Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno V/n. 028 (1279)

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Appello

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Le notizie

Genocidio a Gaza

In 38 stragi, 382 palestinesi sono stati uccisi nella giornata di ieri, nella sola zona meridionale.

Bombardamenti incessanti sui quartieri abitati a Khan Younis. La popolazione è costretta ad evacuare verso Rafah, ma non si salva dai colpi dell’artiglieria e dei caccia.

L’ospedale di Nasser è ancora assediato e contro gli sfollati sono state compiute esecuzioni di piazza. I droni israeliani hanno sparato contro le persone che tentavano di entrare nella struttura ed i loro corpi sono stati lasciati per terra. Nessuno ha potuto soccorrerli o trascinare i corpi per dare loro una dignitosa sepoltura. In questa mattina, nella zona di Rimal, ad ovest di Khan Younis, è stata bombardata una scuola dell’ONU abitata da migliaia di sfollati: 20 uccisi. Un gruppo di soccorso che ha tentato di avvicinarsi ai feriti è stato colpito da droni con missili che hanno provocato morti e feriti.

121esimo giornalista palestinese assassinato dall’esercito israeliano. Issam Lulo è stato ucciso insieme a tutta la famiglia in un bombardamento dell’artiglieria che ha preso di mira la sua casa nel centro della Striscia.

Anche Gaza city, ridotta in ruderi, non è stata salvata dalla furia dei caccia di Tel Aviv. Gli sfollati che sono tornati ad abitare nei ruderi delle loro case sono stati presi di mira.

Sono avvenuti scontri tra i combattenti palestinesi e le forze di occupazione israeliane sia a Gaza, che a Jebalia. Le zone ridotte a ruderi non sono ancora sotto il completo controllo dell’esercito. Gli scontri più violenti sono avvenuti però a Khan Younis. Il ministro della guerra Galant ha affermato che l’inasprimento dei combattimenti di questi giorni serve a costringere Hamas a cedere nelle trattative per la liberazione degli ostaggi.

La guerra contro l’UNRWA

È bastata una nota del ministero degli esteri israeliano perché molti paesi cancellino i fondi destinati al soccorso dei rifugiati palestinesi. Tel Aviv ha accusato una decina di dipendenti palestinesi dell’UNRWA di aver partecipato all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Prima ancora di aspettare le risultanze dell’inchiesta dell’ONU e malgrado la sospensione dei sospettati, i paesi amici di Israele hanno tagliato i fondi, mettendo in pericolo la vita di 2 milioni di palestinesi a Gaza e il diritto allo studio e alla salute di altri milioni di palestinesi della diaspora. Due pesi e due misure. Questi stessi paesi non hanno compiuto nessun passo contro Israele dopo la sentenza della Corte di Giustizia internazionale. La soffiata di Tel Aviv è stata pubblicata il giorno dopo la sentenza ed è servita ad oscurare la notizia degli ordini della CIG a Tel Aviv, che imponevano di garantire l’arrivo degli aiuti umanitari alla popolazione sfollata che soffre fame, sete e freddo. Gli Stati uniti, Italia, GB, Germania e tutti gli altri paesi genuflessi alle volontà di Israele sono oggettivamente corresponsabili del crimine di genocidio, perché i palestinesi a Gaza stanno morendo di fame.

Cisgiordania e Gerusalemme

Jenin come Gaza: bombardamenti e distruzione delle infrastrutture per rendere infernale la vita della popolazione (vedi il video). I rastrellamenti israeliani hanno toccato Nablus, El-Khalil e Qalqilia. Un giovane palestinese è stato assassinato dai soldati israeliani nel villaggio Yamoun nei pressi di Jenin. Nella mattinata di oggi le truppe israeliane sono penetrate a Dura, una cittadina a sud di El-Khalil. Le scuole di Dura hanno sospeso la frequenza delle lezioni ed hanno istituiti corsi online, per evitare che l’aggressione delle truppe di occupazione provochi morti tra studenti e insegnanti.  

Giordania

Tre soldati statunitensi sono stati uccisi e altri 34 sono rimasti feriti in seguito ad un attacco con droni su una base militare segreta USA a Burj 22, nel nord della Giordania al confine con la Siria. Un comunicato riferito ad una milizia irachena ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. Secondo fonti giordane, il lancio dei droni è partito dal territorio siriano. Il governo e l’esercito di Amman sono in forte imbarazzo, perché avevano sempre negato l’esistenza di basi statunitensi sul proprio territorio. Washington per bocca dello stesso presidente Biden ha annunciato che risponderà.

Prigionieri

La Guantanamo di Netanyahu. Un campo di concentramento israeliano in pieno deserto. Sono apparse nuove e terrificanti immagini di cittadini palestinesi rapiti dall’esercito israeliano a Gaza. I detenuti appaiono in tute bianche usa e getta, bendati, scalzi e con numeri scritti sulla schiena. Sono seduti per terra, al freddo. Una troupe della CNN ha assistito alle condizioni di detenzione di questi deportati e ha filmato i rapiti palestinesi bendati e tenuti in condizioni umilianti vicino al confine tra Gaza e Israele. Jeremy Diamond della CNN dice che non è stato in grado di sapere per quanto tempo quegli uomini fossero a terra, perché un soldato israeliano ha ordinato alla troupe di lasciare l’area una volta che li aveva visti filmare.

Il fascismo e il nazismo del terzo millennio si coniugano in ebraico. (vedi il video della CNN).

Le trattative sullo scambio di prigionieri svolte a Parigi ieri hanno visto la partecipazione dal direttore della CIA e dei responsabili dei servizi di sicurezza israeliano ed egiziano insieme al primo ministro qatariota. L’incontro non ha portato a risultati definitivi per una lunga tregua e scambi di prigionieri. Sul tavolo delle trattative sono state avanzate diverse idee sulle procedure, ma rimane un forte divario tra le disponibilità del governo Netanyahu e quelle di Hamas. Rilascio di tutti i quasi 12 mila detenuti palestinesi nelle mani israeliane, compreso il leader di Fatah Barghouti, fine delle operazioni militari e ritiro dell’esercito israeliano da Gaza sono le condizioni rivendicate da Hamas e respinte da Tel Aviv.  

Turchia

Due uomini incappucciati hanno fatto irruzione ieri nella chiesa italiana di Santa Maria a Istanbul durante una funzione religiosa. Uno di loro ha sparato un colpo di pistola alla testa di un guardiano turco uccidendolo. I due aggressori sono poi fuggiti a piedi. Lo Stato islamico ha rivendicato l’attacco terroristico. La rivendicazione è arrivata tramite i canali social dell’agenzia Amaq. La polizia turca ha informato di aver arrestato i due terroristi.

Israele

12 ministri del governo Netanyahu hanno partecipato alla conferenza per la colonizzazione di Gaza. L’incontro è convocato dal partito Likud ma i protagonisti principali sono stati i ministri estremisti del partito “Sionismo religioso”. Le proposte avanzate riguardano la pianificazione del popolamento di Gaza con colonie ebraiche e la cacciata dei palestinesi. Si svela così il vero obiettivo della guerra di sterminio israeliana a Gaza.

Il partito di opposizione diretto da Lapid ha presentato una mozione di sfiducia contro il governo Netanyahu che sarà votata lunedì prossimo.

Solidarietà Internazionale

Grandi manifestazioni in tutto il mondo ieri domenica contro i massacri di Israele nei territori palestinesi. La più grande mobilitazione è avvenuta a Berlino, dove il governo è stato messo sotto accusa per il sostegno a Tel Aviv. “Basta armi che uccidono i civili palestinesi”, ha detto un attivista nel comizio. A Washington, la casa del segretario di Stato, Blinken è stata assediata dai manifestanti che chiedevano il cessate il fuoco a Gaza.

In Italia, si è svolta una manifestazione a Milano. La polizia aveva vietato quella convocata il giorno prima, sabato 27 gennaio, con vari pretesti, ma il senso chiaro di quel divieto è la sottomissione dello Stato italiano alla volontà dell’Unione delle comunità ebraiche che hanno bollato pretestuosamente di antisemitismo le manifestazioni convocate il 27 gennaio, Giornata della Memoria dei crimini del nazismo. Ossequiosi allo spavaldo ricatto.

Molte voci democratiche nelle comunità ebraiche italiane hanno respinto questo ricatto ed hanno espresso posizioni avanzate per la necessità del dialogo e della costruzione di un percorso di pace. (vedi qui e qui).  

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Ieri, domenica 28 gennaio, alle 14:30, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)

Notizie dal Mondo

Sono passati 23 mesi e 4 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Mosca annuncia l’apertura delle trattative per il rinnovo del contratto decennale per il gas con l’UE. Da Bruxelles, “No comment”.

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Approfondimenti

In ricordo di Massimo Gorla QUI

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Contro la scorta mediatica di Netanyahu Leggi tutto

La resistenza del popolo curdo contro il genocidio  QUI

In ricordo di John Pilger, un maestro di giornalismo. leggi.

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A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

I bambini di Gaza mandano un video per il compleanno di Papa Francesco: Il video

Guernica: Flash Mob in solidarietà con Gaza: QUI.

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI

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