Per ascoltare l’audio di oggi, 13 agosto 2024:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno V/n. 218 (1469)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
I bombardamenti come pressione sul tavolo delle trattative. Proseguono gli attacchi indiscriminati sui rifugi di sfollati e causano sempre più vittime.
Nella giornata di ieri la conta delle vittime ci parla di 142 vite spezzate e di 150 feriti.
Dallo scorso ottobre, secondo il ministero della santà palestinese sono quasi 40 mila gli uccisi, i corpi dei quali sono giunti negli ospedali. A loro vanno aggiunte le vittime rimaste intrappolate sotto le macerie e gli oltre 17 mila dispersi. I feriti hanno superato i 92 mila.
Il 6% della popolazione di Gaza è stato colpito in 10 mesi. Quasi il doppio rispetto alla percentuale delle vittime della II guerra mondiale in Europa in 5 anni: 3,6%.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Situazione umanitaria
Il massacro del 10 agosto nella scuola Al-Tabi’in con oltre 100 uccisi e 280 feriti, visto il generale sgomento e condanna di tutti i governi del mondo, è stato spiegato dalla propaganda militare israeliana con la presenza di miliziani di Hamas nella struttura. Un falso clamoroso, perché nella struttura non c’era nessun’arma. Per rafforzare la loro bugia, gli strateghi della propaganda di Tel Aviv hanno confezionato un elenco con foto e nomi di 19 persone che secondo loro sarebbero state uccise nell’attacco del 10 agosto. Si sono inchiodati alle loro falsità. Un’indagine scrupolosa dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i diritti umani, con sede a Ginevra, ha dimostrato che i generali israeliani hanno mentito sapendo di mentire: le persone citate nel proclama sono state uccise in attacchi precedenti. Uno per uno sono state riportate le date del loro assassinio e in quale bombardamento.
Questa indagine dell’Euro-Med Monitor non la leggerete citata in nessuno dei media scorta mediatica di Netanyahu. Una sintesi in video la potete trovare in inglese QUI.
Cisgiordania e Gerusalemme est
Gruppi di coloni ebrei israeliani hanno invaso ieri, per il secondo giorno consecutivo, la moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme est. Centinaia di coloni, protetti dalle forze militari, hanno compiuto i loro riti religiosi nelle spianate della moschea che loro chiamano il Monte del Tempio e ne rivendicano l’occupazione esclusiva. Tutta la città vecchia di Gerusalemme è stata presidiata militarmente e vietata ai fedeli musulmani. Oggi martedì sarà il giorno clou delle provocazioni degli estremisti ebrei, che mirano alla cacciata dei palestinesi dalle loro case a Gerusalemme est.
Nella valle del Giordano un gruppo di coloni, protetti dalle truppe di occupazione, hanno issato tende e caravan per una nuova colonia ebraica sulle terre delle famiglie di pastori palestinesi, cacciate con la forza delle armi. I coloni hanno rubato 200 pecore. Quando il proprietario si è rivolto ai soldati per denunciare il furto, è stato cacciato sotto la minaccia dei mitra.
Trattative
Si terranno a Doha giovedì 15 agosto le trattative indirette tra Netanyahu e Senwar. Certamente il capo di Hamas non ci sarà e non delegherà nessuno a rappresentarlo, ma chiede che i mediatori definiscano cosa vogliono fare con le loro decisioni passate. “No ad una trattativa infinita. Vogliamo la certezza delle misure: fine dell’occupazione e conclusione della guerra”.
Netanyahu da parte sua ha aggiunto nuove condizioni: vuole i nomi dei 33 ostaggi israeliani prima di avviare l’accordo e rifiuta il rilascio di detenuti politici palestinesi di peso, come i due Barghouti (leader di Fatah e Hamas) e Saadat (segretario generale del FPLP).
L’amministrazione Biden parla di importanti passi che “suggeriscono ottimismo” per il raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco entro questa settimana. Molti osservatori credono, però, che queste dichiarazioni siano rivolte a Teheran, per indurre la Repubblica Islamica a desistere dall’attacco diretto contro Israele, in risposta all’assassinio del leader e negoziatore di Hamas, Hanie. “Analizzando le posizioni delle parti non si vedono sviluppi positivi”, ha detto un ex generale giordano ad un TV araba.
Prigionieri
Il portavoce mascherato di Brigate Qassam, Abu Obeida, ha annunciato in un video che un guardiano ha sparato ad un prigioniero israeliano e ferito altre due donne. “Si sta facendo il possibile per salvare la vita alle due donne ferite gravemente. È in corso un’indagine interna per capire le circostanze del gesto”. Non sono stati forniti i nomi delle vittime. Alcuni commentatori credono che sia una notizia inventata per far pressione su Netanyahu, alla vigilia delle trattative indirette a Doha, il prossimo giovedì.
Israele
È scontro frontale all’interno del governo israeliano tra il premier Netanyahu e il ministro della guerra Gallant. L’ultimo ha affermato che “Israele è di fronte ad un bivio: o un accordo o la guerra totale. Il premier non vuole il raggiungimento di un accordo e questa è l’ultima occasione”.
Subito dopo l’ufficio di Netanyahu ha risposto: “Gallant invece di attaccare Senwar, attacca il governo di cui fa parte”.
Il ministro estremista Ben Gvir ha confermato a Netanyahu che l’accordo proposto da Biden non va bene e se venisse approvato lui uscirebbe dalla coalizione.
Sudan
L’OIM (Organizzazione mondiale per l’emigrazione) ha messo in guardia dalla drammatica situazione in Sudan. In un rapporto pubblicato ieri a Ginevra, l’organizzazione ONU sostiene che “Alluvioni e carestia hanno causato centinaia di morti tra gli sfollati. Il conflitto e il blocco degli aiuti internazionali sono il motivo principale del disastro. Siamo ad un punto di crollo catastrofico e se non ci saranno pressioni internazionali sulle parti in conflitto, i morti saranno migliaia”.
In Sudan secondo gli organismi ONU ci sono 10,7 milioni di sfollati interni e 2,3 milioni di profughi che hanno varcato i confini. La popolazione sudanese è di 47 milioni di abitanti secondo i dati del 2022. Tra sudanesi su 10 hanno dovuto abbandonare la propria casa.
Yemen
Aerei statunitensi e britannici hanno lanciato un attacco sull’isola yemenita di Kamaran, a una settantina di chilometri a nord-ovest di Hodeidah, principale porto del paese, sotto il controllo degli Houthi. La Tv governativa Al-Masira (Il Cammino) riferisce di morti e feriti tra la popolazione civile. I ripetuti attacchi di Washington e Londra hanno in realtà acuito la crisi della navigazione nel mar Rosso e non hanno scalfito la capacità delle milizie houthi di attaccare le navi dirette ai porti israeliani. Tutti i giorni, infatti, ci sono segnalazioni che navi commerciali sono state prese di mira con droni e missili. Molte volte con nessun danno, ma almeno in due casi le navi bersagliate sono state affondate. www.anbamed.it
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni, cinque mesi e 20 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Kiev afferma di aver conquistato 1000 km2 della provincia russa Kursk.
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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto
APPROFONDIMENTI:
[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI
Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto
La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)
[Echi della stampa araba] n°18: Visto Schengen, un viaggio al limite dell’umiliazione. A cura di Margaret Petrarca (Leggi tutto)
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