Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Per ascoltare l’audio di oggi, 19 settembre 2023:
Rassegna anno IV/n. 261 (1148)
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I Titoli:
Libia: Manifestazione di protesta a Derna contro la corruzione. Sciolto il Consiglio comunale e sostituito da un commissario. Senza sosta le operazioni di ricerca e soccorso. Una gara di solidarietà da tutte le città libiche per ospitare gli sfollati.
Iran-USA: Scambio di prigionieri e restituzione di 6 miliardi di dollari a Teheran. Accordo con la mediazione del Qatar.
Sudan: La guerra arriva per la prima volta a Port Sudan, nuova sede del governo del generale Burhan. Khartoum è ancora in fiamme.
Iraq: Attacco turco con droni contro un aeroporto militare di Sulaymanie, nel Kurdistan.
Palestina Occupata: Nablus Assediata e demolizioni di case palestinesi nella valle del Giordano. L’Apartheid coloniale israeliano documentato da B’Tselem.
Siria: Attacco curdo ad el-Bab contro le milizie filo turche in lotta tra di loro per il controllo del territorio. Almeno 14 miliziani uccisi.
Arabia Saudita-Israele: Dopo la fuga di notizie false, Riad blocca le trattative bilaterali con Washington sulla normalizzazione dei rapporti con Israele.
Le Notizie:
Libia
Migliaia di abitanti di Derna sono scesi ieri lunedì in una manifestazione di protesta per chiedere trasparenza sulle indagini riguardanti le responsabilità del disastro. Al grido forcaiolo di “Impiccagione per chi ha rubato i soldi destinati alle manutenzioni delle dighe” e “il sangue delle vittime sarà rivendicato”, il raduno si è sciolto pacificamente.
Dopo la manifestazione, il governo nominato dal Parlamento, ha destituito tutto il Consiglio comunale e nominato un commissario.
Il generale Haftar ha destituito il responsabile dei servizi di sicurezza di Derna.
L’ira della gente è stata in qualche modo indirizzata dalle dichiarazioni del governo Dbaiba, da Tripoli, sulle cifre messe in bilancio per le manutenzioni delle due dighe e spese male, negli ultimi 20 anni. Dbaiba ha menzionato un rapporto tecnico del 2002 che metteva in guardia da un possibile collasso delle due dighe a monte della città di Derna.
Le operazioni di soccorso e di estrazione dei corpi da sotto le macerie e dal mare proseguono. Anche ieri sono state salvate altre vite umane.
La campagna di solidarietà popolare da tutte le città libiche è stata straordinaria. Gruppi di aiuto e soccorso sono affluiti in zona, per portare acqua, cibo e vestiti. Medici e psicologhi volontari prestano la loro opera per curare i sopravvissuti. Un meccanico di Misurata ha trasferito a Derna la sua officina mobile per rimettere in moto le auto danneggiate dall’acqua, “in modo di rendere autonomi nei movimenti gli sfollati”, ha spiegato. Migliaia di famiglie di tutte le città libiche hanno messo a disposizione parti delle loro case per ospitare gratuitamente gli sfollati.
Iran-USA
È avvenuto ieri lo scambio di prigionieri tra Iran e Stati Uniti, oltre alla restituzione a Teheran di somme dovute per esportazioni petrolifere dalla Corea del Sud, sequestrate in ottemperanza delle sanzioni USA. Sei miliardi di dollari congelati da anni sono stati trasferiti in Svizzera e poi in un conto iraniano presso banche del Qatar, il paese che ha mediato per oltre un anno nell’operazione. Critiche da parte dei repubblicani all’amministrazione Biden. Gioia tra le famiglie dei 10 prigionieri liberati, 5 per parte.
Sudan
Gli scontri tra esercito e milizie sono arrivati per la prima volta a Port Sudan, la città portuale scelta dal generale Burhan come sede del suo governo. Nella capitale Khartoum, dopo la giornata infernale degli incendi di ieri, continuano i bombardamenti sui quartieri residenziali dove sono arroccate le antiaeree delle milizie. Danni materiali incalcolabili e un numero delle vittime che non registra più nessuno. Medici dell’ospedale di Bahri, la zona settentrionale della capitale, hanno raccontato di aver ricevuto nella sola giornata di ieri oltre 90 feriti da arma da fuoco.
Iraq
Sei persone sono state uccise da un attacco con droni su un aeroporto militare ad est di Solaymanie. Due agenti sono rimasti feriti e sono ricoverati in ospedale. Riserbo sull’identità delle vittime e fonti giornalistiche locali sostengono che si tratti di combattenti curdi del PKK. I droni attaccanti sono sicuramente turchi, perché non è la prima volta che l’esercito di Ankara compie operazioni simili contro strutture militari del Kurdistan iracheno, usate dai combattenti curdi in collaborazione con le forze USA di stanza in Siria. A luglio, un drone ha lanciato un razzo contro un aeroporto civile della stessa città. Il bersaglio doveva essere l’aereo che trasportava il capo delle Forze democratiche siriane. Il missile era stato deviato all’ultimo momento, per la presenza sull’elicottero, obiettivo dell’operazione, di tre generali statunitensi. Quella vicenda aveva rivelato la presenza di una collaborazione segreta tra i servizi segreti di Ankara e le forze di sicurezza del Kurdistan iracheno.
Gli attacchi con droni turchi avvengono quasi quotidianamente contro il nord est della Siria. Ieri, a nord di Hasaka, un missile lanciato da un drone proveniente dal territorio turco ha colpito un’auto con dentro 4 militanti curdi. È il secondo attacco in 48 ore.
Palestina Occupata
Le truppe di occupazione israeliane stanno assediando da oltre 24 ore la città di Nablus. L’operazione vendicativa viene motivata dagli spari contro un posto di blocco dell’esercito, partiti da un’auto palestinese in corsa.
A Gerusalemme est, un giovane palestinese è stato colpito da una pallottola delle forze di occupazione. È stato ricoverato in stato di arresto. Avrebbe tentato di accoltellare un soldato.
Continuano anche le demolizioni delle case dei palestinesi, con il pretesto della mancanza di autorizzazioni. Ieri ne sono state demolite tre nella zona della valle del Giordano.
Un rapporto dell’organizzazione israeliana B’Tselem accusa il governo di Tel Aviv di mirare all’espulsione violenta dei palestinesi dalle loro terre in Cisgiordania per assegnarla ai coloni ebrei, lasciando mano libera a questi ultimi di agire indisturbati con attacchi armati contro le comunità palestinesi, incendio dei raccolti, distruzione dei pozzi e sradicamento di alberi. Secondo il rapporto, nell’ultimo anno, 6 comunità palestinesi della Cisgiordania sono state costrette ad abbandonare le loro terre, per sfuggire alla violenza dei coloni.
Siria
Scontri tra milizie islamiste vicino ad el-Bab, località nella provincia di Aleppo sotto il controllo dell’esercito turco. Durante la guerra interna, per il controllo del territorio, un gruppo di combattenti curdi originari di Afrin è penetrato oltre la linea di demarcazione e ucciso almeno 14 dei miliziani filo turchi. L’azione è stata rivendicata dai “partigiani di Afrin”, unità di resistenza curda formata da sfollati dalla città occupata dall’esercito di Ankara nel 2018, con la cacciata di tutta la popolazione curda, in una delle peggiori operazioni di pulizia etnica compiute da Ankara, nel silenzio totale delle cancellerie e dei media internazionali.
Arabia Saudita-Israele
Il ministro degli esteri saudita, Faisal Bin Farhan, ha dichiarato che “non ci sarà una soluzione del conflitto israelo-palestinese senza la nascita di uno Stato palestinese, con Gerusalemme est capitale”. In un’intervista alla Tv pubblica saudita ha sostenuto che “la gente (i palestinesi. NdR) ha cominciato a perdere le speranze in una fine di questo conflitto e dobbiamo invece creare fiducia”. Riad è interessata alla normalizzazione dei rapporti con Israele, nel quadro della politica di Mohammed Bin Salman di ridurre le tensioni nella regione. L’iniziativa elettorale dell’amministrazione Biden di portare a casa questo risultato ed intestarselo ha accelerato gli incontri bilaterali sul tema, ai quali sono stati invitati anche delegazioni dell’ANP. Ma le volontà delle parti si sono scontrate con l’irrigidimento del governo Netanyahu, che vuole ottenere il massimo senza pagare il conto, cioè il ritiro dell’esercito di occupazione dalle terre palestinesi occupate e la nascita di uno Stato palestinese. La stampa saudita scrive che Riad ha informato la Casa Bianca di aver messo fine alle trattative bilaterali statunitensi-saudite sulla questione, in seguito alla fuga di notizie false su un incontro ad alto livello tra una delegazione israeliana e una saudita, con la presenza di funzionari USA. Secondo il giornale di Tel Aviv, Maariv, è stato il ministro per gli affari strategici israeliano, Ron Dermer, a fornire al Wall Street Journal le notizie false sull’incontro.
Notizie dal mondo
Sono passati 18 mesi e 25 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. L’esercito di Kiev sostiene di aver sfondato la linea russa del fronte a Bakhmut. Pioggia di missili e droni russi sull’Ucraina. Abbattuto un drone ucraino su Mosca.
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