Per ascoltare l’audio di oggi, 12 ottobre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 277 (1528)

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:

anbamedaps@gmail.com

Le vignette sono QUI   

Sostieni l’informazione indipendente!  

Per farlo basta un click: QUI il conto PayPal

Oppure bonifico: IBAN: IT33U0891382490000000500793

Buone notizie sul fronte delle donazioni a favore di Anbamed. Nel mese di settembre i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 18, per un valore complessivo di 838,00 € (+ 768 € rispetto al precedente mese di agosto). È un risultato promettente, che ci mette di nuovo in carreggiata. Grazie a tutti e tutte coloro che hanno contribuito e lanciamo un appello urgente e pressante al sostegno finanziario dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità.

Iban: IT33U0891382490000000500793

Ecco il link per chi ha perso l’editoriale sul 7 ottobre. QUI

Le notizie:

Genocidio a Gaza

L’esercito israeliano ha dichiarato che Gaza è diventata un fronte secondario nella guerra. Ma l’aggressività militare contro la popolazione civile non si è per nulla diminuita. Il numero delle vittime non è per nulla sceso rispetto al passato. Anzi, ha subito in alcuni giorni una recrudescenza. A Rafah, l’esercito invasore ha rinunciato all’occupazione totale di tutti i quartieri, ma con gli elicotteri ha sparato da bassa quota contro mercati affollati e contro fedeli in preghiera. In carri armati e auto blindate per trasporto truppa, i soldati hanno compiuto demolizioni di interi quartieri con la dinamite e con i bulldozer pesanti. Rafah è diventata una città fantasma, con soli 50 mila abitanti, dopo aver raggiunto il quasi un milione di persone all’inizio dell’attacco israeliano per l’arrivo degli sfollati.

Dall’alba di oggi, sono state registrate 21 vittime uccise nei diversi bombardamenti in tutta la Striscia, secondo resoconti giornalistici. Le vittime di ieri, secondo il consueto comunicato del ministero della sanità palestinese, sono stati 61 civili uccisi e altri 231 feriti. 28 palestinesi, donne e bambini, sono stati trucidati nella scuola di Rafidah, a Deir Balah, trasformata in rifugio per sfollati.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria

Un altro rapporto dell’Onu inchioda Israele e le sue malvagità contro la popolazione civile di Gaza. La Commissione di esperti nominata dall Consiglio per i diritti umani ha scritto che “Dopo un anno di attacchi contro la popolazione civile, Gaza sta vivendo la catastrofe umanitaria più grave nel mondo dalla seconda guerra mondiale. Questa ha visto il perpetrarsi di un genocidio, pulizia etnica e punizione collettiva contro i palestinesi. Le bombe israeliane non hanno escluso nessuno. Sono state cancellate intere famiglie e sterminata una generazione”. Per poi concludere: “Gaza è diventata una terra desolata piena di macerie e derelitti umani”.  

Il sistema sanitario nel nord di Gaza è completamente fuori servizio. L’esercito israeliano ha diramato l’ordine di evacuare personale e malati, ma ha bombardato le ambulanze che la Mezzaluna rossa palestinese ha mandato a Jebalia per partecipare alle operazioni di evacuazione di 60 malati. Secondo un comunicato della Mezzaluna rossa tutte le ambulanze nel nord della Striscia sono fuori servizio: o distrutte dai bombardamenti oppure sono senza carburante.

Da una settimana, il nord della Striscia, ed in particolare il campo profughi di Jebalia, è completamente assediati dalle truppe israeliane, che avevano ordinato alla popolazione di evacuare verso sud.

Giornalisti nel mirino

Il giornalista di Al-Jazeera, Alì Al-Attar, versa in gravi condizioni nell’ospedale europeo di Khan Younis, con emorragia cerebrale. Non è possibile curarlo a Gaza e l’esercito israeliano ha rifiutato tutte le richieste avanzate per trasportarlo all’estero per ottenere le necessarie cure. I suoi familiari e colleghi spiegano che Al-Attar ha ancora conficcate in testa delle schegge della bomba lanciata dall’esercito israeliano contro l’ospedale di Deir el-Balah, mentre stava trasmettendo un servizio sulla situazione umanitaria nel centro di Gaza. In quell’attacco, il suo cameraman era stato ferito e un collega di Al-Quds news era stato ucciso. Al-Attar avrebbe bisogno di essere ricoverato in un’unità di terapia intensiva, ma in mancanza di posti disponibili, giace su un letto d’ospedale in una stanza normale.

I giornalisti palestinesi e la redazione di Al-Jazeera hanno lanciato un appello ai giornalisti nel mondo di non lasciare Alì da solo. Malgrado che l’ANSA abbia pubblicato la notizia tre giorni fa (QUI), nessun giornale italiano ne ha dato resoconto. Anbamed rilancia l’appello e scriverà una lettera personalizzata a tutte le redazioni.

Libano-Israele

Un’altra notte di fuoco a Beirut, nella valle della Beqaa e nel Sud. I caccia israeliani hanno martellato il Libano senza un momento di tregua. In un bombardamento nel centro di Beirut sono stati uccisi 22 persone e ferite altre 112. Le minacce di Netanyahu di ridurre il Libano come Gaza sono una realtà, sostenuta dall’amministrazione Biden e dal silenzio dell’UE. Il governo libanese ha fatto un appello alla comunità internazionale per un cessate il fuoco immediato e permanente, ma l’arroganza israeliana che non ha freni ha attaccato le stesse truppe dell’Unifil.

L’esercito invasore ha colpito in un bombardamento una caserma dell’esercito libanese uccidendo due soldati, a Kafra.

Hezbollah ha lanciato ieri 80 missili e droni contro il territorio israeliano, colpendo anche a Tel Aviv. L’offensiva di terra israeliana in territorio libanese si scontra con una forte resistenza ed è praticamente bloccata su tutto il fronte, con ingenti perdite i carri armati e soldati.

UNIFIL

Un attacco ingiustificato, per togliere di messo un osservatore neutrale e internazionale. Gli attacchi israeliani contro le basi Unifil non sono stati casuali, non una sola volta, ma per ben tre volte, una delle quali prendendo di mira una base italiana. . “Un attacco volontario e premeditato”, ha detto un comandante italiano dei caschi blu dell’ONU, schierati come forza peacekeeping nel sud del Libano. Per attenuare l’impatto sull’opinione pubblica italiana di questo attacco criminale, un direttore di un TG ha letto in diretta il comunicato integrale dell’esercito israeliano nel quale spiegava, con argomenti falsi, i motivi dell’attacco contro la base italiana. La comunità ebraica, in un comunicato, parla senza vergogna di essere “consci della criticità degli attacchi contri l’Unifil”, senza né nominare, né condannare Israele.  Un giornalone scorta mediatica del genocidio ha titolato: “Fuoco amico”; no, cari pennivendoli, è fuoco nemico dell’umanità!

Quattro sono i caschi blu feriti, uno di nazionalità cingalese è molto grave. I colpi di artiglieria e dei carri armati sono stati sparati contro le torri di guardia e contro le mura di cinta, per distruggere le videocamere di sorveglianza. Israele non vuole testimoni sui i suoi crimini di guerra.

Italia e Francia hanno convocato gli ambasciatori israeliani per protesta, ma da quell’orecchio Israele non sente. Parigi, Roma e Madrid hanno pubblicato un comunicato congiunto di condanna e richiesta di un cessate il fuoco. Parole. Per far cessare l’aggressione israeliana, in Libano come a Gaza, basterebbe non fornire più armi all’aggressore. Lo ha detto lo stesso presidente francese Macron, che però continua ad esportare armi verso Tel Aviv.

Cisgiordania e Gerusalemme est

L’esercito israeliano ha rafforzato la sua presenza in Cisgiordania. Il comunicato militare parla di ulteriori brigate che sono state fatte affluire al Comando centrale israeliano, un linguaggio che denota la volontà di annessione della Cisgiordania ad Israele. “Compito di questo rafforzamento delle truppe è quello di proteggere le colonie ebraiche e far fronte ai futuri scenari dello sviluppo militare nella regione”.

A Toubas, le unità della polizia dell’ANP sono venute in soccorso dell’esercito israeliano assediando un gruppo di militanti della resistenza locale. Da oltre 24 ore sono in corso sparatorie tra il gruppo asserragliato in un quartiere popolare e gli assedianti. La popolazione è terrorizzata ed allo stesso tempo arrabbiata. Dai balconi, vengono lanciati pietre e grida di vergogna indirizzate ai poliziotti collaborazionisti. Quello che in due mesi di assedio non sono riusciti a realizzarlo le truppe di Netanyahu, lo stanno completando gli agenti dellANP, nella peggior forma di lavoro sporco a tradimento. In passato la polizia palestinese aveva disinnescato le mine dalle vie di accesso al campo profughi, per facilitare l’ingresso dei soldati occupanti.

Le truppe israeliane hanno assediato una casa a Qasra, a sud di Nablus, dove sono ospitati 20 volontari internazionali che partecipavano ad un’iniziativa di protezione dei contadini palestinesi, come osservatori, collaborando alla raccolta di ulive. I soldati hanno sfondato la porta della casa. Non ci sono informazioni sulla sorte dei volontari, tra i quali ci sono anche italiani. La cittadina di Qasra è stata oggetto di attenzione dei coloni che la stanno accerchiando con colonie ebraiche e mirano all’occupazione dei terreni agricoli palestinesi, tramite il solito meccanismo della confisca per fini militari.

Siria

Ancora bombardamenti israeliani sul confine siro-libanese. Ieri sono state prese di mira le foreste di Serghaya, a nord dell’autostrada Beirut-Damasco. Non ci sono informazioni su vittime, ma gravi danni ambientali con gli incendi che hanno divorato decine di ettari di bosco. Da due settimane, non passa un giorno che non ci sia un attacco aereo israeliano sul territorio siriano, senza che vi sia la minima reazione da parte dell’antiaerea di Damasco.

Egitto

Il premio Pen Pinter è stato condiviso dalla vincitrice, Arundhati Roy, con l’attivista per i diritti umani egiziano, Alaa Abdel-Fattah. Il premio era stato assegnato alla scrittrice indiana nello scorso giugno e due giorni fa a Londra è stata organizzata la consegna ufficiale nella data di nascita del premio Nobel per la letteratura, Pinter. Roy ha detto che vuole condividere questo premio con Abdel-Fattah per gli stessi motivi che hanno portato le autorità di sicurezza egiziane a mantenerlo ancora in carcere per altri due anni invece di liberarlo. La sua comprensione della realtà di oggi è così tagliente come una lama”. Il premio è stato ritirato da Lina Atallah, direttrice del giornale online Mada Misr. Roy ha dichiarato che dona il valore monetario del premio ai bambini palestinesi di Gaza.

Manifestazioni 12 e 26 ottobre

Si tiene oggi a Roma la manifestazione nazionale indetta dalla Comunità palestinese e dai Giovani palestinesi d’Italia, con centinaia di adesioni, per chiedere la fine del genocidio. Appuntamento alle 15:00 piazzale Ostiense. QUI

Il 26 si terrà la manifestazione nazionale diffusa contro le guerre. LEGGI TUTTO.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sette mesi e 17 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Putin ha incontrato, in Turkmenistan, il presidente iraniano, sostenendo che l’alleanza tra i due paesi è strategica.

Sostienici!

Per farlo basta un click: QUI il conto PayPal

Oppure bonifico: IBAN: IT33U0891382490000000500793

Fate conoscere Anbamed ai vostri amici e contatti, per aumentare le iscrizioni alla newsletter. L’iscrizione è gratuita e chi può e vuole ha la facoltà di sostenere la redazione con una donazione volontaria, deducibile dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, infatti, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed saranno deducibili dalle tasse dei donatori nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione dei redditi).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793              

Oppure: tramite PayPal

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Voi che non avete donato nulla in passato, e siete in tanti, potete redimerv i e farlo adesso: https://www.anbamed.it/sostienici/

====================================================

APPROFONDIMENTI:

Il conflitto israelo-palestinese non è cominciato il 7 ottobre. Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet,  Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti, Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto, Sergio Mecha Mendez de la Fuente, , Contributo del 2014 del compianto Murizion Musolino, Enrico Vigna, Patrizia Cecconi, Il maestro italo-argentino Silvio Benedetto, Abdelmalek Smari, , Mario Capanna, …

Intervista ad Ilan Pappé LEGGI TUTTO

Apartheid e violenza di Israele per dominare i palestinesi. Leggi tutto

L’EXPORT ITALIANO DI ARMI AD ISRAELE, di Antonio Mazzeo QUI

Nelle sale IL LEONE DEL DESERTO. leggi tutto

Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000

IN EVIDENZA

  • [Echi della stampa araba] n° 20: Rubrica a cura di Margaret Petrarca
  • Il pantone dell’appropriazione culturale Leggi tutto
  •  

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

====================================================

1 commento

  1. […] [Anbamed]1528- 12 ottobre ’24 [Anbamed]1527- 11 ottobre ’24 [Anbamed]1526- 10 ottobre ’24 [Anbamed]1525- 09 ottobre ’24 [Anbamed]1524- 08 ottobre ’24 [Anbamed]1523- 7 ottobre ’24 [Anbamed]1522- 06 ottobre ’24 [Anbamed]1521- 05 ottobre ’24 [Anbamed]1520- 04 ottobre ’24 [Anbamed]1519- 03 ottobre ’24 [Anbamed]1518- 02 ottobre ’24 [Anbamed]1517- 1° ottobre ’24 ANBAMED Tag articolo: #Anbamed#MEDIO ORIENTE#MEDITERRANEO#Palestina […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *