Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
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03 giugno 2023
Rassegna anno IV/n. 153 (1040)
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Sudan: Sanzioni Usa inutili e un’empasse dell’ONU per il rinnovo della missione speciale UNITAMS.
Palestina Occupata: ferito un soldato israeliano. Un bambino di 2 anni e suo padre che lo teneva in braccio feriti gravemente dai militari.
Migranti: La futura direttrice dell’OIM bastona i seminatori del discorso dell’odio contro i migranti per fini elettorali.
Tunisia: Una tassa sui redditi alti per non cedere ai diktat del FMI.
Marocco: L’insegnamento della lingua amazigh coprirà tutte le scuole del regno.
Le notizie:
Sudan
Battaglia con carri armati e artiglieria pesante nei tre centri della capitale. Un bombardamento aereo ha colpito un deposito di carburanti delle milizie avversarie, nella zona industriale di Khartoum, sprigionando un’alta e densa colonna di fumo. L’esercito sudanese ha criticato la condotta dei mediatori sauditi e statunitensi che hanno sospeso le trattative di Gedda, “senza compiere le dovute misure per l’evacuazione degli ospedali da parte delle milizie”, come concordato nelle diverse tregue annunciate ma mai rispettate da nessuna delle parti belligeranti.
Gli Stati Uniti hanno deciso misure di sanzioni contro esponenti delle due parti e contro società legate all’esercito e all’industria di estrazione dell’oro alle dipendenze della famiglia Hamidati. Sanzioni inutili ed inefficaci, come quelle subite dal Sudan nei 30 anni passati.
Il Consiglio di sicurezza ha rinnovato la missione UNITAMS (vedi, in inglese) per altri 6 mesi. L’inviato speciale Parthes è stato contestato dal generale Burhan, che ne aveva chiesto la rimozione al segretario generale dell’ONU. Guterrese invece ha espresso fiducia nell’operato del diplomatico. Parthes la prossima settimana si recherà in Etiopia, da dove condurrà le operazioni dell’ONU in Sudan.
Palestina Occupata
Un soldato israeliano è stato ferito durante un attacco palestinese contro un posto di blocco vicino a Nablus, in Cisgiordania. Nell’operazione di rastrellamento che ne è seguita sono stati arrestati 5 giovani sospettati di aver fatto parte all’organizzazione dell’attacco. Durante le operazioni armate dell’esercito, nel villaggio di Nabi Salih, a nord di Ramallah, è stato colpito un uomo con in braccio una bambina di 2 anni. La bambina è in gravi condizioni a causa del proiettile che l’ha colpita in testa.
Secondo anticipazioni della stampa israeliana, l’esercito di occupazione intende lanciare un’operazione su vasta scala in tutto il nord della regione nord del territorio occupato nel giugno 1967, per “individuare e sequestrare armi e fabbriche artigianali di esplosivi”.
L’esercito di Tel Aviv ha disperso con la forza una manifestazione di solidarietà internazionale a Massafer Yatta, alla quale hanno partecipato oltre a giovani palestinesi anche attivisti israeliani e internazionali. La protesta chiedeva la riapertura di una strada che i militari hanno chiuso impedendo il passaggio dei contadini della zona. In contemporanea, i coloni hanno devastato, nella stessa zona, ettari di uliveti con il pretesto di pascolare le loro capre nei terreni delle famiglie di contadini palestinesi. I contadini hanno potuto soltanto constatare che centinaia di olivi erano stati sradicati.
Migranti
La futura direttrice generale dell’OIM (Organizzazione mondiale per le migrazioni), Amy Pope (Vedi) ha condannato “la demonizzazione dei migranti per fini propagandistici politici interni”. Secondo Pope, i governi dei paesi ospiti devono guardare ai migrati come esseri umani in condizioni di fragilità e agire per garantire il loro diritto alla protezione. “I flussi migratori hanno motivazioni strutturali, sia nei paesi di origine, sia nei paesi di approdo”. Il problema della mancanza di manodopera nei paesi industrializzati è la motivazione più forte alla mobilità ed i discorsi dell’odio, utilizzati da certi politici, hanno nel breve termine un tornaconto in termini di voto, ma strategicamente sono dannosi per lo stesso futuro di questi paesi. Pope, che assumerà il suo incarico nel prossimo ottobre 2023, si è assunta il compito di avviare, con i governi interessati, un programma di formazione professionale per la preparazione di nuove leve di lavoratori.
Tunisia
La ministra delle finanze, Siham Namsie, ha messo in guardia dalle difficoltà finanziarie che potrebbero portare al default e l’impossibilità di saldare le rette del debito pubblico. Il suo intervento è stato pronunciato davanti al Parlamento durante la discussione per l’approvazione del prestito di mezzo miliardo di dollari fornito dalla Banca africana per l’Import-export. Nel merito, il presidente Saied ha fissato i margini per la politico economico-finanziaria del governo guidato da Najlaa Buden: “Nessuna cancellazione delle sovvenzioni alle merci di consumi popolari”. Per reperire i fondi e garantire l’equilibrio di bilancio dello Stato, il presidente tunisino ha suggerito l’imposizione di una tassa sui redditi alti. La Tunisia ha respinto le condizioni capestri imposte dal FMI per il prestito di un miliardo di dollari e le trattative bilaterali sono state interrotte. Il ricorso alla banca africana ha in parte evitato il crollo del sistema finanziario del paese.
Marocco
Il ministro dell’istruzione Shakeeb Bin-moussa ha annunciato che dal prossimo anno scolastico inizierà l’insegnamento della lingua amazigh nelle scuole elementari, in tutto il regno e per tutti gli studenti. Secondo il ministro, questo processo graduale porterà il numero degli allievi frequentanti di questi corsi a 5 milioni. Il Marocco nel 2019 aveva introdotto l’uso della lingua amazigh, a fianco di quella araba, nei documenti amministrativi.
Il movimento per il riconoscimento dei diritti culturali degli amazigh ha lottato pacificamente, nella seconda metà del secolo scorso, ma le resistenze nelle sfere del potere e negli ambienti culturali sono state forti. Soltanto con la riforma costituzionale del 2011, introdotta in seguito alle mobilitazioni del “20 febbraio”, il movimento marocchino delle primavere arabe, l’uso della lingua amazigh è stato riconosciuto come lingua ufficiale a fianco dell’arabo. In Marocco sono stati scelti i caratteri tifinaghi (QUI, per approfodire) per la trascrizione delle parole in lingua amazigh, contrariamente alla vicina Algeria che ha optato per la trascrizione in caratteri latini.
Notizie dal mondo Sono passati 15 mesi e 9 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Si allarga il divario tra Washington e Pechino dopo il diniego della Cina all’incontro tra i due rispettivi ministri della difesa.
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