Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
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Rassegna anno IV/n. 298 (1185)
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Appello
Continuano ad arrivare in redazione le firme sull’appello che abbiamo lanciato. Potete aderire, scrivendo alla redazione. L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate qui sotto e sul sito, nella pagina dell’APPELLO: qui.
Il testo è stato tradotto in arabo ed inviato agli interessati ed ai media.
Firmatari:
Nomi degli aderenti in ordine di arrivo:
Emanuela Bussolati
Sara Bonomo
Mauro Corali
Ciro Gallo
Paolo Lozza
Giorgio Riolo
Mario Capanna
Daniela Tuscano
Amalia Violi
Mariangela Gallo
Anita Magno
Chiara Negri
O. Grimaldi
Rosella Simone
Rosalia Ocone
Ugo Magno, casa editrice Mesogea
Caterina Pastura
Sara Kashbur
Antonella De Fichy
Luca Capone
Elisabetta Valento
Veronica Merlo
Maria Elena Minciullo
Ismete Selmanaj
Paolo Schianchi
Mia Locomte
Vincenzo Marchello
Silvia Palombi
Sandra Cangemi
Stefano Rossi
Antonio Pioletti
Laura Cangemi
Daniela Nevache
Salvatore Palidda
Silvia Giacomini
Barbara Prossen
Arturo Pellegrino
Federica Lozej
Susanna Sinigalia
Francesco Papetti
Giuseppina Manera
Ernesto Rossi
Elena Failla
Luciano Bertoldi
Daniele Barbieri
Flora Cappelluti
Rosalia Lanza
Carla Piazza
Giorgio Barbarini, consigliere comunale Voghera (PV)
Maria Gianotti
Valentina Linda
Adrian Renteria Diaz
Bruno Ambrosi
Maria Luigia Quattrociocchi
Angela Manganaro
Annalisa Brusoni
Gianni Toma, COSPE
Giuseppe Natale, Anpi Crescenzago
Antonio Corbeletti, presidente ANPI Voghera (PV)
Mercedes Concas
Le notizie:
Genocidio a Gaza
Il premier israeliano ha comunicato, subito dopo la riunione del Consiglio di guerra, che Israele compirà l’avanzata di terra, “ma non darò particolari”, ha detto. Fonti dell’esercito hanno affermato che truppe di terra hanno compiuto operazioni di avanzamento limitato all’interno di Gaza. Sono incursioni attacca e fuggi, per tastare la situazione. La stampa israeliana sostiene che i consiglieri statunitensi presenti in Israele hanno consigliato prudenza nella preparazione degli scontri di terra, per evitare gli errori compiuti dalle truppe USA in Afghanistan e Iraq. Viene citata la battaglia di Fallouja, dove sono state inflitte grosse perdite agli invasori e la conseguente totale distruzione della città nei combattimenti casa per casa.
Bombardamenti israeliani intensi su tutti i campi profughi e i centri urbani della Striscia di Gaza, comprese quelle nella zona sud e Rafah al confine con l’Egitto. Il numero totale dei morti è salito alle, ore 18:00 di ieri, a oltre 6.500 persone, 657 nelle 24 ore precedenti. I bambini al di sotto di 10 anni uccisi nella giornata di ieri sono 344. Una mattanza senza precedenti compiuta dall’esercito israeliano, con la complicità e l’istigazione delle potenze della Nato. Non solo, ma il presidente Biden adesso fa il negazionista: “Non credo ai numeri dei morti dichiarati dal ministero della sanità di Hamas”, ha detto nella conferenza stampa di ieri alla Casa Bianca.
L’organizzazione islamica palestinese ha annunciato di aver compiuto lanci di razzi su Tel Aviv ed Ashkelon, dove sono state attivate le sirene di allarme, ma nessun danno, secondo i media israeliani.
Giornalisti in tempo di guerra
In tempo di guerra, la prima vittima è la verità. Israele non vuole testimoni sui suoi massacri a Gaza e in Libano. Obiettivo dei caccia e delle artiglierie di Tel Aviv sono i giornalisti, le loro case e le loro famiglie. Ieri sono stati uccisi tre giornalisti palestinesi e colpita la casa del corrispondente di Al-Jazera a Gaza, Dahdouh. È stata assassinata sua moglie, il figlio e la figlia. Il numero totale dei giornalisti palestinesi uccisi a Gaza, dal 7 ottobre, sono 19 e 2 nel sud Libano. Va ricordato che a Gaza non c’è attualmente nessun giornalista straniero e anche quelli che lavorano per testate internazionali, come Al Jazera, sono palestinesi. Nessun giornalista italiano è presente a Gaza e nessuna testata italiana ha ingaggiato propri collaboratori locali. L’unica versione dei fatti è quella fornita dai portavoce dell’esercito e del governo israeliani.
Le agenzie internazionali Reuters (britannica), AP (statunitense) e FP (francese) hanno deciso di ritirare le loro troupe dal sud Libano dopo che le truppe israeliane avevano centrato con un missile teleguidato l’auto dell’equipe di Al-jazeera. Nell’attacco è stato ucciso il fotoreporter, Issam Abdallah (Reuter) e feriti altri 6. Nel comunicato dell’agenzia sull’accaduto non veniva riportato che il missile era israeliano, fatto che ha suscitato la rabbia dei colleghi dello scomparso.
Inoltre, la TV Al-Jazeera ha denunciato che le autorità israeliane stanno programmando la chiusura degli uffici dell’emittente in Israele e nei territori palestinesi occupati.
ONU
Il Consiglio di Sicurezza è fallito nell’approvazione di due risoluzioni per il cessate-il-fuoco, avanzate da Russia e Stati Uniti.
Le agenzie dell’ONU hanno annunciato che non potranno più fornire nessun tipo di assistenza ai 600 mila sfollati nelle strutture ONU, a causa della mancanza di carburante. L’OMS mette in guardia della situazione di collasso del sistema sanitario a Gaza, senza ospedali funzionanti e con l’alto numero di feriti per i bombardamenti intensi.
Il segretario generale dell’ONU ha svolto una conferenza stampa per respingere le insinuazioni di Tel Aviv sul suo asserito sostegno all’organizzazione palestinese Hamas. “Mi meraviglio di come sono state distorte le mie parole. Andate ad ascoltarle e giudicate”, ha detto rivolgendosi ai giornalisti.
L’arroganza israeliana arriva al punto di cancellare i visti per gli alti funzionari dell’ONU in visita in Israele e nei territori palestinesi occupati. In realtà non vogliono osservatori indipendenti alle loro operazioni di pulizia etnica contro i palestinesi.
Cisgiordania e Gerusalemme est
L’esercito israeliano ha compiuto un raid aereo a Jenin in Cisgiordania uccidendo tra palestinesi. Un drone ha lanciato un missile contro un gruppo di palestinesi nel cimitero della città, durante una funzione funebre. Nella mattinata di ieri, l’esercito ha compiuto un rastrellamento a Jenin, ma è stato affrontato da gruppi armati che hanno costretto i soldati ad arretrare. La vendetta dei militari si è riversata sui civili inermi.
Altri 3 palestinesi sono rimasti uccisi a Qalqilia e Qalandia. Il numero dei morti palestinesi in Cisgiordania dall’inizio delle ostilità è di 104 persone.
Sono stati arrestati 54 palestinesi durante le operazioni di rastrellamento di ieri a Nablus, Tulkarem e in diverse altre città e villaggi della Cisgiordania, portando il numero totale dei detenuti dal 7 ottobre a 1200.
A Masafer Yatta, i soldati e gruppi di coloni armati hanno attaccato le terre delle famiglie palestinesi con bulldozer sradicando alberi e cacciando i proprietari. (vedi).
Libano
Di nuovo scambio di colpi di artiglieria e razzi sulla linea di demarcazione libano-israeliana. Hezbollah ha svolto i funerali di massa di tre combattenti uccisi nei raids israeliani. In un comunicato, si informa che il numero delle vittime del partito sono 37, dal 7 ottobre. Finora le operazioni al confine sono di bassa intensità, ma vanno in crescendo.
Incontro, a Beirut, del segretario generale di Hezbollah, Nasrullah, con due esponenti palestinesi di Hamas e Jihad Islamica. “Abbiamo coordinato le nostre mosse comuni, perché nessun fronte deve essere lasciato solo”, ha detto il portavoce di Hezbollah.
Siria
Aumento del numero delle vittime nel bombardamento missilistico israeliano a Daraa, di due giorni fa. 8 militari sono rimasti uccisi e altri 7 feriti.
Ieri è avvenuto anche un bombardamento aereo sull’aeroporto di Aleppo. Il quarto in questo mese di ottobre. Secondo la TV siriana, ci sono stati soltanto danni materiali. Lo scalo è fuori uso dall’ultimo bombardamento israeliano del 22 ottobre.
Diplomazia
Il presidente francese Macron ha visitato ieri il Cairo, dopo Tel Aviv, Ramallah e Amman. Sostegno totale ad Israele e vane parole sulla necessità di salvaguardare le vite dei civili palestinesi, ma senza condannare la macelleria israeliana in corso. Obiettivo del viaggio del presidente francese è quello di mobilitare i paesi arabi in un fronte anti Hamas, ma ha sentito parole dure sul doppio standard e sul disprezzo delle vite degli arabi e dei musulmani. Sia re Abdallah, sia il presidente Al-Sissi hanno chiesto di mettere fine al genocidio dei palestinesi per mano israeliana e di avviare un processo di pace serio per la soluzione della questione palestinese con il ritiro dell’esercito israeliano dalle terre che occupa da ben 56 anni.
Solidarietà con Gaza
Si sono svolte ieri in diverse città del mondo manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinesi, per rivendicare la fine della guerra e il ritiro dell’esercito israeliano dai territori palestinesi occupati: Kuala Lumpur, Teheran, Amman, Parigi, Nantes. A Ramallah i manifestanti hanno bruciato le foto di Macron che aveva incontrato il presidente Abbas. (Vedi).
In Italia si stanno svolgendo i preparativi per la manifestazione nazionale a Roma del prossimo sabato 28 ottobre. In contemporanea ci saranno molti appuntamenti locali. Amnesty Internazionali ha convocato per venerdì 27 ottobre, in molte città italiane, presidi silenziosi e senza bandiere, in ricordo di tutte le vittime civili e per chiedere la fine delle ostilità.
Notizie dal Mondo
Sono passati 20 mesi ed un giorno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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