Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Per ascoltare l’audio di oggi, 04 dicembre 2023:
Rassegna anno IV/n. 337 (1224)
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Appello
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
1000 civili uccisi in 48 ore. “Se non ora, quando” un cessate-il-fuoco?
Sono stati colpiti i camion di aiuti internazionali, ambulanze, scuole e gli ospedali. Vengono colpite principalmente le zone del sud della Striscia, nell’intento di deportare forzatamente la popolazione verso il Sinai egiziano. I volantini lanciati su Khan Younis ordinano alla popolazione di abbandonare la città per salvarsi dirigendosi verso sud. La città si trova a 13 km dal confine egiziano. Israele ha annunciato la costituzione di una fascia di sicurezza di diversi km su tutta la linea di confine per sottrare un terzo dei 365 km2 della Striscia. Oltre ai bombardamenti aerei a tappeto, le navi stanno martellando le zone abitate della costa e l’artiglieria da terra. L’esercito israeliano ha annunciato che sta svolgendo operazioni di terra in tutto il territorio di Gaza, con particolare attenzione alle zone meridionali.
A Gaza city è stato colpito l’ospedale Al-Ahly, unica struttura medica che presta minime assistenze sanitarie alla popolazione. Nell’atrio dell’ospedale giacciono 83 corpi di vittime dei bombardamenti che non è stato possibile seppellire a causa degli intensi bombardamenti nella zona.
Deportazione forzata
L’Osservatorio EuroMediterraneo per i diritti umani ha denunciato, da Ginevra, l’inasprimento dell’attacco israeliano nel sud della Striscia dopo la conclusione della tregua. Il rapporto, pubblicato dopo la visita di una delegazione a sud di Gaza durante i giorni del cessate-il-fuoco, sottolinea che le operazioni militari sono accompagnate con le minacce di deportazione verso sud. “L’esercito di occupazione ha ridotto Gaza a un cumulo di macerie, schiacciando ogni aspetto di vita e riportando la popolazione all’età pre-industriale”. Secondo l’organismo giuridico, “2,2 milioni di abitanti lottano per la sopravvivenza tutti i giorni per cercare, in lunghe file, di riempire un contenitore di acqua (non potabile) e di ottenere un po’ di pane”.
Per l’Osservatorio, l’arrivo della stagione invernale aggraverà la situazione già precaria, a causa della mancanza di carburante per il riscaldamento e per i ricorrenti sfollamenti verso aree senza strutture abitative. “La settimana di tregua ha reso chiaro il livello delle devastazioni: 60 mila tra morti, feriti e dispersi oltre alla distruzione del 60% delle abitazioni”, sostiene il rapporto dell’Osservatorio.
Cisgiordania e Gerusalemme est
Quattro giovani palestinesi sono stati assassinati nella giornata di ieri, in diverse città della Cisgiordania. Nelle prime ore di oggi sono avvenuti rastrellamenti dell’esercito di occupazione a Jenin, Jalasoon vicino a Ramallah, El Khalil e il villaggio Thuluth vicino a Qalqilia. Altri due giovani sono stati assassinati stamattina da truppe speciali che sono penetrati in un villaggio vicino Qalqilia. Il totale delle vittime palestinesi ha raggiunto, dal 7 ottobre, i 256; 3480 gli arrestati.
A Sawia nei pressi di Nablus, coloni mascherati armati hanno assaltato un ristorante chiuso distruggendo tutto quel che vi si trovava. In un’altra aggressione i coloni hanno ucciso un contadino. Hanno filmato le incursioni e hanno documentato i loro crimini sui social, senza timore di essere perseguiti. Apartheid anche nella pratica della giustizia coloniale.
Iraq-Siria
Un drone ha colpito la base militare USA nell’aeroporto di Erbil, in Kurdistan iracheno. Un attacco aereo statunitense ha colpito una base di Hashd Shaabi, il cartello di milizie che ha collaborato nella lotta contro Daiesh. Ci sarebbero stati 5 miliziani uccisi. Questo è il secondo attacco militare USA in territorio iracheno. Il precedente è avvenuto il 22 novembre, contri basi al confine con la Siria e nella provincia di Anbar, ad ovest della capitale. Venerdì scorso, in una telefonata tra il segretario di Stato USA Blinken e il premier iracheno Soudani ci sono state scintille: il primo ha chiesto al governo di Baghdad di fermare gli attacchi e di punire i responsabili. Il premier ha messo in guardia Washington dalle violazioni della sovranità nazionale con nuovi raids. Ma il Pentagono opera ancora come una forza occupante.
Anche in Siria, le truppe di occupazione USA sono state prese di mira. Un lancio di droni kamikaze ha colpito la più grande base militare Usa in Siria, quella situata nel giacimento petrolifero di Campo Al-Omar, nella provincia di Deri Azzour.
Libano
Bombardamenti israeliani sulle città del sud Libano. Colpite particolarmente Rashia Fakhar e Khayyam. L’esercito israeliano ha compiuto raids aerei e lanci di artiglieria da oltre confine. Hezbollah ha compiuto nella giornata di ieri attacchi con missili e artiglieria contro basi militari e colonie ebraiche nel nord di Israele. Secondo la radio militare israeliana sono stati registrati 11 feriti, 8 militari e 3 civili.
Yemen
I miliziani Houthi hanno annunciato di aver colpito due navi commerciali di proprietà di armatori israeliani, nello stretto di Mandab. “Contro la prima è stato lanciato un missile teleguidato e contro la seconda un drone”. Non hanno fornito notizie sull’entità del danno subito dalle due navi. Fonti marittime britanniche asseriscono che una delle due navi ha subito danni seri ma non è in pericolo, a causa di un missile che l’aveva centrata. Il Pentagono ha comunicato di essere a conoscenza dei fatti e che sta studiando la situazione.
Qatar
Il primo ministro e ministro degli esteri del Qatar, Mohammed Al-Thani, ha chiesto un’inchiesta internazionale “immediata, completa e indipendente” sui crimini di guerra compiuti dalle forze di occupazione israeliane a Gaza. Questa presa di posizione avviene dopo la mediazione di Doha, in collaborazione con Egitto e Stati Uniti, per il raggiungimento della tregua umanitaria di 7 giorni, crollata il 1° di dicembre.
Dubai
Si è svolta a Dubai, durante i lavori della Conferenza ONU sul clima COP28, una manifestazione di solidarietà con la Palestina e per la fine dell’aggressione israeliana a Gaza. Gli attivisti si sono radunati vicino allo stand espositivo di Israele. Hanno innalzato cartelli con il disegno dell’anguria (simbolicamente ha gli stessi colori della bandiera palestinese) e intonato slogan per Palestina libera. È stato letto l’elenco dei nomi degli oltre 16 mila assassinati sotto le bombe israeliane di fabbricazione statunitense.
Sudan
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha messo la parola fine alla missione internazionale in Sudan, UNITAMS (Per saperne di più). La decisione avviene in seguito alla richiesta avanzata dal governo di Khartum. Hanno votato a favore 14 membri, con l’astensione della Russia. Il Consiglio ha espresso anche la preoccupazione per la situazione umanitaria ed ha invitato le due parti belligeranti a rispettare una tregua e cercare una soluzione politica con il negoziato.
Da oggi, lunedì 4 dicembre 2023, inizierà una fase transitoria di 3 mesi per il ritiro del personale e trasferire “compiti possibili e praticabili” ad altre istituzioni dell’ONU operanti in Sudan.
Migranti
Si sono intensificati negli ultimi tempi i viaggi della speranza dalle coste siriane all’isola di Cipro. Le partenze avvengono dai porti di Tartous e Lathiqia con approdo a Cape Greco. Secondo il sito Philenews, uno su due dei migranti in arrivo nell’isola è siriano. Un anno fa i siriani erano 1 su 4. Secondo il dipartimento richiedenti asilo della polizia, sono 53% i siriani, rispetto al 23% di un anno fa. Migranti arrivati nell’isola hanno raccontato di aver pagato 3.500 euro per un viaggio pericoloso di 6 ore (200 km). Un’attivista di Tartous, raggiunto via web da Anbamed, ha rivelato che l’alto costo è motivato dalle tangenti che i trafficanti di esseri umani pagano ai funzionari della polizia, della dogana e dei servizi di sicurezza nel porto, “per chiudere non uno ma due occhi”.
Fake news
Il quotidiano israeliano Jerusalem Post ha pubblicato, il 1° dicembre, un articolo che accusa l’emittente del Qatar, Al-Jazeera, di aver fabbricato una notizia. Per il JPost il servizio che mostra un padre con un neonato morto è falso, si tratterebbe – dice il quotidiano israeliano – di una bambola. L’articolo è firmato da Danielle Greyman-Kennard. Il post su “X” ha ottenuto 6 milioni di visualizzazioni, 2516 condivisioni e 2553 commenti.
Ieri, il quotidiano ha tolto l’articolo dal proprio sito e ha sostituito il post con una nota reticente.
Notizie dal Mondo
Sono passati 21 mesi e 10 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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