Questo che pubblichiamo qui sotto è il comunicato dell’Università degli studi dell’Aquila, totalmente censurato dalla stampa di scorta neduatica di Netanyahu. Parla della storia di uno studente libanese che frequentava l’ateneo e che è stato ucciso dai bombardamenti israeliani su casa sua. Insieme a lui sono morti tutti i membri della famiglia tranne un fratello. Una storia che dimostra gli orrori dell’aggressione israeliana sulla popolazione libanese e smaschera le bugie della propaganda di Tel Aviv che vorrebbe presentare i suoi bombardamenti indirizzati soltanto a obiettivi militari di Hezbollah. Quindi, i responsabili delle redazioni censurano la verità. Immaginate se fosse una storia alla rovescia, di uno studente israeliano in un ateneo italiano, ucciso durante le sue vacanze in un bombardamento libanese o palestinese su una colonia costruita sui territori occupati? Avremmo saputo anche la taglia e la marca dei vestiti. Doppio standard razzista.

Hadi Zaiter (social)

Ecco il comunicato censurato:

“II Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila Edoardo Alesse esprime, a nome di tutto l’Ateneo, sentimenti di sgomento e di profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Hadi Zaiter, studente UnivAQ morto nei bombardamenti della città libanese di Baallbek, nel sud del Paese, nell’ambito dell’intensificarsi degli scontri tra Israele e Hezbollah.

Hadi aveva 25 anni ed era un nostro studente internazionale, iscritto al secondo anno della laurea magistrale in ingegneria civile. Era andato in Libano alla fine del secondo semestre per fare visita alla famiglia e sarebbe dovuto tornare all’Aquila tra qualche giorno per la ripresa delle lezioni. Era un ragazzo ben voluto da tutti, che si era ambientato molto bene sia nella nostra comunità accademica che in città. Hadi è deceduto a casa sua, e con lui sono morti anche la madre, il padre e due dei suoi tre fratelli.

Mentre piangiamo la sua morte, come Ateneo ci uniamo agli appelli della comunità internazionale affinché cessino immediatamente, in Medio Oriente, tutte le operazioni militari e si torni il prima possibile a percorrere la via del dialogo e delle soluzioni diplomatiche.

Al fratello di Hadi, Ahmed, unico membro superstite della famiglia, giungano le nostre più profonde e sincere condoglianze.

Il Rettore

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