Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
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Rassegna anno IV/n. 277 (1164)
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I Titoli:
Turchia-Iraq: Un secondo raid aereo turco sul nord dell’Iraq. Ankara minaccia un attacco di terra contro il nord est della Siria.
Palestina Occupata: Una colonna di mezzi corazzati dell’esercito israeliano ha rioccupato Nablus, per permettere ai coloni di entrare in città. Stamattina Rastrellamenti a Tulkarem.
Egitto: I seguaci di al-Sissi accerchiano il candidato Tantawi e impediscono la convalida delle firme raccolte per la procedura.
Tunisia: Si allarga la platea dei partecipanti allo sciopero solidale con i detenuti politici.
Palestina-Israele: Centinaia di donne israeliane e palestinesi hanno formato un raduno per chiedere la pace.
Cultura: È esposto al pubblico il manoscritto più antico del corano.
Le Notizie:
Turchia-Iraq
L’aeronautica turca ha compiuto ieri altri 20 raid sul nord del territorio curdo-iracheno. Secondo i comunicati di Ankara, sarebbero 20 i combattenti del PKK uccisi sotto le bombe. Ankara minaccia anche di colpire nel nord est della Siria, la zona amministrata autonomamente dai curdi. Quello sul nord dell’Iraq è il secondo raid in due giorni consecutivi. Il governo Erdogan accusa i curdi per l’attentato davanti alla sede di servizi di sicurezza e ha avviato una campagna di rastrellamenti che hanno portato in carcere oltre 200 attivisti curdi. Un direttore di una TV dell’opposizione è stato arrestato per aver citato Abdullah Ocalan in un suo editoriale.
Palestina Occupata
All’alba di oggi un rastrellamento a Tulkarem. Centinaia di soldati e di agenti speciali in abiti civili sono penetrati nel campo profughi ed hanno devastato le infrastrutture. Un bulldozer israeliano ha investito un pulmino di lavoratori palestinesi distruggendolo, ma per fortuna senza vittime.
Ieri, le truppe israeliane sono entrate a Nablus, con una quarantina di mezzi corazzati, droni e cecchini, per garantire la visita dei coloni ebrei alla cosiddetta tomba di Giuseppe. È una tomba all’interno di una moschea di un uomo palestinese morto nell’800, due secoli fa, ma i fanatici sionisti religiosi pretendono che sia quella del profeta Giuseppe e organizzano visite collettive per raduni di preghiere ebraiche all’interno del luogo di culto musulmano. Dopo l’intervento dell’esercito per domare le proteste dei giovani palestinesi, 40 pullman sono entrati in città carichi di fanatici.
Anche a Gerusalemme est si è ripetuta per il quinto giorno la profanazione della moschea di Al-Aqsa. Un migliaio di ebrei estremisti sono entrati nel luogo di culto, protetti dalle forze di occupazione.
Tunisia
I familiari dei detenuti di opinione hanno inscenato una manifestazione di protesta per chiedere il rilascio dei loro cari. L’elenco dei politici solidali, tunisini ed internazionali, con gli arrestati si aggiorna ogni giorno con nuove adesioni allo sciopero della fame per tre giorni.
Desta preoccupazione la conferma dell’arresto di Abeer Moussa, dirigente del partito neo-destuoriano. La donna ha compiuto ieri l’altro un sit-in di protesta individuale davanti al Palazzo delle Repubblica. I funzionari avevano rifiutato di ricevere il suo ricorso alla presidenza, bloccando così l’avvio di un procedimento amministrativo contro le violazioni di Saied in materia di legge elettorale. Il partito neo-destuoriano denuncia che Moussa è stata arrestata senza un mandato di cattura e che gli avvocati difensori non sono riusciti ancora ad incontrarla.
Egitto
La battaglia elettorale per le presidenziali si presenta dura ed irta di scontri tra i seguaci del presidente al-Sissi ed i sostenitori dei candidati indipendenti. Il candidato Tantawi ha denunciato che i suoi sostenitori trovano difficoltà a convalidare le liste dei firmatari nei centri preposti. Oltre alle lungaggini e gli ostacoli burocratici, i seguaci del presidente in carica si ammassano davanti agi ingressi degli uffici ed impediscono ai presentatori di raggiungere gli sportelli per il deposito della documentazione. “Un gruppo di fanatici sostenitori di al-Sissi ha accerchiato Tantawi”, denuncia il portavoce dell’oppositore. Ogni candidato deve presentare le firme di 20 deputati in carica oppure raccogliere le firme di 20 mila elettori, di almeno 15 province diverse con un minimo di mille firme da ciascuna provincia.
Il clima della campagna elettorale si presenta incandescente anche a causa della crisi economica che vive il paese. A Marsa Matrouh, dove si sono svolte due giorni fa manifestazioni contro al-Sissi, la polizia secondo fonti degli avvocati ha arrestato 400 giovani.
Palestina-Israele
Un centinaio di donne israeliane e palestinesi hanno svolto a Gerusalemme ovest un raduno pacifista per dire: “basta alle uccisioni”. Il movimento israeliano “Donne per la Pace” e quello palestinese “Donne del Sole” hanno organizzato, congiuntamente ed alla pari, questa iniziativa che si è conclusa con una marcia verso il Mar Morto. Le partecipanti erano vestite in bianco e dal palco hanno gridato: “Vogliamo la pace”. La strada è lunga, ma le madri palestinesi e israeliane faranno la differenza, per giungere ad una pace giusta.
Cultura
Il manoscritto più antico del testo coranico è attualmente esposto al pubblico, a Dar el-Kutub del Cairo (Biblioteca e Archivi nazionali). Il testo scritto in alfabeto Hijazi (più antico rispetto a quello Kufi) risale al primo secolo dell’Hejira (settimo secolo d.C.) ed è vergato su cuoio di cammello. Il materiale esposto consta in 32 fogli ed è considerato il manoscritto più antico del Corano giunto fino a noi, ad eccezione dei cosiddetti manoscritti di Sanaa, che è stata vietata la loro restaurazione in seguito alla pubblicazione di un articolo, scritto da un archeologo tedesco impegnato nei lavori di conservazione. L’articolo sosteneva che il manoscritto è diverso in alcuni punti dal Corano in circolazione.
Notizie dal mondo
Sono passati 19 mesi e 10 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Biden in videoconferenza con i suoi alleati nella guerra ucraina, per tentare di mobilitare gli aiuti militari a Kiev, in seguito al taglio di quelli USA.
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