Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Per ascoltare l’audio di oggi, 08 dicembre 2023:
Rassegna anno IV/n. 341 (1228)
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Appello
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Bombe su bome. Israele sta sterminando la popolazione di Gaza. Oltre 400 uccisi nella giornata di ieri e 2.000 feriti gravi. Nessun ospedale è in funzione completa. Oltre ai bombardamenti aerei che hanno mirato ancora ieri le strutture sanitarie o quel che è rimasto di esse, Israele colpisce con artiglieria e carri armati. Il direttore degli ospedali, Munir Bursh, ha denunciato che i soldati che hanno occupato l’ospedale Al-Ahali hanno fatto saltare con la dinamite il generatore dell’elettricità. “Si vieta di fatto la cura dei feriti”, ha concluso.
Anche i luoghi di culto non sono stati risparmiati. Bombardata moschea Auda a Jebalia trasformata in rifugio per sfollati.
A Beit Lahia, nel nord, i soldati assediano una scuola con 7 mila sfollati e i caccia li bombardano con bombe incendiarie. I cecchini impediscono alle persone di uscire.
Bombardamenti sistematici a Khan Younis e Rafah e nel centro della Striscia. Stragi continue con decine e decine di uccisioni. In un quartiere di Khan Younis assediato, le persone che hanno tentato di uscire alzando bandiera bianca sono state uccise dai cecchini per strada ed i loro corpi sono rimasti stesi per terra senza soccorso o sepoltura.
Ha superato i 17 mila il numero delle vittime dell’invasione israeliana a Gaza.
Nei campi profughi non ci sono più luoghi per seppellire i morti.
In tutta Gaza sono in corso bombardamenti per cacciare la popolazione verso il Sinai egiziano. Anche la città di confine Rafah è stata bombardata.
Migliaia di famiglie sono state costrette a sfollare verso la zona desertica di confine con l’Egitto. Dormono sulla sabbia, senza materassi, al freddo e senza cibo e acqua. Con mezzi di fortuna, hanno costruito tende di plastica leggera trasparente che danno una parvenza di protezione. Una situazione al limite della sopportazione umana. Una donna con tre bambini ha detto ai microfoni di un’emittente “Sono due giorni che non mangiamo, perché non c’è nulla con noi. Siamo scappati dalle bombe e qui è un deserto e non ci sono aiuti o soccorsi. Moriremo di fame”. Non è drammatizzazione; è la realtà. Quella israeliana è una guerra di sterminio di un popolo.
ONU
Oggi voto per cessate il fuoco immediato sotto l’art. 99 (pericolo per la pace mondiale). Si prevede sicuramente il veto USA.
Il portavoce del segretario generale, Stephane Dujarric, ha definito la situazione a Gaza “una grave catastrofe umanitaria” alla quale la comunità internazionale non può guardare in silenzio. Una bozza di risoluzione per un cessate il fuoco immediato è stata proposta dagli Emirati arabi uniti, ma finora l’amministrazione Biden ha detto nelle dichiarazioni stampa che non è tempo di cessate il fuoco. Il principale fornitore di armi ad Israele è complice di questi crimini.
Cisgiordania e Gerusalemme est
8 vittime palestinesi sotto i colpi dei mitra israeliani in diverse invasioni, tra i quali 6 nel campo di Al-Fari’a, nella provincia di Ramallah.
I rastrellamenti continuano incessantemente in tutte le città e villaggio della Cisgiordania. È una guerra non dichiarata contro la popolazione. Obiettivo di Tel Aviv è quello di cancellare qualsiasi prospettiva di una soluzione politica che porti alla nascita di uno Stato palestinese.
Libano
Bombardamenti aerei israeliani contro il Libano meridionale toccando zone lontane dalla linea di demarcazione. Tre morti civili, tra i quali uno studente ucciso al ritorno da scuola.
La pressione israeliana sul Libano oltre all’azione militare segue anche percorsi diplomatici tramite Stati Uniti e Francia. Ieri, il capo dei servizi di sicurezza francesi, Bernard Emié, ha fatto visita a Beirut proveniente da Tel Aviv. La richiesta israeliana trasmessa via Parigi è quella del ritiro dei combattenti di Hezbollah lontano dai confini. Emié ha incontrato il premier, Miqati, il presidente del Parlamento, Berri, il capo dell’esrcito e un rappresentante di Hezbollah. Le rivelazioni stampa sostengono che l’emissario francese ha minacciato i dirigenti libanesi dii ricorso al capitolo 7 della carta dell’ONU (intervento armato di forze internazionali) in caso di non ottemperanza da parte di Beirut ai diktat di Israele. La doppiezza di USA, Nato e Ue.
Siria
Ennesimo bombardamento missilistico israeliano alla periferia di Damasco e a Qunietra, nel Golan. Le fonti ufficiali siriane non forniscono dettagli sulle perdite e i danni. Secondo l’Osservatorio siriano, 8 missili terra-terra lanciati dal Golan occupato hanno colpito una località a sud ovest della capitale, causando vittime e danni.
Tunisia
Primo giudice dell’area MENA nella CPI. Il giudice tunisino, Haikal Bin Mahfouz è stato eletto nel corpo dei 18 giudici internazionali, che hanno il compito di giudicare i crimini di guerra e contro l’umanità. La Tunisia ha aderito alla CPI soltanto dopo la caduta della dittatura nel 2011. L’imparzialità della CPI è stata messa in dubbio molte volte per la lentezza delle azioni, quando le denunce sono dirette a paesi appartenenti al campo della Nato e amici, come nel caso di Stati Uniti e Israele; e la prontezza in casi di crimini compiuti dal campo avverso. Il mandato di cattura contro Putin ne è stato un esempio. Per tutte le stragi USA in Afghanistan, la CPI non ha mai agito, con il pretesto che Washington non aveva aderito alla Carta di Roma. Stranamente anche la Russia non ha mai aderito.
Notizie dal Mondo
Sono passati 21 mesi e 14 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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