Assopace Palestina dice basta con la violenza e basta con le cause che scatenano la violenza, ovvero l’occupazione militare, la colonizzazione e l’apartheid praticata da Israele
Il rispetto della legalità internazionale si impone a tutti non solo al paese occupante. Non si
uccidono civili, come invece è accaduto con l’attacco di Hamas e come continua con i
bombardamenti israeliani sulla popolazione civile palestinese a Gaza e con gli assassinii nella Cisgiordania.
È necessario uscire dalla spirale della violenza e della vendetta.
Dobbiamo assumerci la responsabilità, noi come comunità internazionale, di questa esplosione di violenza e continue distruzioni di due comunità.
Responsabili perché siamo stati omertosi e complici con la politica illegale che Israele conduce da anni tenendo un popolo sotto occupazione militare, distruggendo case, rubando terra, acqua e risorse ai palestinesi, imprigionando arbitrariamente adulti e bambini in spregio ai più elementari diritti, uccidendo a sangue freddo giovani disarmati, applicando punizioni e ritorsioni collettive, calpestando il diritto internazionale e i diritti umani, in uno Stato di apartheid che impone l’occupazione militare, la segregazione e a Gaza un assedio criminale.
Basta con questo dolore e queste morti.
Non basta dire no alla violenza da ogni parte, occorre dire no alle ragioni che hanno portato alla violenza per avere davvero la pace, e una pace giusta.
E dunque, basta con l’impunità di Israele; basta con la complicità della comunità internazionale, omertosa e complice; basta con l’occhio strabico di una politica e di mass-media che tacciono di fronte ai crimini perpetrati da decenni, non da giorni o da mesi o da anni: da decenni – da Israele sul popolo palestinese, e che si attivano solo per sostenere Israele nel suo obiettivo di sopraffazione e pulizia etnica.
Le vittime sono vittime da qualsiasi parte siano, e per un’associazione come Assopace Palestina, che ha nel nome la parola “pace” e nel cuore la nonviolenza, qualsiasi dolore e qualsiasi morte è insopportabile. Ma, come ha detto la nostra presidente Luisa Morgantini, tra uccidere e morire noi scegliamo di vivere, e proprio per questo dobbiamo far sì che il popolo palestinese possa essere libero nella sua terra, in una pace giusta.
Si fermi subito la violenza, si rimuovano subito le sue cause:
stop all’occupazione,
stop
all’apartheid,
sì all’autodeterminazione del popolo palestinese.
Non c’è pace senza giustizia.
per info:
email stampa.assopacepalestina@gmail.com
Non c’è pace senza giustizia. Non c’è altro che AMORE…per la vita.