estrema destra israeliana ha bisogno di una guerra per uscire dalla propria crisi interna. Le due notti di devastazioni nella moschea di Al-Aqsa, messe in campo dalle forze di occupazione, sono di fatto un cambio di rotta e un bivio tra le dichiarazioni e gli accordi da una parte ed i fatti dall’altra. L’intento è quello di trasformare lo scontro da nazionale per la liberazione del territorio palestinese occupato ad una guerra di religione tra fanatici.
La campagna orchestrata di repressione dei fedeli musulmani e le devastazioni della moschea sono state compiute per permettere ai fanatici sionisti religiosi di profanare le spianate delle moschee, che fanno parte del luogo di culto, e compiere ivi le loro preghiere nelle festività della Pasqua ebraica, per rivendicare un diritto inesistente sulla base della leggenda del monte del tempio.
Tutti gli accordi tra le parti vietano al governo israeliano di cambiare lo status quo dei luoghi santi. Si vuole cambiare la gestione dei luoghi santi musulmani a Gerusalemme, come avvenuto alla moschea Ibrahimia di Al-Khalil (Hebron), dopo la strage compiuta dall’estremista Baruch Goldstein di 29 anni fa, l’anniversario della quale ricade in questi giorni, secondo il calendario arabo-islamico (29 fedeli uccisi a colpi di mitra ed altri 125 feriti, mentre erano in preghiera, il 25 febbraio 1994). La moschea Ibrahimia attualmente è suddivisa in due zone con percorsi di accessi diversi, uno per i fedeli musulmani e l’altro per i coloni ebrei.
Dopo il lancio di 30 razzi dal territorio libanese sul nord di Israele, l’esercito di Tel Aviv ha bombardato il sud Libano e Gaza. Il governo libanese ha condannato l’azione che non è stata rivendicata, ma si suppone che siano stati elementi palestinesi a compier il lancio dei razzi da postazioni mobili. L’esercito libanese ha individuato e neutralizzato alcune rampe di lancio pronte all’uso abbandonate nel sud Libano. I razzi lanciati sul territorio israeliano in maggioranza sono stati intercettati – secondo quanto affermato dai comunicati dell’esercito di Tel Aviv. Ci sono stati due feriti leggeri. I caccia di Tel Aviv hanno bombardato due campi profughi palestinesi vicino a Tiro, Al-Qaleel e Rashidyia. Un contadino ha detto al corrispondente di una tv di Beirut che una bomba è caduta sulla sua casa, ma per fortuna ci sono stati danni materiali e alcuni feriti, ma nessun morto.
Yemen
L’accordo tra i due ministri degli esteri di Riad e Teheran per la ripesa delle relazioni diplomatiche, siglato ieri a Pechino, sta avendo buone ripercussioni sul conflitto in Yemen. Una fonte governativa ha confermato che entro pochi giorni sarà annunciata la firma per una tregua di sei mesi con gli Houthi. Fonti saudite hanno confermato che la mediazione dell’Oman ha portato ad avanzare idee concrete per il raggiungimento di una tregua solida come primo passo verso un negoziato per la fine del conflitto. La tregua prevede la fine delle ostilità su tutti i fronti, la ripresa dell’esportazione di petrolio, la fine dell’embargo al porto di Hodeida e la ripresa dei voli dall’aeroporto di Sanaa verso altre destinazioni internazionali. Lo scorso 20 marzo, poco prima dell’inizio del mese del digiuno islamico, Ramadan, le due parti hanno raggiunto un accordo per lo scambio di prigionieri di guerra.
Sudan
Mentre viene rinviata per l’ennesima volta la firma dell’accordo tra i partiti ed i militari di passaggio dei poteri ad un governo civile, le strade delle principali città sudanesi sono state invase da manifestanti che si oppongono all’accordo, perché considerato un compromesso al ribasso, garantendo l’impunità ai golpisti. A Khartoum è stata notata una mobilitazione senza precedenti di forze di sicurezza e militari, per impedire il raggiungimento delle proteste sotto il palazzo presidenziale.
Salta così la formazione del governo civile programmata per l’11 aprile, anniversario della caduta del regime di Omar Bashir (nel 2019). Per martedì prossimo sono in calendario grandi mobilitazioni contro il golpe militare del 25 ottobre 2021, compiuto dal generale Burhan, per interrompere il passaggio verso un governo democratico civile.
Turchia
La sede ad Istanbul del principale partito di opposizione, partito popolare repubblicano, è stata oggetto all’alba di ieri di un attacco armato con una raffica di mitra, che per fortuna non ha causato vittime. Il personale e il polizotto di guardia hanno raccontato che verso le ore 05:00 del mattino, da un’auto che correva a grande velocità, sono state sparate dei proiettili nella direzione della sede del partito. Una dirigente del partito ha confermato che è stata presentata una denuncia e che la procura sta indagando, per scoprire gli autori della minaccia terroristica, compiuta in piena campagna elettorale per le politiche e presidenziali del prossimo 14 maggio. La scorsa settimana la sede di un altro partito dell’opposizione è stato segno di colpi di arma di fuoco. La stampa filo governativa sminuisce il significato politico e scrive che non si è trattato di un attacco alla sede del partito.
Egitto
Il dott. Hany Soliman è stato arrestato al Cairo tre giorni fa e non si hanno più contatti con lui. I familiari non sanno in quale carcere o commissariato sia trattenuto. Una sparizione forzata come altre migliaia di casi che avvengono quotidianamente per mano delle forze di sicurezza. Colpa del dott. Soliman è quella di aver scritto liberamente sui social quello che pensava della situazione egiziana. Il 27 marzo, l’eminente medico di fama internazionale ha scritto un post che parla delle manifestazioni di protesta in Francia contro la legge sulle pensioni. “In Egitto dell’era Al-Sissi una cosa simile è impossibile”, ha concluso.
Tunisia
Il presidente Saied ha confermato in una conferenza stampa che non intende sottomettere il suo paese alle condizione draconiane avanzate dal Fondo Monetario Internazionale, per la concessione di un prestito di 1,9 miliardi di dollari. Le trattative tra il governo ed i responsabili dell’FMI sono slittate dallo scorso novembre a dopo le elezioni di dicembre e poi rinviate a dopo il secondo turno ed infine sospese. Il FMI condiziona la concessione del prestito a quelle che chiama riforme economiche strutturali: riduzione degli stipendi nella pubblica amministrazione, cancellazione delle sovvenzioni ai prodotti di prima necessità e la privatizzazione delle società pubbliche. “Non ci possono dettare ordini. I tunisini sapranno contare su se stessi”, ha affermato il presidente tunisino. La crisi finanziaria rischia di mettere la Tunisia nelle condizioni di non poter pagare il debito estero che grava sul paese.
Notizie dal mondo Sono passati 13 mesi e 12 giorno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
Approfondimenti
- In ricordo del grande Gianni Minà
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- [Finestra sulle Rive Arabe] Alla scoperta del romanzo kuwaitiano
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Qui le vignette dell’ottimo Mimmo Lombezzi).
Campagna Amnesty International per la chiusura di Guantanamo. Da 21 anni il centro di detenzione di Guantánamo è una vergogna per i diritti umani. La maggior parte dei detenuti non è mai stata accusata di nessun reato. Troppi hanno subito feroci torture e maltrattamenti.
Il centro di Guantánamo deve chiudere!
Firma ora l’appello di Amnesty International.
Pubblicato il numero 1/2023 della Rivista “Diritto, Immigrazione e Cittadinanza” promossa da ASGI e Magistratura Democratica dal 1999.
Dal 2017 la Rivista è passata dal formato cartaceo al sito internet dove pubblica i suoi contenuti gratuitamente online.
Si è tenuta il 30 marzo, presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso ONLUS, la presentazione volume “Disinformazione democrazia. Populismo, rete e regolazione”. Per seguire la registrazione video, clicca qui.
Il premio Inge Feltrinelli menzione speciale diritti violati al miglior progetto editoriale è stato assegnato al sito egiziano Mada Misr. La direttrice e cofondatrice Lina Atallah “ha spiegato le ragioni della nascita e della vita di Mada. Una lezione per tutte e per tutti, qui, da noi”, ha scritto la collega Paola Caridi, presentatrice della cerimonia.
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