Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
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Rassegna anno V/n. 045 (1296)
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Appello 1
Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.
Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!
L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.
Appello 2
Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto
Le notizie
Genocidio a Gaza
È guerra contro gli ospedali. Le truppe israeliane hanno invaso il complesso ospedaliero “Nasser” di Khan Younis, costringendo gli sfollati ad evacuare verso Rafah. Hanno ordinato anche al personale medico di lasciare la struttura. Medici Senza Frontiere (Msf) ha condannato fermamente la decisione delle forze israeliane di emettere un ordine di evacuazione per migliaia di sfollati che si trovano all’interno dell’ospedale Nasser, la più grande struttura medica nel sud di Gaza.
Il comunicato di MSF descrive la situazione drammatica con queste parole: “Un carro armato israeliano ha distrutto l’entrata a nord dell’ospedale, ordinando agli sfollati di lasciare la struttura attraverso questa uscita. Al personale medico e ai pazienti è stato detto che potevano rimanere in ospedale con un limite di un medico o accompagnatore per paziente. Il personale di Msf è ancora nell’edificio e continua a curare i pazienti in condizioni quasi impossibili. Dopo settimane di pesanti bombardamenti nei pressi dell’ospedale Nasser – prosegue il comunicato – il personale medico, i pazienti e gli sfollati sono ritrovati intrappolati all’interno dell’edificio con pochissimo accesso alle forniture essenziali. Anche molte persone ferite a causa degli intensi bombardamenti a Khan Yunis non hanno potuto raggiungere l’ospedale per ricevere cure d’emergenza”.
Le bombe dei caccia israeliani non hanno risparmiato neanche i luoghi di culto. Un ospedale a ovest di Khan Younis è stato raso al suolo. Decine di morti tra gli sfollati che vi si trovavano dentro.
Indagini di Washington sull’uso da parte Israele di bombe al fosforo bianco, di fabbricazione statunitense, contro zone civili. Il caso, denunciato a suo tempo da Amnesty Internazionale, riguarda la strage di Jebalia del 31 ottobre quando oltre 125 civili sono stati uccisi. Sui corpi delle vittime sono state osservate le bruciature caratteristiche di queste bombe l’uso delle quali è vietato internazionalmente contro i civili. Gli investigatori USA sospettano che Israele abbia usato una bomba da 927 kg di esplosivo al fosforo bianco di fabbricazione statunitense.
Cisgiordania e Gerusalemme est
Rastrellamenti notturni continui in tutte le principali città palestinesi della Cisgiordania. L’ultimo si è concluso all’alba di oggi nel centro di Ramallah, ad un centinaio di metri dalla sede della presidenza dell’ANP. I soldati hanno sparato contro un gruppo di palestinesi che li colpiva con pietre. Secondo l’ospedale, è stato ricoverato un ferito grave colpito da una pallottola al torace.
Altre città attaccate nella notte sono Tulkarm, Betunia, Nablus e Qalqilia. Sono stati denunciati arresti di decine di attivisti e militanti.
A Massafer Yatta, a sud di El-Khalil, i coloni spalleggiati dall’esercito di occupazione hanno occupato una moschea, distrutto le suppellettili e svolto all’interno i loro riti ebraici. La stessa provocazione contro i sentimenti dei musulmani è stata messa in pratica in un villaggio vicino a Salfit. Le forze estremiste israeliane vogliono trasformare la lotta di liberazione nazionale palestinese in una guerra di religione.
Il permanente assedio di città e villaggi con l’impedimento della mobilità di persone e merci ha creato difficoltà enormi all’economia palestinese, con gravi perdite per i contadini e scarsa offerta delle merci sui mercati. Il PAM, organismo dell’ONU per l’alimentazione, denuncia che in Cisgiordania esiste una crisi alimentare e un pericolo di una fame imminente.
Prigionieri
Le prigioniere palestinesi in Israele sono 70 e vivono una situazione di detenzione drammatica. In un rapporto del Comitato di difesa dei prigionieri palestinesi si legge che “le carceri femminili israeliane stanno diventando dei cimiteri per persone vive”. Sono vietate le visite dei parenti, limitati i contatti con gli avvocati. I difensori che sono riusciti a parlare con le loro assistite hanno definito l’atteggiamento dei secondini come la messa in atto di una vendetta permanente. “Nessuna cura, cibo insufficiente e avariato e cancellazione dell’ora d’aria”.
Il ministro Bin Gvir ha annunciato il trasferimento di Marwan Barghouti, membro del Comitato centrale di Fatah, dal carcere di Ofer verso un altro carcere in condizioni di completo isolamento.
Libano
13 civili uccisi ieri nel sud Libano per gli attacchi aerei israeliani. Lo scambio di colpi di artiglieria, missili e droni sulla linea di demarcazione continua dall’inizio di ottobre. Ieri l’altro un missile libanese aveva colpito una base militare nei pressi di Safad, provocando l’uccisone di una soldatessa e il ferimento di altri otto soldati. Tra le vittime del bombardamento israeliano anche 5 bambini e due donne. Hezbollah ha comunicato che tre combattenti sono stati uccisi durante i bombardamenti israeliani. È stata la giornata più dura negli scontri a distanza tra Hezbollah e l’esercito di Tel Aviv. Gallant, ministro della guerra israeliano, ha minacciato il Libano di pagare un alto prezzo in caso non venissero bloccati i lanci di missili dal suo territorio verso il nord Galilea. Il segretario di Hezbollah ha risposto alle minacce israeliane mettendo in guardia i generali e i politici di Tel Aviv dell’alto prezzo che pagheranno in caso di invasione del Libano: “I vostri sfollati non saranno centinaia di migliaia ma oltre due milioni. Voi sapete dove possono arrivare i nostri missili. Per fermare lo scontro mettete fine alla vostra aggressione su Gaza”.
Israele
Il falso annuncio di una soluzione politica alla quale sta lavorando Washington con diversi alleati arabi per la creazione in futuro di uno stato palestinese, sta creando in Israele un dibattito politico surreale. Bin Gvir e Smotrich rilasciano farneticanti dichiarazioni. “Non possiamo premiare Hamas con la concessione di uno Stato terrorista al nostro fianco” e molte altre amenità. Lo specchietto per le allodole lanciato da Washington serve a deviare l’attenzione dei governi arabi e una parte dei palestinesi dalla realtà drammatica del genocidio in corso a Gaza. Per non discutere dello sterminio e della pulizia etnica in corso a Rafah, si sparla di una soluzione futurista.
Egitto-Turchia
Dopo 11 anni di rottura delle relazioni diplomatiche, Erdogan è in visita al Cairo, per la firma di importanti contratti tra i due paesi musulmani. “Apriamo una nuova pagina”, ha detto Al-Sisi. I due paesi sul piano economico prospettano uno scambio commerciale di 15 miliardi di dollari all’anno. Ma è soprattutto sul piano della sicurezza che si rinsalda maggiormente il rapporto tra i due stati. L’Egitto intende costruire una fabbrica di droni con il sostegno tecnico di Ankara. Questi sviluppi hanno messo in secondo piano le divergenze sullo scontro in Libia e sulle acque territoriali nell’est del Mediterraneo.
Migranti-Mauritania-UE
La volpe perde il pelo ma non il vizio. L’UE ha firmato un accordo con il governo della Mauritania per l’accoglienza di migranti respinti dai paesi europei. Dopo il fallimento dell’accordo con la Tunisia e la Libia si tenta con un altro paese africano, che ha già sul proprio territorio un enorme flusso di migranti, sia di passaggio che residenti, rispetto all’esigua popolazione. L’accordo è osteggiato da molte forze politiche di opposizione, perché viene considerato “una misura di sudditanza alle potenze capitalistiche”. Altri temono lo scoppio di contraddizioni sociali, “perché in alcuni villaggi, il numero dei migranti è uguale alla popolazione locale e questo in mancanza di posti di lavoro e servizi sociali adeguati, crea conflitti che non sarebbe facile sanare”. Mentre le centrali del capitalismo se la cavano di comperare qualche politico con 200 milioni di euro, si godono lo spettacolo della lotta tra poveri.
Notizie dal Mondo
Sono passati 23 mesi e 21 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Missile ucraino su Kursk incendia un impianto petrolifero. Droni russi su Kiev.
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Approfondimenti
La Memoria come strumento di Pace
Domenica 28 gennaio, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)
In ricordo di Massimo Gorla QUI
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Contro la scorta mediatica di Netanyahu Leggi tutto
La resistenza del popolo curdo contro il genocidio QUI
In ricordo di John Pilger, un maestro di giornalismo. leggi.
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A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui
I bambini di Gaza mandano un video per il compleanno di Papa Francesco: Il video
Guernica: Flash Mob in solidarietà con Gaza: QUI.
- [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI
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