Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
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Rassegna anno V/n. 071 (1322)
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Appello 1
Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.
Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!
L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.
Appello 2
Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto
Le notizie
Genocidio a Gaza
Una carneficina continua. Otto stragi compiute ieri dall’esercito israeliano a Gaza, con 72 uccisi e 129 feriti. Uno stillicidio quotidiano che non scuote le coscienze delle diplomazie che contano. È stata lasciata mano libera agli assassini; anzi il flusso di armi esportate ad Israele non è mai cessato, anche dall’Italia. Complici.
Uccidere per fame
L’altra arma di guerra in questo genocidio programmato è la fame. Le operazioni spettacolari di lancio degli aiuti con i paracaduti sono un’operazione di propaganda e di distrazione di massa, per l’opinione pubblica, soprattutto quella araba. Ancora ieri, sono morte persone per la caduta dei pacchi pesanti ad alta velocità, a causa della mancata apertura dei paracaduti. Altre 9 sono state uccise dalle pallottole dei soldati israeliani che sorvegliano il territorio occupato militarmente. Il numero totale degli assassinati da parte di Israele, tra i cercatori di aiuti, ha superato le 400 vittime.
Il Programma Alimentare mondiale (PAM) ha annunciato ieri l’arrivo del primo convoglio di aiuti, dal 20 febbraio. Il cibo ammesso dai generali israeliani è sufficiente soltanto per 25 mila persone, per un solo giorno. La popolazione ancora residente viene valutata tra 300 e 500 mila. Con questi aiuti fatti passare col contagocce si innesca inesorabilmente la guerra tra poveri; a chi si accaparra di più.
È la tecnica del dominio colonialista per soggiogare la popolazione autoctona, come nelle migliori tradizioni dell’uomo bianco.
Il porto di Biden
È arrivata alla rada delle coste di Khan Younis una nave militare statunitense, per la messa in opera delle strutture per il porto temporaneo di Gaza. L’operazione è stata compiuta con la collaborazione di ufficiali israeliani. Il nuovo porto sarà collegato con l’isola di Cipro e di fatto sostituirà i collegamenti terrestri di Rafah. L’entusiasmo degli israeliani per questa opera tradisce il suo vero obiettivo: non l’assistenza e soccorso ai palestinesi affamati (sarà molto tardi quando sarà operativa la struttura), ma servirà per la deportazione delle famiglie palestinesi verso paesi africani con il consenso e la collaborazione dell’UE. Il piano dei ministri sionisti religiosi, nel governo Netanyahu, parla ipocritamente di emigrazione volontaria.
Fatah-Hamas
La stampa israeliana insinua discordia tra i movimenti palestinesi Fatah e Hamas. È stata data notizia di un incontro tra il capo dei servizi dell’Anp, Maged Faraj, e il consigliere per la sicurezza del governo Netanyahu, Tzachi Haneghbi. Oggetto dell’incontro sarebbe stata la costituzione di una forza armata palestinese, alle dipendenze dell’Anp, rivale a Hamas, per la gestione della distribuzione degli aiuti umanitari. Molto probabilmente sono false notizie, veline dei servizi di sicurezza di Tel Aviv, per creare discordie e confusioni nel campo palestinese.
Cisgiordania e Gerusalemme Est
Tre giovani palestinesi assassinati nella giornata di ieri. Nella notte, le truppe di Tel Aviv hanno compiuto un’invasione a Jenin con carri armati e mezzi corazzati e cecchini appostati sui tetti dei palazzi alti. Oltre alle uccisioni, hanno compiuto arresti e prima di ritirarsi all’alba, hanno compiuto devastazioni nelle infrastrutture urbane, usando i bulldozer per distruggere le strade asfaltate.
A Gerusalemme due soldati israeliani sono stati accoltellati da un giovane palestinese ad un posto di blocco. Altri commilitoni lo hanno colpito con una raffica di mitra. Non si conosce se è stato ucciso o soltanto ferito.
Yemen
L’Italia è in guerra, senza saperlo. Nave italiana ha abbattuto due droni nel mar Rosso. La GB ha inviato un’altra nave militare nella zona. L’Europa si sta invischiando, un passo alla volta, in un allargamento del conflitto in M.O. Contro i propri interessi. L’assurdo della vicenda è che viene chiamata operazione di difesa.
Gli Houthi hanno attaccato ieri altre due navi commerciali, ma secondo i rapporti degli enti navali britannico e statunitense, i droni non hanno colpito gli obiettivi e non ci sono stati né danni, né vittime.
Siria
Rifaat Assad sarà processato in Svizzera per crimini di guerra. Lo zio del presidente siriano è incriminato per aver ordinato gli attacchi contro la città di Hama, nel 1982; una carneficina che provocò la morte di migliaia di persone nella città bombardata con l’artiglieria. Allora la Siria era governata da Hafez Assad, fratello maggiore di Rifaat e padre dell’attuale Bashar. È un processo di fatto simbolico, in contumacia, perché Rifaat Assad (83 anni d’età) è tornato in Siria nel 2021, dopo oltre 37 anni di esilio volontario in Francia.
Egitto
Tre preti copti egiziani sono stati assassinati in una chiesa in Sud Africa. I contorni della vicenda non sono ancora chiari e le fonti della chiesa copta al Cairo parlano di attendere i chiarimenti dalle autorità locali, che stanno indagando sull’accaduto. L’attacco è avvenuto contro la chiesa di San Marco a Johannesburg. Non si esclude l’azione terroristica dell’Isis, per destabilizzare la già difficile convivenza tra copti e musulmani in Egitto.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni e 18 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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