Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
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Rassegna anno IV/n. 310 (1197)
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Appello
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Iniziato il secondo mese di bombardamenti israeliani sulla popolazione di Gaza. Per tutta la notte sono continuati i bombardamenti israeliani contro ospedali, scuole, moschee, case, forni. Vengono prese di mira le case con pannelli solari, per cancellare ogni forma di vita. Un criminale scrupoloso e maniacale prendere di mira i luoghi di raccolta delle persone. Le bugie dei generali israeliani, sulla presenza di combattenti sulle ambulanze prese di mira due giorni fa davanti all’ospedale Shifà, sono state smentite dalle inchieste degli organismi umanitari internazionali. Il ministero della sanità palestinese ha invitato l’ONU a compiere un’inchiesta indipendente sui presunti tunnel sotto gli ospedali, pretesti avanzati da Israele per motivare i suoi criminali attacchi mortali che hanno preso di mira malati e sfollati rifugiati nelle strutture sanitarie.
Il numero dei morti accertati fino a ieri sono stati 9022. Secondo fonti statunitensi le cifre delle vittime sono molto più alte e vengono valutate in almeno 20 mila.
Scontri a terra tra combattenti palestinesi e truppe degli invasori israeliani e loro mercenari sono avvenuti sia nella parte sud di gaza City, sia sul lungo mare. Le versioni delle due parti non coincidono. Brigate Qassam dicono di aver distrutto 3 carri armati, mentre l’esercito israeliano sostiene di aver ucciso decine di combattenti palestinesi.
Mercenari
Il quotidiano El Mundo ha intervistato un mercenario spagnolo che combatte nelle file dell’esercito israeliano a Gaza. Pedro Diaz Flores Corrales, 27 anni, aveva combattuto in Ucraina contro i russi, spinto dalla sua appartenenza alle formazioni neonaziste. Adesso sostiene di combattere per i soldi, “perché pagano bene: 3900 euro alla settimana”, dice. Insieme a lui ci sono molti altri mercenari reclutati da Tel Aviv tramite società statunitense e europee e fanno il lavoro sporco contro i palestinesi. Secondo El Mundo, i mercenari nell’esercito israeliano provengono da diversi paesi come Germania, Francia, Albania e ex marines statunitensi. Molti di questi mercenari, racconta Corrales, hanno combattuto in diversi scenari, dall’Afghanistan, all’Ucraina, all’Africa.
Il Giornale ha pubblicato il 30 ottobre un’intervista-video ad un mercenario italiano, che combatte a Gaza. L’intervista realizzata in un campo di addestramento israeliano non ne rileva l’identità e il viso era coperto da un passamontagna. “Purtroppo i civili sono imprigionati da Hamas. Noi dobbiamo portare la pace anche per i palestinesi”. La pace dei cimiteri.
Cisgiordania e Gerusalemme est
La nota attivista palestinese di Gerusalemme, Ahed Tamimi, è stata arrestata ieri per un post sui social. Viene accusata dalla polizia israeliana di “incitamento alla violenza”. La famiglia sostiene che la ragazza non ha nessun account social e il suo arresto è un tentativo da parte delle autorità di fiaccare la resistenza civile non violenta dei palestinesi di Gerusalemme e Cisgiordania. Ahed Tamimi è un’icona della resilienza dei palestinesi contro il tentativo di sloggiarli dalle loro case a Gerusalemme est da parte dei coloni ebrei. È nota la sua difesa di un bambino dalle grinfie dei soldati israeliani quando era 11enne ed il suo schiaffo, quando era appena 17enne, ad un soldato israeliano che tentava insieme ad altri di occupare la sua casa.
Una soldatessa israeliana e un giovane palestinese sono rimasti uccisi in un accoltellamento nella città vecchia di Gerusalemme est. Il ministro Ben Gvir ha dato ordine di demolire la casa della famiglia dell’attentatore.
Un palestinese è stato assassinato dai soldati israeliani a Halhoul, nel sud della Cisgiordania, durante un’operazione di rastrellamento. Sono 155 i palestinesi assassinati dall’esercito di occupazione dal 7 ottobre. In tutta la Cisgiordania sono proseguiti i rastrellamenti che hanno portato all’arresto di 71 attivisti, nella sola giornata di ieri.
Libano
Intensi scambi di artiglieria, lanci di razzi e attacchi con droni tra Hezbollah e l’esercito israeliano. Un combattente di Hazbollah è rimasto ucciso da un colpo di mortaio proveniente dal territorio israeliano. I raid israeliani hanno colpito diverse località libanesi – secondo quanto affermato dall’agenzia stampa pubblica a Beirut. Le città di confine colpite sono Naqoura, Aita e Alma. L’esercito israeliano ha confermato di aver colpito con i caccia le tre cittadine. Non ci sono notizie di vittime, ma solo danni materiali e incendi nelle zone rurali vicine.
Siria
Nella giornata di ieri due attacchi con droni e razzi sulle basi militari USA in Siria. Il primo è avvenuto all’alba di ieri contro la base di Al-Tanf, al confine con la Giordania. Due droni sono stati lanciati contro la struttura e secondo il comunicato militare sarebbero stati intercettati e distrutti in cielo. Il secondo attacco è avvenuto nel nord est, nella provincia di Hasaka, contro la base di Tal Tamar, vicino all’autostrada M4. A rivendicare i due attacchi è stata la fantomatica “resistenza islamica in Iraq”, che in un comunicato parla di operazione “vendetta per Gaza”.
Giordania
Le richieste israeliane, avanzate per il tramite di Blinken, di ospitare “temporaneamente”, i profughi di Gaza, hanno provocato l’ira di re Abdallah dii Giordania. La stampa di Amman scrive che il regno non sarà complice nella deportazione del popolo palestinese. Anche i discorsi del premier e del ministro degli esteri stanno registrando un tono più deciso sul piano diplomatico. “Se non si fermerà la mano dei generali israeliani, la situazione in tutto il Medio Oriente sfuggirà di mano e le conseguenze non saranno prevedibili”. Amman ha richiamato l’ambasciatore a Tel Aviv e ha chiesto di non riportare l’ambasciatore israeliano alla sua sede. Nelle piazze la richiesta è quella di rompere gli accordi di normalizzazione tar i due paesi, firmati ad Araba con Israele nel 1994.
Diplomazia
18 organismi dell’ONU ed ONG internazionali hanno diffuso a Ginevra un comunicato congiunto nel quale chiedono un immediato cessate-il-fuoco a Gaza. “Sono passati 30 giorni. Basta vuole dire basta! La guerra deve fermarsi ora!”. A firmarlo sono i capi di OCHA, ACNUR, OMS, UNRWA, Safe the Children e molte altre organizzazioni internazionali.
Blinken in Turchia non viene incontrato da Erdogan: “perché non piangete per i bambini di Gaza come avete fatto con quelli ucraini?”.
I paesi della Conferenza islamica si riuniranno domenica a Riad, in Arabia Saudita per far fronte all’emergenza in Gaza colpita dalla “selvaggia furia israeliana”.
Solidarietà internazionale
La statua della Libertà è stata occupata ieri da centinaia di ebrei statunitensi, per dire no alla guerra e per un cessate-il-fuoco a Gaza. L’associazione Voice of Jews for Paece scrive: “Ci rifiutiamo di permettere che venga compiuto un genocidio in nostro nome. Cessate il fuoco adesso per salvare vite umane! Mai più per nessuno!”.
Il Consiglio popolare arabo ha convocato un vertice dei popoli per rispondere al “deludente atteggiamento dei regimi”. È un vertice online che chiamerà a raccolta esponenti della politica e della cultura di tutti i paesi arabi. L’incontro virtuale si terrà il 9 novembre, prima del vertice arabo convocato al Cairo per domenica. Il Consiglio è stato fondato nel 2014 dall’ex presidente tunisino, Munsif Marzouqi, con l’obiettivo di affermare la cultura democratica e l’azione progressista di partecipazione popolare nella vita politica.
Iran
La premio Nobel per la Pace 2023, Nergis Mohammadi, è entrata in sciopero della fame contro la mancanza di cure mediche ai detenuti e contro l’imposizione del velo alle detenute. Lo ha annunciato la famiglia che ha ricevuto una lettera in tal senso dalla premio Nobel. Mohammadi è detenuta nel carcere di Evin dal 2021 e ha necessità di un ricovero medico per cure al cuore, ma le autorità gli hanno negato di uscire dal carcere per recarsi in ospedale, con il pretesto che lei si rifiuta di coprire la testa in pubblico. A Mohammadi è stato assegnato il premio Nobel per la pace lo scorso ottobre e lo riceverà al suo posto un familiare.
Notizie dal Mondo
Sono passati 20 mesi e 13 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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