Il giornalista Al-Kalout: “Sinwar o no, il piano vero è creare la Grande Israele”
“I 42 mila civili gazawi uccisi non servivano per prendere il capo, ma per ‘liberare’ Gaza (dalla sua popolazione)”
“Il mio primo pensiero, quando ho saputo della notizia dell’uccisione di Sinwar? Nessuno. Era attesa, se non oggi, domani, dopodomani. La Striscia è ormai completamente sotto il controllo israeliano. Sono riusciti ad assassinare Haniyeh a Teheran, non sarebbe stato difficile mirare a lui. Per questo chiedevamo di risparmiare tutti questi civili. Ma per il governo Netanyahu fare fuori 42 mila gazawi non è servito a trovare il leader di Hamas, ma a evacuare Gaza e poter realizzare il piano della ‘grande Israele’, dal Nilo all’Eufrate. Ora lo scrivono anche i media israeliani”. Sawat Al-Kalout fino ad aprile era a Gaza, tra i pochi cronisti a raccontare l’assalto israeliano alla Striscia. Ora – con la sua famiglia – è in Italia, e da qui apprende la notizia dell’uccisione del leader di Hamas, convinto che cambierà poco.
Ora la guerra finirà?
Non cambia nulla: il pensiero di Israele va oltre Sinwar. La guerra si è estesa già al Libano, la Siria aspetta e l’attacco all’Iran è pronto. Quello israeliano è un piano ideologico: il vecchio piano che era nel cassetto e ora l’hanno messo sul tavolo.
Ha vinto Netanyahu?
Uccidere Sinwar è una vittoria morale, non militare. Il fatto che l’esercito israeliano, che anche prima del 7 ottobre controllava la Striscia, non sia riuscito a smantellare Hamas, come forza militare non è una vittoria.
E poi ci sono i civili gazawi da un lato e gli ostaggi israeliani dall’altro.
Lo dicono anche i media israeliani: a Netanyahu degli ostaggi non interessa. I suoi continuano a fare solo discorsi deliranti sull’arrivo di Dio, sul volere di Dio che loro starebbero attuando. È un conflitto ideologico e perciò uno dei più duri e difficili da interrompere.
I negoziati come li vede?
Hamas ha perso quasi tutti i suoi capi, con chi si parla ora? A Gaza girano due voci: l’ala militare potrebbe andare al fratello di Sinwar, Mohammed, o al generale del Nord, Ezz a-Din Haddad. Mentre il comando politico a Khaled Mashaal. A preoccupare Hamas non è questo, ma le uccisioni dei civili in diretta – l’Idf ha bombardato un’altra scuola – e la distruzione delle infrastrutture, perché vuol dire la fine di Gaza.
Israele ha portato via il corpo di Sinwar. Cosa ne pensa?
Noi diciamo che, se l’anima è uscita, il corpo può andare ovunque. Lo useranno per uno scambio.
Intervista di Alessia Grossi, da Il Fatto Quotidiano 18.10.2024