Per ascoltare l’audio di oggi, 01 agosto 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 206 (1457)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

300 giorni di aggressione israeliana contro la popolazione di Gaza. Bombardamenti incessanti a Gaza e azioni terroristiche a Beirut, Baghdad e Teheran, per allargare il conflitto e distogliere l’attenzione delle diplomazie dal genocidio in corso.

I generali israeliani, ieri hanno compiuto a Gaza 4 stragi con 45 uccisi e 77 feriti. Tra gli assassinati anche due giornalisti di Al-Jazeera, presi di mira nella loro auto visibilmente segnalata. I generali israeliani e il loro governo non vogliono che il mondo sappia delle loro nefandezze contro i civili inermi.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Libano

Hezbollah ha comunicato l’uccisione di Fuad Shokr, l’uomo numero due del movimento, nel bombardamento di martedì sui quartieri meridionali di Beirut. Il suo corpo è stato trovato sotto le macerie del palazzo raso al suolo dal missile israeliano. Il numero delle vittime dell’attacco è salito a 5; oltre alla donna e due bambini annunciati ieri l’altro, si aggiungono il comandante militare Shokr e la sua guardia del corpo. Oggi è previsto un discorso del segretario generale Nasrullah, subito dopo i funerali che si annunciano in forma solenne. “Risponderemo colpo su colpo”, ha detto un esponente del partito.

Nel frattempo, sulla linea di demarcazione non sono mai cessati i bombardamenti reciproci delle due parti.

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Iran

Secondo il NYT, la guida spirituale iraniana ha dato ordini alle guardie rivoluzionarie di colpire direttamente Israele, in risposta all’attentato di Teheran, che ha assassinato il leader di Hamas, Ismail Hanie. Durante tutta la giornata di ieri si sono susseguite le riunioni dei massimi organi di sicurezza e delle forze armate iraniane, sotto la direzione dello stesso Khaminei e il nuovo presidente Pezeshkian. L’azione terroristica israeliana nel cuore di Teheran, durante le massime allerte della sicurezza iraniana, è un’onta che mette in discussione le capacità di prevenzione dei servizi. “Colpiremo obiettivi strategici a Tel Aviv e Haifa, ma eviteremo i civili”, ha detto una fonte militare all’agenzia stampa Tansim e poi ha aggiunto: “Non vogliamo una guerra, ma sono loro ad iniziare e devono essere fermati”.

Gli Stati Uniti hanno allertato nella regione 12 unità navali nel Golfo arabo-persico, oceano Indiano, mar Rosso e Mediterraneo. Il disegno di Netanyahu di trascinare Washington in una guerra generalizzata in Medio Oriente si sta avverando. Con effetti devastanti prevedibili.

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Giornalisti nel mirino

Altri due giornalisti palestinesi sono stati assassinati dall’esercito israeliano a Gaza. Il corrispondente di Al-Jazeera, Ismail El-Ghol, e il cameraman, Rami El-Rifi, sono stati assassinati da un missile lanciato da un drone che ha centrato la loro auto, visibilmente segnalata con la scritta sul tetto “Press”. I due giornalisti erano stati poco prima presi di mira mentre stavano seguendo in diretta una manifestazione di bambini nella casa della famiglia Hanie, nel quartiere Shati, di Gaza. Sono sfuggiti al primo attacco e mentre erano nella loro auto per allontanarsi, un missile teleguidato ha distrutto la loro auto, uccidendoli all’istante. Un assassinio quasi in diretta. Il direttore della redazione di Al-Jazeera a Gaza, Wael Dahadouh, da Doha in Qatar, ha commentato l’attacco ricordando che “l’esercito israeliano mira a colpire deliberatamente i giornalisti per nascondere i crimini che compie contro la popolazione civile. Non vogliono che il mondo sappia, per meglio divulgare la loro narrazione distorta”. Dahdouh parla per esperienza diretta, in quanto era stato preso di mira diverse volte durante il suo lavoro a Gaza ed è stato costretto a lasciare la Striscia, dopo che era stato ferito gravemente e decimata la sua famiglia.  www.anbamed.it

Cisgiordania e Gerusalemme est

Mano libera ai coloni ebrei armati.  Bande di coloni hanno attaccato con pietre e poi incendiato auto di cittadini palestinesi nelle province di Ramallah e El-Khalil. Azioni terroristiche compiute contro la popolazione sotto gli occhi dei soldati che non hanno fermato gli aggressori e non hanno arrestato nessuno dopo le loro bravate criminali.

A Deir Istyia, una cittadina palestinese assediata dalle colonie ebraiche, è stata invasa dalle truppe militari che hanno perquisito case e negozi e arrestato alcuni giovani, sfuggiti poco prima all’attacco dei coloni che avevano bruciato loro le auto. È la risposta dei militari all’autodifesa palestinese.  

In tutta la Cisgiordania si sono svolte manifestazioni di protesta e di commiato per l’assassinio del leader di Hamas Ismail Hanie. È stato osservato uno sciopero generale di lutto. www.anbamed.it

Israele

Secondo la tv pubblica Canale 12, Israele ha comunicato a Beirut e Teheran, mediante vie diplomatiche, “la sua disponibilità e preparazione ad un confronto militare diretto. Siamo pronti alla guerra e i nostri soldati si trovano al confine con il Libano meridionale”.

Il piano Netanyahu di trascinare Washington un una guerra generalizzata in M.O. si sta realizzando.

L’assassinio di Ismail Hanie praticamente ha segnato uno stop al negoziato per lo scambio di prigionieri e il cessate il fuoco. “Se uccidi l’interlocutore, questo significa che non vuoi proseguire il negoziato”, ha detto un esponente dei servizi di sicurezza egiziani ai media locali filo governativi. “Ogni nostro sforzo è stato vanificato. Il governo israeliano non è interessato alla vita dei suoi soldati e cittadini in ostaggio e intende occupare Gaza permanentemente. È una lotta politica interna israeliana pagata col sangue palestinese”.  www.anbamed.it

Prigionieri

Un ingegnere palestinese è stato rilasciato la scorsa settimana dal carcere di Sde Tieman. Fathi Abdel-Al è un giovane laureato in ingegneria elettrotecnica e con un futuro promettente. Dopo 7 mesi di prigionia nel campo di concentramento del deserto del Negev è uscito pazzo e non riconosce neanche sé stesso. Seduto in una tenda a sud di Gaza, farfuglia frasi incomprensibili e mostra sul corpo i segni delle torture subite. Lo zio Iyad che lo sta seguendo ha raccontato che Fathi è stato consegnato dall’esercito israeliano il 25 luglio all’ospedale Nasser di Khan Younis, dove è stato sottoposto alle prime cure. “Fathi attualmente soffre di un delirio permanente e il suo comportamento ricorda quello dei bambini, a causa delle torture a cui è stato sottoposto per mano dei soldati israeliani”.

Questo non è il primo caso di un danno psichiatrico a prigionieri palestinesi di Gaza incarcerati nei campi di concentramento dei nuovi nazisti. Prima di lui è stato rilasciato Badr Dahlan, che tutt’ora è fuori di sé e cammina con gli occhi sporgenti e la mente errante.  www.anbamed.it

BDS

BDS ITALIA HA LANCIATO LA CAMPAGNA “TEVA? NO GRAZIE!”

La Campagna BDS “TEVA? NO GRAZIE!” promuove il boicottaggio dell’azienda TEVA, multinazionale farmaceutica

israeliana specializzata nella produzione di farmaci generici ampiamente presenti anche in Italia, per protestare ontro la sua complicità con le politiche oppressive e genocidarie dello Stato Israeliano contro la popolazione palestinese.

La Campagna vuole sensibilizzare PAZIENTI, FARMACISTI E MEDICI a: – NON ACQUISTARE, NON COMMERCIALIZZARE; NON PRESCRIVERE PRODOTTI di TEVA (e delle sue

controllate DOROM, RATIOPHARM e CEPHALON) in tutti i casi in cui possano essere sostituiti, senza pregiudizio per la salute dei pazienti, da analoghi prodotti di altre marche;

– RENDERE NOTO il proprio dissenso spedendo messaggi di protesta alle rappresentanze TEVA in Italia.

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Sudan

Due droni kamikaze hanno attaccato una cerimonia di diploma dell’accademia militare con la partecipazione del generale Burhan. È stato un tentativo di ucciderlo, ma l’attentato è fallito. Nell’esplosione sono morte 5 persone e diversi feriti, secondo un comunicato delle forze armate sudanesi. Appena ieri l’altro, l’esercito aveva accettato di sedersi al tavolo del negoziato a Ginevra con rappresentanti delle milizie di Pronto Intervento. Il primo effetto di questo attentato è la cancellazione del negoziato.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, cinque mesi e 8 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

APPROFONDIMENTI:

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°18: Visto Schengen, un viaggio al limite dell’umiliazione. A cura di Margaret Petrarca (Leggi tutto)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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