Per ascoltare l’audio di oggi, 09 aprile 2024:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno V/n. 098 (1349)
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Appello 1
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Appello 2
Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto
14 aprile alla Casa della Cultura, Milano, un convegno. Anche online.
Le notizie
Genocidio a Gaza
L’esercito israeliano ha aumentato gli attacchi aerei sulla Striscia di Gaza ed in particolare su Rafah, dove sono stati uccisi 32 civili e feriti altri 47. I corpi di 84 persone sono stati recuperati a Khan Younis, da sotto le macerie e nelle abitazioni distrutte a cannonate.
Ospedali nel mirino
Dopo la distruzione dell’ospedale Shifà, la piccola chiesa anglicana dell’ospedale Al-Ahali è stata messa a disposizione per accogliere i malati di Shifà. “I nostri fratelli cristiani hanno accolto a braccia aperte la richiesta di ospitare i malati. Non ci sono letti, ma si è sopperito alla mancanza, accostando i banchi di preghiera”, ha detto un medico. “L’esercito ha impedito il trasferimento verso altri ospedali nel centro della Striscia e qui mancano le medicine, perché le truppe di occupazione hanno incendiato i depositi di medicinali e materiale sanitario di consumo”.
Corte Int. di Giustizia
Il Nicaragua ha citato la Germania davanti alla Corte dell’Aja per assistenza al genocidio in corso a Gaza. Secondo una nota della Corte, Managua accusa Berlino di “fornire sostegno politico, finanziario e militare a Israele e di aver interrotto i finanziamenti all’Unrwa, facilitando così il genocidio in atto a Gaza e, in ogni caso, disattende al suo obbligo di fare tutto il possibile per impedirlo”. Notizia che le agenzie internazionali hanno pubblicato, ma che i giornaloni della scorta mediatica al genocidio non hanno riportato.
ONU
Il Consiglio di Sicurezza ha aperto la discussione sull’ingresso della Palestina come membro effettivo dell’ONU. Alla conclusone della seduta di ieri, il dossier è stato sottoposto alla commissione competente. Lo scorso 2 aprile il rappresentante palestinesi all’ONU ha scritto al segretario generale dell’ONU, auspicando il voto del Consiglio di sicurezza entro il 18 aprile. Esiste una maggioranza preponderante nell’Assemblea generale al passaggio della Palestina da un membro osservatore, come lo è dal 2012, a membro effettivo. Durante la seduta, il vice rappresentato degli USA ha affermato che la posizione di Washington non è cambiata e considera che il passaggio della Palestina a membro effettivo debba concretarsi tramite un accordo bilaterale tra le due parti. In concreto assegna alla forza occupante il veto sulla questione. La risoluzione che eventualmente uscirà dalla commissione dovrà ottenere 9 paesi favorevoli per essere sottoposta al voto e non avere voti contrari dai membri permanenti.
Trattative per lo scambio prigionieri
È un alternarsi di speranze e docce fredde sulla questione del cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri tra Hamas e Netanyahu. Le riunioni del Cairo si sono concluse nel nulla, dopo due giorni di annunci ottimisti. Il nodo centrale è la fine dell’aggressione israeliana. Il ritiro delle truppe da Khan Younis si è dimostrato una mossa tattica e Netanyahu continua a parlare dell’imminenza dell’attacco di terra su Rafah.
La proposta sbandierata a lungo dalla Casa Bianca come una forte pressione su Tel Aviv consisteva nel permesso a vecchi, donne e bambini di tornare nelle loro case distrutte del nord della Striscia, ma senza una data precisa nella quale tale ritorno avverrà. È la stessa proposta israeliana dell’inizio di marzo. Inoltre non viene chiarito cosa succederà dopo, lasciando a Netanyahu mano libera di proseguire la guerra, una volta liberati gli ostaggi nelle mani di Hamas. Nella proposta non si parla dello scambio di prigionieri e la relativa liberazione dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane, ma ci si sofferma sulla necessità di ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza stremata dai bombardamenti e dalla fame. Non solo, ma Washington ha chiesto a Egitto e Qatar di far pressioni sui leader di Hamas per accettare la proposta. Il risultato è stato il ritiro della delegazione di Hamas dal Cairo, ufficialmente per consultazioni con la direzione del movimento. Nella notte, dalla Casa Bianca è stata annunciata una nuova proposta, ma non si conosce ancora quali siano le novità.
Cisgiordania e Gerusalemme est
Una ragazza palestinese assassinata ad un posto di blocco nell’Alta Valle del Giordano, ad est di Toubas. I soldati sostengono che la ragazza aveva rifiutato di presentare i documenti al controllo e poi tentato di accoltellare un milite, ma la versione viene sbugiardata dai testimoni oculari palestinesi presenti in fila al posto di blocco. La Mezzaluna rossa palestinese ha denunciato che le truppe di occupazione hanno impedito i soccorsi fino alla morte della ragazza per dissanguamento. Non è stato fornito il nome della ragazza e il suo corpo è stato sequestrato dall’esercito. Licenza di uccidere.
Necrofilia
Le autorità carcerarie israeliane hanno rifiutato la consegna alla famiglia del corpo del detenuto palestinesi, Waleed Abu Daqqa, morto in carcere due giorni fa.
Non solo, ma hanno impedito che venga celebrata la cerimonia di lutto. Le truppe di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nelle tende allestite per una commemorazione a Baqa al-Gharbiyye.
I soldati israeliani hanno brutalmente aggredito le persone presenti per le esequie e hanno sequestrato sei giovani palestinesi per sopprimere qualsiasi espressione di solidarietà per il prigioniero deceduto. Abu Daqqa era stato torturato dai suoi carcerieri israeliani e anche quando già malato di cancro, gli sono state impedite le cure di cui aveva urgente bisogno. I suoi carcerieri hanno volutamente trascurato per anni la sua malattia portandolo alla morte dopo 38 anni di prigione.
Israele
Il ministro estremista Bin Gvir ha minacciato di far cadere il governo Netanyahu, se i piani per l’invasione di Rafah fossero archiviati. Per evitare l’inciampo, il premier ha subito dichiarato di aver ricevuto i rapporti militari sulle operazioni nel sud della Striscia e che la data dell’offensiva di terra sull’ultima città palestinese è stata già fissata.
Diplomazia
Un articolo a firma di Macron, Al-Sisi e Abdalla II è uscito su Le monde. È un appello per il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, l’applicazione delle risoluzioni dell’ONU e avviare il percorso per la soluzione dei due Stati. Si sottolinea anche la gravità di un attacco israeliano via terra contro Rafah: “mettiamo in guardia dalle pericolose conseguenze di un’offensiva israeliana a Rafah, dove hanno trovato rifugio più di 1,5 milioni di civili palestinesi. Una tale offensiva non farà altro che aumentare la perdita di vite umane e le sofferenze, aggravare il rischio e le conseguenze di un massiccio sfollamento forzato della popolazione di Gaza e costituire una minaccia di escalation nella regione”. (Leggi tutto, in francese).
Sudan
Rapporti medici parlano di una strage compiuta dalle milizie di Pronto Intervento contro la popolazione civile di Um Idham, una cittadina della provincia meridionale di Al-Jazira. Secondo il sindacato dei medici, 28 civili sono stati uccisi e altri 240 sono stati feriti. L’occupazione della cittadina è avvenuta sabato 6 aprile, dopo un lungo assedio e continui bombardamenti con l’artiglieria. La stragrande parte della popolazione è fuggita e le milizie – secondo il comunicato medico – hanno compiuto razzie e distruzioni nelle proprietà private svuotando le case abbandonate di tutto ciò che è prezioso e facilmente trasportabile.
Bahrein
Khalifeh, re del Bahrein, ha emesso un’amnistia per 1584 detenuti. L’agenzia stampa pubblica ha affermato che l’amnistia è stata emessa per il 25esimo anno di potere del monarca. È il numero più alto di amnistiati nel piccolo paese arabo del Golfo, base militare di GB e USA. Secondo l’Istituto del Bahrein per i diritti umani, con sede a Londra, tra gli amnistiati ci sono anche detenuti politici.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni e un mese e 15 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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