Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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15 maggio 2023

Rassegna anno IV/n. 134(1021)

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I titoli:

Turchia: Si va al ballottaggio, il 28 maggio. Erdogan contro le aspettative è arrivato primo con 49.35% dei voti e Kilicdaruglo al 44,95%.

Palestina Occupata: A Gaza per il momento la tregua regge. Rastrellamenti a Nablus. Un giovane assassinato dai soldati israeliani.

Sudan: Colpi di mitra contro una chiesa. Gli islamisti tentano di trasformare lo scontro tra i due generali golpisti in guerra confessionale.

Libia: La procura scopre 90 mila false identità. “Un danno alle casse dello Stato e pericolo di alterare i risultati elettorali”.  

Pakistan: Modeste mobilitazioni tra i sostenitori di Oukran Khan, dopo la sua liberazione.

Le notizie:

Turchia

Per la prima volta nella storia delle elezioni turche si va al ballottaggio. Dopo lo spoglio di 98% delle schede, nessuno dei candidati alla presidenza ha ottenuto la maggioranza del 50%+1 dei voti per passare dal primo turno. Il presidente in carica ha raggiunto il 49,35% e lo sfidante Kemal Kilicdaruglo il 44,95%, mentre il terzo candidato Sinan Ogan, di estrema destra, ha ottenuto il 5,25%. L’affluenza alle urne è stata altissima: 88,75%.

I risultati hanno capovolto le attese della vigilia. Tutti i sondaggi davano il candidato dell’opposizione avanti di 4-5 punti con Erdogan al secondo posto. I risultati parziali ma significativi danno il patito islamista e il suo candidato al primo posto anche se in calo. Il secondo turno per le presidenziali si terrà tra due settimane, il 28 maggio. Poco dopo mezzanotte, Erdogan ha radunato i suoi sostenitori per annunciare di essere sicuro “che guideremo il paese per altri 5 anni”, mentre Kikicdaruglo ha affermato che la vittoria nel secondo turno è certa, “perché la volontà di cambiamento nel paese è maggioritaria”.

Palestina Occupata

Calma relativa a Gaza e rastrellamenti in Cisgiordania e Gerusalemme est. La tregua tra Israele e i movimenti di resistenza, mediata dall’Egitto, è entrata in vigore e al momento non è stata violata. Anche lo sparo di un razzo da Gaza,” per errore tecnico”, non ha suscitato reazioni da Tel Aviv.

I palestinesi adesso devono affrontare gli effetti disastrosi dei bombardamenti israeliani in zone abitate. Secondo i dati del ministero delle abitazioni, sono 2000 le case distrutte o danneggiate.

La stampa israeliana invece affronta un tema sensibile: quello del fallimento della cosiddetta “cupola d’acciaio”, il sistema di missili anti missili che doveva proteggere il territorio israeliano dai razzi rudimentali provenienti da Gaza o dal Libano. Malgrado lo sforzo degli uffici stampa di Tel Aviv, il 70% di razzi non è stato intercettato ed è arrivato a terra. È un dato che contraddice i comunicati propagandistici decantanti le meraviglie della sofisticata tecnologia militare israeliana.  

A Nablus, stamattina lunedì, un ingente numero di soldati ha invaso il campo profughi Askar di Nablus, in Cisgiordania. Un giovane è stato ucciso e uno ferito. Sono stati arrestati altri 5, per la difesa del campo con le pietre.

Sudan

Il generale Burhan, in qualità di capo del Consiglio presidenziale ha esonerato dal suo incarico il governatore della Banca centrale sudanese e ha nominato un sostituto. Inoltre ha ordinato il congelamento dei conti bancari delle forze di pronto intervento e di tutte le società collegate.

Nella capitale continua la guerra a colpi di raids aerei e di risposta con l’antiaerea. Combattimenti che seminano il terrore tra i civili intrappolati nelle loro case. Una chiesa cristiana di Omdurman, la parte ovest di Khartoum, è stata oggetto di raffiche di mitra da parte di uomini armati. Decine di fedeli sono rimasti feriti, alcuni gravemente.  Una provocazione di bande islamiste, per trasformare lo scontro politico tra i generali golpisti in conflitto confessionale.

A Gedda sono riprese le trattative tra le due delegazioni militari, ma non sono trapelate novità. Negoziati che sembrano una tattica per non essere additati responsabili della continuità del conflitto. Le tregue umanitarie annunciate hanno permesso l’arrivo di aiuti internazionali, ma non ci sono ancora le condizioni di sicurezza per gli operatori da consentirne la distribuzione alle popolazioni bisognose.  

Libia

Il procuratore generale Siddiq Sour ha comunicato che sono stati individuate, negli elenchi dello stato civile, oltre 90 mila identità false di persone inesistenti o morte oppure straniere. “è un danno per le casse dello Stato, perché molti di questi nominativi percepiscono illegalmente indennità dalle varie amministrazioni statali, ma la cosa ancora più grave è che sono stati emessi a loro nomi carte d’identità e passaporti. È un serio pericolo di alterazione dei risultati elettorali”. Le indagini principali sono condotte nei confronti degli uffici comunali dove sono state registrate queste anomalie e secondo la stampa locale, il numero dei “potenziali votanti fantasma” sono almeno un milione su un totale di 6 milioni di abitanti. La vicenda delle identità false su larga scala era nota da tempo e per scovarle sono state introdotte restrizioni nell’emissione dei passaporti, delegando un solo ufficio governativo a Tripoli ad emettere i documenti, con un controllo telematico delle impronte digitali e dell’esistenza in vita dell’interessato richiedente, oltre alla verifica puntigliosa dei documenti anagrafici.   

Pakistan

Le mobilitazioni indette dall’ex premier per ieri domenica non sono state oceaniche come si aspettava, ma molto modeste. In un discorso sabato sera a Lahore, dove risiede, Oumran Khan ha esortato i suoi sostenitori a scendere in piazza per difendere la loro libertà ed ha accusato i capi dell’esercito di essere gli istigatori al suo arresto. Il braccio di ferro con l’esercito, in Pakistan, non è una vicenda consueta e in passato tutti i politici che sono stati invisi ai militari, il loro potere si era concluso con un colpo di Stato. La singolarità del caso dell’ex campione di kricket è che la sfida ai militari viene lanciata dall’opposizione. Khan è stato rilasciato dal carcere dopo una sentenza della Corte suprema che ha deciso che il suo arresto era illegittimo. Il leader politico è accusato in diversi processi e il ministro dell’interno ha promesso che presto tornerà in cella. Il quotidiano in lingua inglese, Dawn, ha scritto che “Il paese si accinge ad uno brutto scontro nei prossimi giorni. Nessuno dei politici e delle istituzioni è disposto a compiere un passo indietro”.

Notizie dal mondo Sono passati 14 mesi e 20 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.  

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