Per ascoltare l’audio di oggi, 09 agosto 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 214 (1465)

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A 79 anni da Hiroshima e Nagasaki continua l’azione per un mondo senza armi nucleari – Le iniziative in Italia   QUI

Le notizie:

Genocidio a Gaza

Quattro stragi sono state compiute ieri dai generali israeliani nei campi degli sfollati. 22 uccisi e 77 feriti. Uno stillicidio quotidiano senza soluzioni di continuità.

Netanyahu è fallito nei suoi obiettivi della guerra e continua a martellare la popolazione civile, per innescare una guerra generalizzata in Medio Oriente con l’intervento USA e dei paesi Nato. Solo in questo modo potrà salvare la sua poltrona minacciata dalle cause di corruzione.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

L’OMS ha dichiarato gli ospedali di Gaza quasi tutti fuori servizio a causa delle distruzioni militari subite e della mancanza di attrezzature e medicine. “Anche ii nostri operatori non riescono ad agire per i persistenti bombardamenti”.

L’analisi delle immagini satellitari su Gaza ha mostrato la presenza di chiazze brune nel mare di fronte alle coste di Deir el-Balah. “È il riversamento delle acque reflue di Gaza, a causa della distruzione delle fognature da parte dell’esercito israeliano”, ha detto un esperto ambientale dell’ONU. Le acque delle fognature sono in mezzo ai campi di sfollati ed hanno invaso anche il lago di Sheikh Radwan, che veniva utilizzato per la raccolta di acque potabili. Un’operatrice dell’ONG britannica Oxfam ha descritto la situazione come “nauseante e pericolosa per la salute”.

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Cisgiordania e Gerusalemme est

Ancora rastrellamenti e attacchi militari contro Jenin, Qalqilia e Tulkarem. Sono stati arrestati ieri 20 attivisti. Nel villaggio di Dora, nella provincia di El-Khalil, le forze di occupazione hanno demolito una casa della famiglia di un combattente palestinese.

Le angherie israeliane sono arrivate ad imporre il divieto di dimora a Gerusalemme dell’Imam della Moschea di Al-Aqsa, Akrama Sabri. La polizia israeliana ha ordinato all’imam di non raggiungere la moschea che lui dirige. “È un’azione illegale e contro la libertà di culto, emessa da un’autorità di occupazione militare che non ha nessuna legittimità”, ha commentato l’anziano imam. Sabri ha 80 anni ed è stato sottoposto ad un interrogatorio di 5 ore nel commissariato delle forze di occupazione illegale, durante il quale è stato accusato di sostenere il terrorismo. “Accuse false che ho confutato durante l’interrogatorio, sono un uomo di pace, ma non cederemo sui nostri diritti. Obiettivo degli occupanti è quello di impadronirsi delle moschee di Al-Aqsa e tutti i musulmani devono mobilitarsi per impedirlo”, ha detto Sabri.

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Prigionieri

Ogni giorno sulla stampa e media israeliani vengono pubblicate notizie e video riguardanti fatti di sevizie contro i detenuti palestinesi. L’emittente tv “Canale 12” ha mandato in onda un video nel quale un detenuto palestinesi viene violentato sessualmente da un soldato mentre altri ridono e gridano di gioia. Secondo l’emittente il malcapitato palestinese è stato portato in ospedale sanguinante a causa dell’introduzione di un bastone nell’ano. I soldati avevano tentato di oscurare le videocamere di sorveglianza, ma sono stati individuati. La reazione del Dipartimento dii Stato USA alla diffusione del video è stata disarmante: “Siamo preoccupati”, ha detto un portavoce. Neanche una condanna ad una pratica nazista di questa gravità. Il ministro delle finanze israeliano, il fascista Smotrich, ha chiesto un’inchiesta per sapere chi avesse consegnato le immagini all’emittente. Il comportamento senza freni dei soldati israeliani è dettato dalla consapevolezza dell’impunità.

Il coraggioso editorialista di Haaretz, Gedeon Levi, ha scritto: “Il rapporto di B’Tselem sugli abusi ignorati mostra la vera faccia di Israele” (Leggi tutto, in inglese). Per saperne di più sul rapporto di B’Tselem: Qui trovi la notizia su Anbamed). Come avevamo accennato precedentemente nessun quotidiano italiano dei cosiddetti mainstream ha pubblicato la notizia del rapporto, che inchioda l’esercito e il governo israeliani alle loro responsabilità in questi crimini nazisti.

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Trattative

I presidenti di USA, Egitto e Qatar, i tre paesi che hanno lavorato come mediatori per un accordo tra Hamas e Netanyahu sul cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri. Invitano le due parti a ritornare alle trattative indirette ed è stato fissato il prossimo giovedì come data limite per evitare l’escalation a livello di tutto il Medio Oriente. Tutte e tre le diplomazie sottolineano che il confronto a distanza tra Biden, Al-Sisi e Al-Thani è stato specificatamente per le trattative e non ha riguardato la situazione generale di tensione tra Iran e Israele, anche se – sottolineano fonti USA – che un eventuale cessate il fuoco a Gaza aiuterà sicuramente ad abbassare la tensione.

Hamas aveva già espresso la sua disponibilità a riprendere le trattative, “che saranno seguite da vicino dallo stesso Sinwar”, malgrado l’assassinio di Hanie. L’ufficio del premier israeliano ha comunicato che la delegazione di Tel Aviv sarà al Cairo il 15 agosto.

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Siria

Un bombardamento israeliano sulle province centrali della Siria. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, è stata colpita la provincia di Homs. La zona colpita è a 5 km dall’aeroporto della città. Ci sarebbero 4 feriti secondo l’agenzia siriana SANA. I caccia di Tel Avev sarebbero arrivati violando lo spazio aereo libanese, per evitare la contraerea siriana. Israele padroneggia e provoca in Libano e Siria e nessuna pressione diplomatica su Tel Aviv per evitare l’escalation del conflitto. Le pressioni delle capitali atlantiche sono rivolte tutte su Beirut e Teheran.  

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BDS

Il più grande fondo pensione privato della Gran Bretagna, l’USS, ha venduto i beni che possedeva in Israele per 80 milioni di sterline, secondo quanto riportato dal Financial Times. Il fondo comprende più di 500.000 membri, la maggior parte dei quali lavora nel settore dell’istruzione superiore, compresi docenti di università come Oxford e Cambridge.

Gli investimenti complessivi del fondo nel mondo ammontano a 79 miliardi di sterline. Il fondo britannico si è così unito ad un gruppo di fondi pensione mondiali che hanno liquidato i loro asset in Israele, a causa dell’aggressione genocidaria in corso nella Striscia di Gaza.

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Norvegia

Il governo norvegese ha convocato l’ambasciatrice israeliana ad Oslo, per protestare contro la decisione del ministro di Tel Aviv, Katz, di non riconoscere la qualifica diplomatica ai funzionari dell’ambasciata norvegese incaricati dei rapporti con l’Autorità Nazionale Palestinese. “È una violazione delle norme diplomatiche internazionali e saranno contrastate con altre prese di posizione diplomatiche alla pari”, ha detto il portavoce di Oslo. L’atteggiamento arrogante di Israele contro i paesi che hanno riconosciuto la Palestina è un boomerang che sta isolando la diplomazia di Tel Aviv.  

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Freedom Flotilla Coalition

La nave di FFC, Handala, è in arrivo, nelle ore che scriviamo, a Messina. Si trova di fronte a Gioia Tauro, sulle coste calabresi. (la sua posizione è QUESTA). Sulla barca si trovano volontari internazionali che hanno raccolto aiuti umanitari, soprattutto medicine, da portare alla popolazione di Gaza. La nave era partita dalle coste spagnole a metà luglio ed ha fatto il giro dei porti europei in un’azione di sensibilizzazione alla causa palestinese, contro l’embargo a Gaza e, rispetto alle missioni degli anni passati, quest’anno si batte contro il genocidio in corso nella Striscia.

La prossima tappa sarà Malta, per poi proseguire verso le coste di Gaza, dove sicuramente le unità navali israeliane impediranno il passaggio. Handala a quel punto si dirigerà al porto egiziano di El-Areesh, per scaricare gli aiuti raccolti.

Su pressioni di Israele, diversi paesi hanno contrastato questa iniziativa di solidarietà. La cerimonia di accoglienza da parte del Coordinamento Messina-Palestina sarà al largo delle coste raggiungendo la sua posizione di attracco con piccole barche, canoe, pedalò e natanti di ogni tipo, per accogliere l’equipaggio di Handala ed esprimere loro solidarietà. Gli organizzatori messinesi scrivono infatti: “Il Coordinamento Messina-Palestina ringrazia tutti coloro che hanno donato medicinali e presidi sanitari per portare aiuti umanitari a Gaza sulla Handala. Purtroppo altre imbarcazioni e carghi pronti a salpare per Gaza sono rimasti agli ormeggi a causa della pressione sionista sugli Stati europei. Abbiamo, per questo, dovuto fermare la raccolta, e a malincuore rinunciare alle offerte di tante cittadine e cittadini messinesi».

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Libia

Le forze armate del governo Dbeiba hanno innalzato il livello di allerta in seguito all’avanzata dell’esercito di Haftar verso la città di Ghadames. Le truppe di Haftar, che controllano la maggior parte del Fezzan, avrebbero occupato la cittadina di Al-Shuweirif (QUI) su uno snodo stradale desertico che conduce al confine con l’Algeria. 

Questi sviluppi dimostrano la loro gravità dopo l’occupazione del giacimento petrolifero di Al-Sharara, da parte di gruppi legati al figlio di Haftar, Saddam, ed il conseguente blocco parziale della produzione di petrolio.

La tensione è confermata dai comunicati delle due istituzioni militari libiche rivali, che si accusano a vicenda per il tentativo di violare l’accordo del cessate il fuoco dell’ottobre 2020, che aveva messo fine ad un anno e mezzo di conflitto a Tripoli, liberata dall’assedio di Haftar in seguito all’intervento militare turco e dei mercenari siriani. Fonti giornalistiche da Tripoli affermano che a guidare l’attacco di Haftar verso Ghadames vi sarebbero mercenari russi provenienti dalla base militare aeronautica di Giofra.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, cinque mesi e 16 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

APPROFONDIMENTI:

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

[Echi della stampa araba] n°18: Visto Schengen, un viaggio al limite dell’umiliazione. A cura di Margaret Petrarca (Leggi tutto)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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