Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

Per ascoltare l’audio di oggi:

16 maggio 2023

Rassegna anno IV/n. 135(1022)

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:

anbamedaps@gmail.com

Le vignette sono QUI

Le donazioni nel mese di aprile sono state di 310 € (- 375 € rispetto al mese di marzo). Non è un buon segnale.

Tutte le indicazioni per versare un contributo si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link).

I titoli:

Sudan: La guerra entra nel secondo mese e non ci sono orizzonti per una soluzione negoziale. Saccheggiate da uomini armati diverse sedi diplomatiche.

Turchia: Ballottaggio il 28 maggio. Il terzo candidato apre le trattative per dichiarare il suo appoggio a chi offre poltrone. Strada in salita per Kilicdaruglo. Erdogan gongola di fronte ad una massa di suoi seguaci.    

Palestina Occupata: L’ONU commemora il 75esimo anniversario della Nakba, la cacciata dai palestinesi dalla loro terra per far posto ad Israele. In tutta la diaspora palestinese si sono svolte manifestazioni.     

Tunisia: Condannato ad un anno di reclusione il leader dell’opposizione Ghannouchi.     

Siria: Gli Emirati invitano Assad alla Conferenza COP28, a Dubai, il prossimo novembre.

Afghanistan: Il governo di Londra vuole mandare in Rwanda un pilota afghano rifugiato in GB. È in corso una campagna di solidarietà per evitarlo.  

Le notizie:

Sudan

Inizia il secondo mese di guerra in Sudan ed i combattimenti a Khartoum non danno segni di attenuarsi. Non ci sono speranze che si possa arrivare ad una soluzione politica tra i due generali golpisti, mentre la popolazione è a rischio fame. L’ONU sostiene che entro 6 mesi, 19 milioni di sudanesi non avranno da che sfamarsi, se continueranno i combattimenti.

Ieri sono state assaltate diverse sedi diplomatiche. Dopo quella somala, anche l’ambasciata della Giordania è stata invasa da armati e saccheggiata. Nei giorni scorsi era stato devastato il centro culturale saudita.

Duri combattimenti sono avvenuti nei pressi di un ospedale nella zona Bahri, a nord della capitale. L’ospedale è usato dalle forze di pronto intervento come rifugio e nel suo cortile sono state installate le unità della difesa antiaerea. La struttura dell’ospedale ha subito vistosi danni a causa del bombardamento dell’esercito. La struttura non è funzionante ed i malati ed il personale erano stati evacuati dall’inizio della guerra.

Ieri si è diffusa la notizia della morte del generale Hamidati, ma lui stesso ha smentito le voci trasmettendo sui canali social un intervento in video.

Dopo la cacciata del governatore della Banca centrale, il generale Burhan ha esautorato il capo della polizia dal suo incarico ed ha nominato un nuovo capo.     

Turchia

Si sono concluse le operazioni di spoglio delle schede per le elezioni presidenziali e politiche ed il risultato non definitivo conferma il ricorso al ballottaggio tra Erdogan e Kilicdaruglo, il 28 maggio. Il primo ha ottenuto il 49,51% e lo sfidante il 44,88%, mentre il terzo candidato, Ogan, si è fermato al 5,2%.

Per il candidato dell’attuale opposizione la strada è in salita ma lui non demorde ed ha già iniziato la sua campagna elettorale per erodere voti all’avversario battendo il tasto delle riforme democratiche e le questioni economiche. Il candidato dell’estrema destra, Ogan, arrivato terzo e quindi escluso dal ballottaggio, ha espresso la sua volontà di aprire trattative con i due candidati per decidere se fosse possibile schierarsi. I temi che pone sono la lotta contro il terrorismo e la questione dei rifugiati siriani. In realtà mira ad ottenere ministeri nel futuro governo.

Erdogan è sicuro di vincere e si presenta come il sicuro trionfatore nella prossima prova del 28 maggio. “Governeremo e continueremo la ricostruzione e lo sviluppo della Turchia, per ottenere il posto che merita il nostra paese tra le nazioni”, ha detto ai suoi seguaci subito dopo la diffusione dei primi dati elettorali, battendo sul tasto nazionalistico.

La lira turca ha registrato ieri un calo vistoso, attestandosi al cambio con il dollaro a 19,70, il valore più basso dallo scorso novembre.

Nel Parlamento si profila una maggioranza degli islamisti e dei loro alleati (320 seggi su 600), malgrado non abbiano ottenuto una somma di voti in percentuale sopra il 50%. Motivo di questa anomalia è la modifica della legge elettorale recentemente approvata che ha sfavorito i piccoli partiti nella distribuzione dei seggi.   

Palestina Occupata

Ieri, 15 maggio, per i palestinesi è il giorno della Nakba (la catastrofe); la cacciata della popolazione, la perdita della terra Palestina e la creazione su una parte di essa dello Stato di Israele. 75 anni sono passati ed il popolo palestinese non ha avuto pace e giustizia. In tutto il mondo dove ci sono comunità palestinesi si sono svolte commemorazioni per ricordare questo nefasto evento e per affermare il diritto del popolo palestinese ad ottenere i suoi diritti nazionali.

A Ramallah c’è stata la cerimonia principale con la manifestazione delle bandiere, partita dalla tomba del presidente Arafat. I manifestanti hanno innalzato cartelli con i nomi dei 520 villaggi rasi al suolo, nel 1948, dalle bande sioniste, che avevano terrorizzato la popolazione per costringerla a fuggire. A New York, all’ONU, per la prima volta è stata commemorata la Nakba alla presenza del presidente Abbas.

Tunisia

Il leader del partito Ennahda, Ghannouchi (80 anni) è stato condannato ad un anno di reclusione in un procedimento per diffamazione contro le forze di sicurezza. Durante un diverbio con dei poliziotti li aveva definiti “tiranni”. Il processo è stato incanalato nel filone di contrasto al terrorismo. Durante l’udienza, il pubblico ministero ha accusato Ghanouchi di aver “offeso l’istituzione intera, il dipartimento di sicurezza dello Stato, e non soltanto alcuni agenti”.  L’accanimento giudiziario contro gli esponenti dell’opposizione sta assumendo in Tunisia dimensioni drammatiche ed è il preludio del ritorno alle pratiche dei regimi del passato.

Siria

Il regime siriano sta conquistando il benvolere dei governi arabi, che stanno facendo a gara per avere loro ospite il macellaio di Damasco. Gli Emirati Arabi Uniti hanno invitato Bashar Assad a presenziare alla cerimonia di apertura della Conferenza ONU sull’ambiente COP28 che si terrà a Dubai. La conferenza si inaugurerà il 30 novembre e proseguirà i lavori fino al 12 dicembre 2023. Gli Emirati sono stati il primo paese arabo a riallacciare le relazioni diplomatiche con Damasco, dopo un decennio di rottura causata dalla repressione della rivolta popolare del 2011. Recentemente la Siria è stata riammessa nella Lega Araba e il governo di Riad ha invitato Assad a partecipare al vertice.

COP28 è un evento internazionale al quale partecipano capi di Stato di tutto il mondo. Sarà imbarazzante per il presidente Biden, che tiene in Siria illegalmente truppe statunitensi, trovarsi nella stessa sala con Bashar Assad.  

Afghanistan

Un pilota afghano, che aveva combattuto a fianco delle truppe occidentali in Afghanistan contro i taliban, è stato destinato dal governo di Londra alla deportazione in Rwanda. La sua richiesta d’asilo politico non è stata inserita nel programma di sostegno ai rifugiati afghani scappati da Kabul durante la fuga disastrosa degli occidentali dalla capitale conquistata dai fondamentalisti. Il motivo: questo pilota è arrivato in territorio britannico su una barca. Il governo di Londra sta facendo una figura pessima di fronte all’opinione pubblica interna ed internazionale. Migliaia di personalità politiche e della società civile e capi religiosi si sono espressi negativamente sulle scelte burocratiche del governo.

Vedi l’articolo di The Independent

Notizie dal mondo Sono passati 14 mesi e 21 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.  

Sostenete Anbamed

Le donazioni sono deducibili dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, l’associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sul conto corrente di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Torna/te presto a leggerci ed ascoltarci!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *