Per ascoltare l’audio di oggi, 13 settembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 249 (1500)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Crimini su crimini e le cancellerie blaterano di altro. Ieri, i generali israeliani hanno compiuto 3 stragi con 34 uccisi e 96 feriti, giunti negli ospedali.

Il totale delle vittime, fino ad ieri a mezzogiorno, è stato di 42.228 uccisi e 95125 feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco. 

UNRWA

L’ONU nel mirino dell’esercito israeliano. Una scuola, trasformata in rifugio per sfollati a Nuseirat, è stata presa di mira con missili lanciati dai caccia di Tel Aviv. Oltre 18 uccisi e decine di feriti. Tra gli uccisi ci sono 6 funzionari dell’UNRWA. Il totale dei dipendenti dell’ONU assassinati da Israele dall’inizio dell’aggressione è di 220, tra insegnanti, personale sanitario, soccorritori, autisti. Una cifra così alta di vittime tra gli operatori dell’ONU non ha fatto finora notizia, semplicemente perché sono palestinesi. Un sottile atteggiamento razzista che serpeggia nelle redazioni.

Giornalisti nel mirino

Il governo israeliano sta studiando di ritirare gli accrediti ai giornalisti di Aljazeera. In precedenza il governo Netanyahu aveva vietato le trasmissioni dell’emittente qatariota e di operare dagli uffici in Israele ed oscurandone i canali. Il provvedimento era stato rinnovato per ben tre volte e lo scorso giugno un tribunale ha dato, in primo grado, l’approvazione giuridica. Il governo motiva l’azione liberticida con motivi non ben precisi di sicurezza nazionale. L’intento reale è quello di soffocare la libertà d’informazione e soprattutto cancellare la libertà degli israeliani di sapere cosa sta succedendo a Gaza.  

In uscita ad ottobre il podcast di Altreconomia LA GUERRA DEI GIORNALISTI leggi tutto

Cisgiordania

Di fatto Israele ha rioccupato la Cisgiordania, dando il colpo di grazia agli accordi di Oslo, già di per sé sbilenchi. Le operazioni militari nel nord della Cisgiordania continuano e gli arresti di militanti sono all’ordine del giorno. Ieri sono stati arrestati 40 militanti nelle varie province. Netanyahu ha compiuto una visita nella Valle del Giordano, una visita politica che ha il senso di una futura annessione, non solo di fatto ma anche giuridica.

Il piano della destra israeliana al governo è quello della deportazione dei palestinesi ad est del fiume Giordano e chi rimarrà nella sua terra sarà sottoposto ad un regime di segregazione razziale.

Siria

Ennesimo attacco missilistico israeliano sul territorio siriano. La zona colpita è la provincia di Quneitera, nel sud del paese. Tel Aviv ha rivendicato l’attacco, adducendo che era diretto contro milizie di Hezbollah.

Rivelazioni giornalistiche sostengono che l’attacco di lunedì scorso sul centro tecnologico di Misiaf era stato compiuto, oltre dai bombardamenti aerei, anche da un’azione di terra con l’atterraggio con i paracaduti di un gruppo delle truppe speciali israeliane, che ha ucciso i guardiani e minato la struttura. Sarebbero sati catturati anche tecnici iraniani. Non c’è una conferma da Tel Aviv e le agenzie iraniane respingono categoricamente questa versione.

Giordania

I risultati delle elezioni del 10 settembre in Giordania sono stati caratterizzati dal balzo ottenuto dalla corrente islamista, da 20 deputati nel 2020 ai 34 attuali. In queste elezioni però il partito islamista si è presentato con le proprie liste e non solo come candidati individuali. Tutte le altre liste dei 34 partiti presenti hanno ottenuto briciole o zero rappresentanti. La maggioranza del parlamento rimane nelle mani di filo monarchici, tra eletti dai clan tribali, da ex generali e politici legati alla corona. La riforma della legge elettorale approvata nel 2022 ha introdotto le liste di partiti, ma solo nella parte proporzionale, un terzo dei deputati eletti. Un pluralismo di facciata che non garantisce a nessuno dei partiti una maggioranza parlamentare.

Corno d’Africa

Il ministro degli esteri di Gibuti, Mahmoud Alì Youssif, ha annunciato che il suo paese ha offerto all’Etiopia la concessione della gestione completa del porto di Tagiura. Obiettivo dichiarato è di ridurre la tensione nel Corno d’Africa in seguito all’accordo tra l’Etiopia e Somaliland, per l’uso esclusivo del porto di Barbera e una strada di collegamento in cambio del riconoscimento dell’indipendenza di Somaliland. Quest’ultimo accordo aveva suscitato la reazione dura di Mogadiscio, che respinge il riconoscimento del separatismo di Somaliland e accusa Adiss Abeba di interferenza negli affari interni. Allora il presidente somalo era volato subito al Cairo a firmare un trattato di cooperazione strategica e l’Egitto ha spedito in Somalia un contingente militare. Sviluppi che hanno acceso la conflittualità nella regione e soprattutto la sfida tra Egitto e Etiopia sulla spartizione delle acque del Nilo, messa in pericolo dalla costruzione della diga Rinascita sul Nilo Blu.

La mossa di Gibuti ha anche il duplice obiettivo di salvare l’economia del piccolo paese. L’85 pc dell’import-export etiopico infatti passa da Gibuti e in caso di entrata in funzione dell’accordo per il porto di Barbera, la via di collegamento etiopica con l’oceano Indiano e il mar Rosso passerà dal Somaliland.

Solidarietà internazionale

la Confederazione Asiatica di Calcio AFC ha annunciato che donerà alla popolazione di Gaza un ospedale da campo, per alleggerire le sofferenze dei civili sotto i bombardamenti israeliani. L’ospedale avrà 32 letti e sarà allestito con una sala operatoria e reparti per la cura delle malattie infettive. L’azione di solidarietà sarà compiuta in diretto contatto con le organizzazioni dell’ONU operanti a Gaza.

Cultura

È stata inaugurata ieri la Fiera del Libro di Baghdad. È la 25esima edizione di quella che una volta era la più importante esposizione letteraria nel mondo arabo, dopo quella del Cairo. Quest’anno – ha informato la direzione dell’evento – saranno presenti 600 case editrici da 20 paesi. Ospite d’onore sarà uno dei paesi del golfo, gli Emirati Arabi Uniti.

Lo slogan di questa edizione è “Iraq legge”, con l’obiettivo di accrescere la lettura dei libri tra le giovani generazioni. Il governatorato di Baghdad ha finanziato il progetto, offrendo volumi gratuitamente ai più piccoli che visiteranno il salone del libro, che rimarrà aperto fino al 22 settembre.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sei mesi e 19 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il Cremlino considera l’invio di armi di lunga gettata all’Ucraina come partecipazione diretta della Nato nel conflitto. Mosca al contrattacco nel Kursk e avanza su altri fronti in Ucraina orientale. Tra i giornalisti ricercati in Russia, sono stati inseriti la collega della Rai, Battistini e l’operatore Traini.

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APPROFONDIMENTI:

Aya Ashor: Diario da Gaza (leggi tutto

Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

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IN EVIDENZA

[Echi della stampa araba] n°19: Rubrica a cura di Margaret Petrarca
L’impegno climatico delle emiratine dovrebbe essere un esempio per chiunque
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[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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