Per ascoltare l’audio di oggi, 05 agosto 2024:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno V/n. 210 (1461)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Trenta civili sono stati assassinati dai bombardamenti israeliani su due scuole dell’ONU a Gaza. In maggioranza donne e bambini. La dottrina Netanyahu mira a far saltare tutti i ponti e spingere il M.O. verso una guerra totale, contando sull’intervento statunitense, francese, britannico e tedesco.
Prima di queste due stragi, i generali israeliani avevano compiuto altre 3 stragi con 33 uccisi e 118 feriti trasportati negli ospedali. Il totale delle vittime dall’inizio dell’invasione è di 39.613 uccisi e 91.398 feriti.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Situazione umanitaria
L’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) ha pubblicato un rapporto drammatico sulla situazione sanitaria a Gaza. “Senza vaccinazioni e in condizioni igieniche disastrose e con un’alimentazione insufficiente, la popolazione di Gaza vive un aumento delle epidemie di malattie contagiose. Sono state registrate 600 mila casi di infiammazione delle vie respiratorie”. Il timore maggiore è la diffusione della polio che è stata registrata in 6 casi e, in mancanza di vaccini, potrebbe diffondersi a livello di massa a causa delle fognature a cielo aperto dopo i bombardamenti israeliane e le devastazioni coi bulldozer compiute deliberatamente dalle truppe di occupazione.
Cisgiordania e Gerusalemme est
A Holon, a sud di Tel Aviv, un palestinese ha accoltellato un gruppo di poliziotti israeliani in attesa di pullman alla fermata degli autobus e ha ferito 4 persone, due delle quali sono decedute in ospedale. L’attentatore è stato ucciso dall’intervento di un soldato in congedo. La casa dei genitori dell’attentatore a Salfit, in Cisgiordania, è stata immediatamente demolita, come atto di vendetta.
La situazione in tutta la Cisgiordania è esplosiva. Rastrellamenti e incursioni dei coloni stanno accrescendo la resistenza agli occupanti e di conseguenza l’aumento della repressione delle truppe, in un crescendo esponenziale. Una lotta impari, ma la determinazione alla libertà e indipendenza dei palestinesi non ha pari. Due giorni fa, migliaia di manifestanti hanno risposto all’appello di Al-Fatah e sono scesi in piazza pacificamente, in tutti i centri della Cisgiordania e Gerusalemme est oltre alla diaspora, per dire no all’occupazione israeliana.
La risposta israeliana è sempre di inasprire l’oppressione militare. Nel nord della Cisgiordania, e in particolar modo nella valle del fiume Giordano, è stata rafforzata la presenza militare israeliana con nuove brigate, per far fronte all’aumento delle azioni di resistenza.
Libano
Sono in corso i preparativi del giorno prima della guerra. Ammassamenti di truppe israeliane nel nord, con incursioni aeree incessanti. Dal fronte dii Hezbollah è raddoppiato il lancio di missili che hanno allargato la cerchia degli obiettivi per raggiungere colonie e basi militari nel nord di Israele e non più quelle all’interno di territori libanesi e o siriani occupati. Un cambio leggero ma significativo delle regole di ingaggio.
La guerra è in arrivo senza dubbi e minaccia di causare danni enormi alle infrastrutture del paese, ma la volontà dei libanesi di giustizia non accenna a diminuire. Ieri, 4 agosto, si è tenuta la cerimonia al porto di Beirut con la partecipazione di migliaia di persone, di tutte le etnie e confessioni, per rivendicare verità e giustizia su quel che era successo al porto quattro anni fa. L’esplosione di un deposito di nitrati di ammonio aveva causato la morte di 218 persone e il ferimento di altre migliaia e la distruzione di interi quartieri. 7000 appartamenti distrutti e 300 mila persone sfollate. A quattro anni di distanza, l’inchiesta giudiziaria è ferma per l’arroganza dei politici che non intendono sottoporsi alle domande dei giudici.
Yemen
Abbattuto un drone sofisticato USA di tipo MQ-9 su Saada. Una nave commerciale diretta verso porti israeliani è stata colpita, secondo un rapporto dell’ente britannico per la sicurezza della navigazione. I danni sarebbero leggeri e la nave ha proseguito il suo viaggio, senza la necessità di interventi esteri di soccorso. I bombardamenti statunitensi, britannici e israeliani sul territorio yemenita hanno soltanto causato morte tra i civili e distruzioni delle infrastrutture come porti e aeroporti, ma non ha né piegato la volontà politica degli Houthi, né la loro capacità offensiva.
Prigionieri
Il campo di concentramento di Sde Teiman viene allargato invece di essere chiuso, come ha chiesto l’Alta corte israeliana. Foto satellitari dimostrano che subito dopo lo scandalo delle sevizie di stampo nazista compiute contro i detenuti palestinesi, l’esercito ha insistito nel proseguire l’allargamento con lavori di costruzione di tende, gabbie metalliche e nuove strutture murarie. “La Guantanamo di Netanyahu” è salita alle cronache per la testimonianza di detenuti palestinesi liberati, che accusavano di aver subito torture, violenze, stupri e ricorso all’elettroshock durante gli interrogatori e altre sevizi durante tutti i giorni di prigionia. Queste testimonianze sono state validate da dichiarazioni di medici israeliani che hanno raccontato di aver amputato le mani di prigionieri a causa delle manette troppo strette per un lungo tempo. Il caso clou è stato recentemente quello del ricovero di un detenuto palestinese con l’ano squarciato. 10 soldati si sono accaniti contro di lui introducendovi un bastone. Non erano addetti all’interrogatorio, ma lo facevano per divertimento e vendetta. Sono stati fermati per essere interrogati dal giudice militare, ma una rivolta di altri soldati e di circa 1500 coloni che hanno invaso la base militare dove si stava per tenersi l’interrogatorio, ha bloccato tutto. Nessuno ha pagato per i crimini compiuti. Come in tutte le altre finte indagini che l’esercito israeliano dichiara di aver aperto per i crimini compiuti dai suoi soldati. I dieci soldati nazisti israeliani sono liberi e sono tornati in servizio.
Netanyahu non ha nessuna volontà di arrivare ad un accordo per il cessate il fuoco ed è disponibile a lasciare morire in cattività i suoi cittadini nelle mani di Hamas. È questa la conclusione della stampa israeliana dopo la rivelazione della nuova condizione imposta dal premier al gruppo di negoziatori israeliani partiti per il Cairo sabato e tornati immediatamente dopo. La condizione nuova riguarda 150 detenuti palestinesi che Netanyahu vuole espellere dalla Palestinesi dopo il loro rilascio. A questo si aggiungono le altre due condizioni nuove: nessun ritiro sia dal corridoio di confine con tra Gaza e Egitto sia da quello del Wadi che divide Gaza in due zone incomunicabili. In questo terreno, immagini satellitari dimostrano che l’esercito sta costruendo strutture murarie, indizio chiaro che Israele non intende ritirarsi da Gaza e sta preparando un lungo periodo di occupazione militare.
Rivelazioni della stampa USA affermano che Netanyahu ha ottenuto da Biden una dichiarazione scritta sul diritto di Israele a proseguire la guerra in caso di prolungamento della seconda fase dell’oramai improbabile accordo di cessate il fuoco e scambio prigionieri. Netanyahu ha preso per il naso Biden.
Libia
La produzione petrolifera del giacimento di Al-Sharar è stata bloccata dalla protesta di un gruppo di cittadini libici. È stata una manifestazione teleguidata dal figlio del generale Haftar, Saddam. La vicenda risale al viaggio di Saddam Haftar in Italia, la scorsa settimana. Sarebbe stato informato della presenza di un mandato di cattura europeo emesso dalla giustizia spagnola, per una vicenda di contrabbando di armi, comprati dagli Emirati ma destinati alla Libia e forse poi al Sudan. Le autorità italiane temendo ritorsioni dal generalissimo non hanno eseguito l’arresto e secondo alcune ricostruzioni avrebbero tentato di persuadere le autorità spagnole dal mantenere in vigore il mandato.
Al ritorno in Libia di Saddam è scattata la vendetta con il blocco del più grande giacimento petrolifero libico situato nel Fezzan, la regione meridionale sotto il controllo dell’esercito nazionale libico, guidato dal padre. Dalla dinastia Gheddafi a quella degli Haftar.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni, cinque mesi e 12 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. A Kiev sono arrivati i primi F-16.
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APPROFONDIMENTI:
[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI
Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto
La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)
[Echi della stampa araba] n°18: Visto Schengen, un viaggio al limite dell’umiliazione. A cura di Margaret Petrarca (Leggi tutto)
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