Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

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Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno IV/n. 312 (1199)

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Appello

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

È guerra di sterminio di un popolo. La determinazione dei generali israeliani non trova un deterrente nelle cancellerie internazionali. Tutti si rendono conto che non si tratta di diritto a difendersi, ma di un piano di pulizia etnica e genocidio.

I numeri delle vittime sono eloquenti. La gente a Gaza muore per le bombe e per fame e sete. L’Onu denuncia il massacro, ma è impotente di fronte all’arroganza del governo israeliano, sostenuto dagli USA e dalla Nato.

Oltre ai bombardamenti incessanti, si combatte tra le macerie. Sul campo l’esercito israeliano è impantanato e ha subito gravi perdite. Le Brigate Qassam hanno dichiarato di aver colpito 134 mezzi corazzati e ucciso i soldati a bordo. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver perso 35 militari. Gaza city è completamente accerchiata dai carri armati israeliani, ma l’avanzata è lenta a causa della resistenza dei combattenti palestinesi. Per spianare la strada ai carri armati, l’aeronautica bombarda il centro della città. Stamattina è stato colpito l’ospedale pediatrico di Nasr. Ieri è stato preso di mira per l’ennesima volta l’ospedale Shifà.

Prigionieri

Una fonte a conoscenza del dossier delle trattative per la liberazione dei prigionieri civili nelle mani di Hamas ha rivelato che, nelle prossime ore, si svolgerà il rilascio di 12 civili di nazionalità mista in cambio di una tregua di tre giorni e il passaggio di aiuti umanitari, sanitari e carburante a Gaza city. La mediazione è del Qatar e l’applicazione del passaggio sarà in mano dell’Egitto, in accordo con Stati Uniti e Israele. Le pressioni dei familiari sono state determinanti a piegare – almeno a parole – il governo Netanyahu.

Stamattina è arrivato a Doha il capo della CIA, per mettere gli ultimi dettagli dell’operazione.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Due giovani palestinesi sono stati uccisi dall’esercito di occupazione nei pressi di El-Khalil e Betlemme. Gli scontri sono continui a Jenin e Nablus e stamattina le truppe speciali israeliane hanno compiuto incursioni nella stessa Ramallah.

Libano

Si innalza di giorno in giorno il livello dello scontro sul fronte libano-israeliano. Ieri, l’aeronautica di Tel Aviv ha bombardato diverse città del Libano meridionale lungo tutta la linea di demarcazione arrivando fino a Nabatyieh. A Naqoura – secondo quanto riportato dalle forze internazionali dell’UNIFIL – le bombe israeliane hanno raso al suolo una casa di tre piani. Caccia israeliani hanno sorvolato la stessa Beirut. Nel contempo i combattenti di Hezbollah hanno lanciato razzi e colpi di artiglieria contro le unità dell’esercito israeliano a ridosso del confine.

Sudan

Le Forze di pronto intervento hanno annunciato di aver preso il controllo della sede delle forze armate ad Um Kadadeh, nel nord Darfur, e minacciano le unità dell’esercito a El-Fasher. La scorsa settimana, le milizie ribelli ex Janjaweed avevano strappato all’esercito tre importanti città: Niyala, Zalingi e Geneina. Ieri sono stati registrati forti scambi di artiglieria ad Omdurman, la parte della capitale sulla sponda occidentale del Nilo. Le trattative indirette a Gedda, in Arabia Saudita, non hanno ancora portato ad un cessate il fuoco, ma solo a misure per il passaggio degli aiuti umanitari alla popolazione.

Algeria

Condannata la dottoressa e attivista algerina Amira Bouraoui, in contumacia, a 10 anni di reclusione, per essersi sottratta al giudizio in tribunale fuggendo irregolarmente in Francia. Un altro giornalista, Mustafà Bin Jami, è stato condannato a 6 mesi di reclusione, per averla aiutata ad espatriare. La giornalista aveva attraversato i confini con la Tunisia, il 3 febbraio scorso, con l’aiuto dei passatori e poi ha tentato di prendere l’aero per Parigi ma è stata fermata dalla polizia tunisina. L’intervento diplomatico dell’ambasciatore francese a Tunisi ha permesso all’attivista di sottrarsi alle grinfie dei regimi algerino e tunisino. Bouraoui è anche cittadina francese e quindi ha goduto della protezione consolare di Parigi. Il caso aveva complicato i rapporti tra Parigi ed Algeria, che si erano appena avviati verso una normalizzazione con la visita di tre giorni del presidente Macron ad Algeri.   

Egitto

Il mancato candidato alle elezioni presidenziali, Tantawi, è stato inserto dalla procura del Cairo nell’elenco degli accusati per le irregolarità nella raccolta firme a sostegno della sua lista. Tantawi aveva denunciato che la sua campagna elettorale era stata ostacolata da funzionari dei tribunali e della commissione elettorale preposte alla raccolta firme con il risultato che non ha potuto completare l’iter burocratico e ha dovuto rinunciare alla corsa presidenziale.

Tunisia

Il Ministero dell’Interno tunisino ha comunicato che i 5 terroristi evasi sono stati arrestati. Viene confermata così la notizia divulgata sui social e da alcuni media locali dell’arresto de “Il Somalo”, uno dei terroristi più spietati in Tunisia, accusato dell’assassinio dei due esponenti di sinistra nel 2013. 

Ahmed El-malki (questo è il suo vero nome) è stato arrestato nel quartiere Tadhamoun nella capitale tunisina, mentre era in un locale Caffè riconosciuto da un poliziotto fuori servizio. È stato letteralmente acchiappato dai presenti ed è stata chiamata la polizia che lo ha arrestato. I fatti risalgono a domenica, ma la conferma è arrivata soltanto ieri sera.

Gli altri 4 sono stati arrestati nelle zone collinari non lontano dalla capitale. Il comunicato ufficiale non spiega come si sia arrivati al loro arresto, ma conferma che El-malki era stato arrestato con l’aiuto dei cittadini.

Secondo fonti giornalistiche locali, “il Somalo” avrebbe compiuto una rapina in banca due giorni prima del suo arresto.

In Tunisia, operano ancora cellule jihadiste legate ad Al-Qaeda ed all’Isis e sono arroccate nelle montagne al confine algerino. 

Notizie dal Mondo

Sono passati 20 mesi e 14 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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