Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
4 Luglio 2021
Rassegna anno II/n. 4
Per informazioni e contatti manda un messaggio
Per ascoltare l’audio della rassegna:
Sostieni Anbamed
Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori.
Ricordati che anche il più grande oceano è fatto di gocce!
Ecco i dati per il versamento:
Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità
Banca di Credito Cooperativo della Valle del Fitalia
Iban: IT33U0891382490000000500793
Bic: ICRAITRRPDO
I titoli
Tunisia: Continuano le stragi nel Mediterraneo; 43 morti al largo delle coste tunisine.
Afghanistan: L’esercito annuncia l’uccisione di almeno 300 miliziani in diverse operazioni militari nell’est del paese.
Siria: Morti e feriti nei bombardamenti governativi e russi nella provincia di Idlib.
Emirati: Una nave diretta a Dubai è stata colpita da un siluro.
Iraq: La rete elettrica è la nuova frontiera del terrorismo jihadista.
Le notizie
Tunisia
La marina tunisina ha comunicato di aver svolto ieri un’operazione di salvataggio al largo delle coste di Jerjiss, nel sud della Tunisia, riportando a terra 84 migranti. La Mezzaluna Rossa, che ha preso in carico i salvati, sostiene che sull’imbarcazione vi erano 127 persone, i dispersi sono appunto 43, per i quali non ci sono più speranze. Dal racconto dei superstiti, il gruppo era partito la notte tra il 29 e il 30 giugno dal porto libico di Zuwara, a pochi km dal confine con la Tunisia, con destinazione l’Italia. Le nazionalità dei migranti sono: Egitto, Sudan, Eritrea, Bengladesh e Ciad. Secondo l’ACNUR (Alto commissariato ONU per i rifugiati) da gennaio ad aprile di quest’anno hanno lasciato i porti libici 11 mila migranti, la maggior parte dei quali non è mai arrivata alle coste europee.
Afghanistan
Il ministero della difesa afgano ha affermato che in diverse operazioni sono stati uccisi, nelle ultime 24 ore, almeno 300 miliziani Taliban. In particolare in un bombardamento aereo su una base in provincia di Helmand sarebbero stati uccisi 50 jihadisti. Il movimento smentisce ed afferma di aver conquistato altre 5 province nell’est del paese.
Siria
I bombardamenti con l’artiglieria governativa e i raids russi hanno ucciso 9 persone nella provincia di Idlib. Secondo “I berretti bianchi”, squadre di protezione civile finanziate dalla Gran Bretagna, è stata colpita una loro sede.
La provincia del nord-ovest della Siria è sul procinto di vivere una crisi umanitaria a causa delle minacce di chiusura dell’unico valico per la consegna degli aiuti, quello di Bab Al-Hawa. Il rappresentate russo nel Consiglio di Sicurezza ONU ha affermato che tutti gli aiuti internazionali dovranno passare dal governo di Damasco. Il prossimo 10 luglio scade l’autorizzazione concessa, lo scorso anno, da una risoluzione dello stesso Consiglio. Nella provincia di Idlib vivono 3 milioni di persone, due dei quali sono sfollati da altre regioni siriane e sono sistemati da anni in campi di tende.
Emirati
Una nave commerciale, battente bandiera liberiana, partita dal porto saudita di Gedda è stata colpita da un siluro nell’acque del Golfo arabo-persico. Lo ha annunciato la TV libanese Al-Mayadeen, senza citare la fonte. L’emittente aggiunge che la nave è di proprietà di una società israeliana. La notizia è stata ripresa dalla stampa iraniana. Dalle rilevazioni sul traffico marittimo, la nave Tindal della società Zodiac risulta attraccata nel porto di Dubai. La società proprietaria ha confermato l’attacco subito, ma ha anche aggiunto che non ci sono state né vittime, né danni gravi e che la nave ha continuato il suo viaggio secondo i programmi stabiliti. La tv israeliana Canale 12 ha informato che esperti militari di Tel Aviv stanno indagando per scoprire l’origine dell’attacco e se l’Iran sia coinvolto.
Iraq
Una serie di attentati stanno colpendo gli impianti di produzione e distribuzione della corrente elettrica. Secondo un comunicato dell’ente pubblico, ieri si sono avuti 2 attentati che hanno provocato la morte di 6 persone e la distruzione di due centrali. L’Iraq ha un deficit di produzione elettrica e importa quasi metà del suo fabbisogno dall’Iran, che a causa dei mancati pagamenti, per l’embargo USA contro Teheran, ha interrotto le forniture. Per diverse ore al giorno, molte zone del paese rimangono senza elettricità. Le azioni terroristiche mirano ad accrescere il malcontento della popolazione contro il governo. La temperatura a Baghdad ha rasentato in quest’estate i 50° centigradi e la vita delle famiglie senza elettricità diventa un inferno.