Per ascoltare l’audio di oggi, 19 settembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 254 (1505)

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La storia del conflitto israelo-palestinese non è iniziata il 7 ottobre.

Ne vogliamo ripercorrere una tappa precedente, tra le tante.

Tra il 16 e il 18 settembre 1982, l’esercito israeliano e le milizie maronite libanesi fasciste dei falangisti hanno compiuto la strage di Sabra e Chatila.

La redazione di Anbamed sta preparando delle testimonianze di militanti, attivisti e intellettuali, arabi e internazionali, per ricordare come hanno vissuto quel giorno, dov’erano, come hanno saputo della notizia, cosa hanno organizzato o a che iniziativa hanno partecipato.

La memoria come antidoto all’oblio.

Ci saranno opere artistiche, poesie, articoli, ricordi personali e collettivi. Chi ha dei contributi o suggerimenti, scriva a: anbamedaps@gmail.com

Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet,  Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto,…

Le notizie:

Genocidio a Gaza

Nella giornata di ieri, l’esercito israeliano ha compiuto due stragi con 20 uccisi e 54 feriti. I massacri sono continuati anche stamattina con altri bombardamenti e demolizioni di case con bulldozer e dinamite. Il nord di Gaza è stato dichiarato zona militare chiusa e la popolazione viene costretta ad evacuare verso sud. Si mette sulla carreggiata il piano della destra sionista di colonizzazione della striscia di Gaza, con futuri piani di edificazione di colonie e città turistiche sulla spiaggia.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Libano-Israele

Altri 20 uccisi e 450 feriti nel secondo giorno, ieri, delle esplosioni diffuse in Libano di apparecchi di comunicazione. Questa volta ad esplodere sono stati i walkie talkie e pannelli solari. Una delle esplosioni dei walkie talkie è avvenuta durante i funerali del figlio del deputato Hezbollah Ali Ammar, nel quartiere Dhahia, a sud di Beirut: i morti sarebbero al momento tre. Altre deflagrazioni sarebbero state avvertite anche in altre zone del Libano, soprattutto nella valle Bekaa. Si sono registrate esplosioni di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Per il ministero della Sanità libanese sarebbero centinaia i feriti: nei video che circolano in rete si vede gente a terra. L’esponente di Hezbollah Hashem Safieddine ha affermato che il gruppo si trovava in una «nuova fase» e che una «punizione è certamente in arrivo».

Secondo informazioni provenienti da ambianti della sicurezza libanese, le partite dei cercapersone, esplose ieri l’altro, e quella dei walkie talkie, esplose ieri, sono arrivate in Libano insieme 5 mesi fa.

Il ministero del commercio di Taiwan ha escluso l’esportazione degli apparecchi incriminati, direttamente al Libano. La società dei teledrin taiwanese ha comunicato che gli apparecchi con il suo marchio sono state prodotte su licenza in  Ungheria. Per le modalità di esecuzione dell’attacco terroristico di massa, compiuto dall’esercito e dai servizi israeliani, prevale la tesi dell’inserimento dell’esplosivo e dei meccanismi di innesco già dalla produzione di tali apparecchi. La stampa israeliana scrive che l’operazione doveva essere messa in atto al momento dell’avvio dell’attacco di terra in Libano, per accrescere la confusione nelle file del movimento durante la guerra, ma è stato anticipato per le notizie che un militante di Hezbollah aveva scoperto il piano e, quindi, l’operazione avrebbe rischiato di fallire.

L’ammassamento di truppe israeliane nel nord è in corso e le dichiarazioni dei politici e militari di Tel Aviv sono tutte improntate all’entrata in una nuova fase della guerra, quella di occupazione del sud Libano.

Sono continuati gli scambi di artiglieria, lanci di razzi e bombardamenti aerei dalle due parti della linea di demarcazione.  

Cisgiordania

L’esercito israeliano continua le sue operazioni repressive contro la popolazione nei territori palestinesi occupati. 13 ore di occupazione manu militari del campo profughi di Al-Fawwar, a sud di Al-Khlil. Rastrellamenti casa per casa e oltre metà della popolazione condotta in piazza, circondata dai soldati con i mitra spianati, perquisizioni, controlli e poi arrestati 30 giovani. I soldati hanno distrutto i mobili nelle case perquisite, sottratto soldi e oro senza darne ricevuta ai proprietari, rubato merci dai negozi. In particolar modo si sono accaniti contro una tipografia, distruggendo i macchinari di stampa.

L’esercito di occupazione ha confiscato 74,2 ettari di terreni agricoli nei pressi di Toubas, nel nord della Cisgiordania, per fini militare, suona l’avviso. In realtà queste terre fanno gola ai coloni e come avvenuto in passato in casi simili, dopo la presa in consegna delle terre da parte dell’esercito, le stesse vengono trasferite ai coloni. Apartheid e pulizia etnica.

Onu

Una risoluzione storica all’assemblea generale dell’ONU sulla questione palestinese. La proposta di risoluzione, presentata dalla Palestina, è stata approvata con una grande maggioranza, i due terzi dei membri l’hanno votata. 124 voti a favore, 14 contrari e 43 astenuti. La risoluzione rimarca la sentenza della Corte di Giustizia Internazionale dell’Aja sull’illegalità dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi occupati da Israele e ne chiede il ritiro entro 12 mesi. Questa risoluzione risponde alle richieste avanzate da tempo dal popolo palestinese e da molti stati in tutto il mondo e mira a mettere in atto lo storico parere della Cig, che conferma l’obbligo legale di Israele di porre fine alla sua occupazione illegale del Territorio palestinese occupato e alla discriminazione sistematica contro la popolazione palestinese.

Da decenni l’occupazione illegale da parte di Israele provoca ingiustizie, spargimento di sangue e sofferenza ai palestinesi su vasta scala. Negli ultimi 11 mesi le violazioni sistematiche dei diritti umani, che caratterizzano l’occupazione brutale di Israele e il suo sistema di apartheid, si sono drammaticamente intensificate.

Come al solito, i giornaloni scorta mediatica del genocidio si sono guardati bene dal pubblicare la notizia, anche per l’Italia è tra i paesi che si erano astenuti.

Tunisia

La campagna elettorale in Tunisia si è trasformata in una farsa. Uno dei candidati, Ayyachi Zammal, è stato condannato ad un anno e 8 mesi di reclusione, a tre settimane dalle elezioni. Le accuse preconfezionate riguardano le documentazioni per la raccolta firme necessarie per la presentazione della candidatura. Un processo lampo per danneggiare la campagna elettorale del candidato.

Per altro verso, un programma elettorale del presidente in carica, Saied, di una sola paginetta piena di promesse populiste e di accuse dii complotti agli avversari, è stato propagandato in continuazione da tutto il sistema mediatico pubblico, della carta stampata, radio e tv.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sei mesi e 25 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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APPROFONDIMENTI:

Il conflitto israelo-palestinese non è cominciato il 7 ottobre. Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet,  Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti, Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto,…

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Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

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[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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