Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno V/n. 046 (1297)

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Appello 1

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Appello 2

Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

Le notizie

Genocidio a Gaza

Ieri, nella 132esima giornata di aggressione israeliana a Gaza, sono stati uccisi 87 civili e feriti altri 104, nel corso di 9 stragi a Khan Younis, Nuseirat, Gaza città e Rafah. Il totale delle vittime della carneficina perpetua è di 28.663 uccisi e 68.395 feriti, ai quali vanno aggiunti i dispersi valutati in 17 mila persone.

L’attacco più micidiale è avvenuto ieri contro il complesso ospedaliero Nasser. È stato prima bombardato dai caccia di Tel Aviv e poi invaso dalle truppe di terra, costringendo gli sfollati che vi avevano trovato rifugio ad evacuare verso Rafah. Il personale medico che ha lasciato l’ospedale è stato arrestato. Un gruppo di malati che non si potevano evacuare sono stati collocati in una palazzina non adeguata alle cure necessarie. Tre malati ricoverati nel reparto terapie intensive sono morti a causa dell’interruzione dell’elettricità. L’esercito ha preso possesso dell’ospedale e lo ha trasformato in una caserma. Lo scenario di Gaza città si ripete con sistematica e diabolica determinazione.

Un genocidio sotto gli occhi del mondo che, per bocca delle cancellerie, sa soltanto dichiarare preoccupazioni. Nessuna condanna e nessuna sanzione contro il governo di Tel Aviv da parte delle potenze dell’UE, della Nato e degli USA, principali complici per le armi che continuano ad esportare verso Israele.

ONU

Una bozza di risoluzione è stata presentata dall’Algeria ai membri del Consiglio di sicurezza. È l’ennesima risoluzione che tenta di chiedere un cessate il fuoco ed aprire uno spiraglio per salvare i 2,5 milioni di abitanti di Gaza dalla guerra israeliana. La risoluzione chiede la fornitura di aiuti umanitari e sanitari alla popolazione e lo scambio di prigionieri. La delegazione algerina chiede anche un processo negoziale per la fine dell’occupazione israeliano dei territori palestinese e la soluzione dei due Stati per due popoli. La votazione è prevista la prossima settimana e come al solito si prevede un veto di Washington.

Cisgiordania e Gerusalemme est

L’offensiva israeliana contro la popolazione palestinese della Cisgiordania si intensifica ogni giorno di più. Ieri sono state invase le città di Betlemme, Qalqilia, Nablus e diversi centri nella provincia di Ramallah. Le truppe sono penetrate fino al centro e hanno sfondato diverse case di attivisti e arrestato almeno 20 di loro, in totale. A El-Khalil si sono svolti i funerali di un giovane colpito alla testa da pallottole israeliane, mercoledì scorso, e morto ieri in ospedale.

Trattativa

Il capo della Cia, Burns, è arrivato ieri a Tel Aviv dopo una visita lampo a Doha. In Israele Burns si è incontrato con il premier Netanyahu insieme al capo del Mossad, Barnea. Non è trapelato nulla dalla riunione, ma prima dell’incontro Netanyahu ha affermato che solo con la pressione militare si costringerà Hamas ad arrendersi e portare risultati. Da Doha, fonti vicine alla trattativa sostengono che i dirigenti di Hamas hanno risposto alle domande dei mediatori e la posizione è stata consegnata a Burns da portare in Israele. Il segretario di Stato USA Blinken ha dichiarato in una conferenza stampa che gli Stati Uniti hanno ricevuto la risposta di Hamas e che ci sono ampi margini per trovare una soluzione positiva.

In serata, Biden e Netanyahu si sono sentiti al telefono, la seconda volta in una settimana. Non ci sono per il momento risultati concreti verso una tregua.

Libano

Un’altra giornata campale al confine tra Libano e Israele. Almeno 20 missili sono stati lanciati contro Kiryat Shmona, che hanno colpito diversi obiettivi causando almeno una decina di feriti, secondo fonti ospedaliere israeliane. Razzi di Heezbollah hanno colpito anche la base militare di Ayzarie, causando il ferimento di diversi soldati.

I bombardamenti israeliani sulle città del sud Libano sono stati durissimi ed hanno causato 10 vittime, tra le quali due combattenti di Hezbollah.

Yemen

Nuovo attacco anglo statunitense contro il territorio yemenita. Gli Houthi hanno annunciato di aver attaccato con due missili acquatici una nave britannica diretta in Israele. La nave è stata colpita ed ha imbarcato acqua, secondo un comunicato di un ente di navigazione britannico, ma è fuori pericolo. La nave si trovava nel Golfo di Aden a circa 63 miglia marini ad est del porto omonimo.

Israele

A Gerusalemme e Tel Aviv si sono tenute forti manifestazioni dei familiari dei prigionieri israeliani. Un gruppo di cittadini si sono incatenati davanti all’abitazione del premier Netanyahu. Hanno chiesto un incontro con i membri del Consiglio di guerra, ma non hanno ottenuto nulla. Chiedono di proseguire le trattative del Cairo, “unica via per riportare a casa vivi i nostri cari”, ha dichiarato un loro portavoce.  

Daiesh (ISIS)

Le autorità di sicurezza irachene hanno annunciato l’arresto e il rimpatrio dall’estero (probabilmente da Siria o Turchia) di alcuni membri della famiglia dell’ex “califfo” del sedicente Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi, ucciso da un raid statunitense, nel 2021, nel nord ovest della Siria occupato dalle truppe di Ankara. Le persone arrestate sono state interrogate nel tribunale penale di Karkh, a Baghdad. Il numero e l’identità dei familiari di Al Baghdadi rimpatriati non sono al momento state specificate. L’operazione rientra nell’ambito del piano dell’Iraq atto a rintracciare gli individui accusati di casi di terrorismo fuggiti all’estero. La vedova di Al-Baghdadi è stata intervistata da Al-Arabyia. Asma Mohammed, che si trova attualmente in carcere in Iraq, ha raccontato la loro fuga in Siria dopo il bombardamento USA su Abu Kamal. “Un gruppo folto della famiglia, che comprende nostri figli, le altre mogli e le concubine siamo partiti verso la Siria ad occidente del fiume. Ad Idlib siamo stati ospitati dal fratello”.

“All’arrivo di Ibrahim (nome anagrafico del fu falso califfo) ad Idlib l’ho visto soltanto una sola volta e non siamo rimasti da soli in intimità”, ha detto la donna. Tra le cose serie che ha detto troviamo il suo racconto sulla radicalizzazione di Ibrahim: “è avvenuta dopo il suo arresto da parte degli americani; è stato arrestato da innocente e questo lo ha portato a prendere contatti con elementi duri del movimento jihadista all’interno del carcere”.

Tra gli aneddoti raccontati vi è la schiavizzazione delle ragazze Yazidi (“ne ha accolte in casa 10 ragazze, tutte giovanissime”) e anche il suo matrimonio quando era in Iraq, a Mosul, con una tredicenne, “molto più giovane dei suoi figli”. Per concludere: “Quella è stata l’ultima volta nella quale l’ho visto. Ha voluto trasferirci in Turchia, dove contava di raggiungerci”, dove riteneva probabilmente di stare più al sicuro. 

Notizie dal Mondo

Sono passati 23 mesi e 22 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Un’altra nave russa affondata nel mar Nero. La Nato fornirà a Kiev un milione di droni.

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Approfondimenti

La Memoria come strumento di Pace

Domenica 28 gennaio, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)

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Contro la scorta mediatica di Netanyahu Leggi tutto

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A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

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  • [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI

1 commento

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