Per ascoltare l’audio di oggi, 23 ottobre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 288 (1539)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Sterminio e deportazione. Le operazioni militari israeliane nel nord di Gaza sono devastanti. Le truppe con i carri armati, robot e droni hanno preso di mira i quartieri abitati di Jebalia e hanno sparato contro case e centri dii sfollati, provocando stragi. Dai megafoni e con volantini hanno ordinato alla popolazione di evacuare. Chi è riuscito ad arrivare ai campi di concentramento sulla spiaggia, la sua sorte dipende dall’età e dal sesso. Si è ripetuto anche ieri il macabro lavoro di selezione di nazista memoria: i maschi al di sopra di 16 anni sono stati arrestati e destinati a un’incerta sorte. Le donne e i bambini sono stati costretti a dirigersi verso sud.

Nella giornata di ieri, l’esercito israeliano ha ucciso 70 civili palestinesi. Operazione di annientamento dei palestinesi sotto gli occhi del mondo.

l nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria

L’ONU mette in allerta dalla cancellazione dell’esistenza palestinese nel nord di Gaza. “Le operazioni militari in centri abitati da sfollati e le deportazioni forzate porteranno ad annientare la vita dei palestinesi in quella zona. Gli effetti dei bombardamenti israeliani sui civili sono spaventosi, orribili”. Gli osservatori dell’ONU che hanno visitato la zona hanno condannato il ricorso dell’esercito israeliano ai continui sfollamenti della popolazione. In modo particolare è stata messa a nudo la pratica dei militari ad impedire alla gente che scappa di portarsi le proprie piccole cose come coperte e vestiti per far fronte all’inverno in arrivo.

Il commissario dell’Unrwa, Lazzarini, ha sottolineato che Israele impedisce l’ingresso degli aiuti umanitari al nord della Striscia e lascia morire la gente di fame e sete. “Ci sono cadaveri per le strade e sotto le macerie”. In un comunicato ufficiale ha chiesto una tregua di alcune ore per permettere alla gente di evacuare in sicurezza. “La popolazione è assediata e bombardata e riceve ordini di evacuazione… La gente attende la morte in casa, in solitudine e disperazione. Si sentono abbandonati e senza speranze”.  LEGGI, IN INGLESE.  

Colonialismo sionista

Un raduno di scalmanati sionisti di estrema destra, per le festività ebraiche del Sukkot, è stato tenuto al confine tra Israele e Gaza. C’erano attivisti e ministri, anziani e giovanissimi per gridare: “Gaza è nostra, morte agli arabi”. Erano guidati dal ministro Ben Gvir e il loro piano è quello di colonizzare Gaza e cacciare la sua gente. Non è un piano di pochi estremisti, ma di una buona parte del governo attuale. “siamo sostenuti da funzionari e politici di alto livello nel governo, ma non lo dicono esplicitamente. Lo fanno e questo è quel che ci interessa”, ha detto una ragazza presente al raduno intervistata da Radio France 24. Dal palco, una donna ha detto che “l’unico modo per vivere in pace è quello di colonizzare la nostra terra che Dio ci ha donato. Non dico soltanto il nord, no! Tutta Gaza è nostra e gli arabi possono trovare altri luoghi dove vivere”.  

Per approfondire:  QUI.

Libano

È una guerra statunitense per procura. Una bomba made in USA è stata sganciata da caccia israeliani su una palazzina di 7 piani vicino all’aeroporto e ad un ospedale. Il palazzo si è sbriciolato e raso letteralmente a terra, danneggiato l’ospedale Hariri e bloccato per diverse ore il traffico aereo. 18 morti e centinaia di feriti. Il Commissario Onu per i diritti umani ha condannato l’attacco avvenuto in un zona densamente abitata e che ha preso di mira un ospedale.

Il portavoce dell’esercito israeliano ha comunicato di aver accertato l’uccisione di Hashem Safieddine, il successore di Hassan Nasrulla alla guida di Hezbollah. La morte sarebbe avvenuta nel bombardamento su Beirut di tre settimane fa.

Il bombardamento e l’annuncio sono avvenuti in contemporanea con la visita di Blinken a Tel Aviv e della visita dell’emissario della Casa Bianco a Beirut. Una trattativa sotto la minaccia delle armi, ha detto il ministro della guerra israeliano Gallant. In pratica non si tratta di trattativa indiretta, ma di una pressione statunitense sul governo libanese per imporre l’accettazione dei diktat di Tel Aviv. Washington promette di rafforzare l’esercito libanese per cacciare i combattenti Hezbollah dal sud Libano. Un piano che equivale ad incendiare la guerra civile libanese.

Cisgiordania

L’esercito israeliano mira alla testa dei bambini lanciatori di pietre. A Nablus è stato ucciso ieri, martedì, Abdallah Hawwash, 11 anni, colpito alla testa durante il rastrellamento israeliano in un quartiere della città. Nello stesso giorno un altro bambino è stato ferito alla testa e versa in gravi condizioni nell’ospedale di El-Khalil (Hebron). L’attacco dell’esercito di occupazione è avvenuto per permettere ad un gruppo di coloni ebrei di accedere alla moschea Ibrahimia, in occasione delle festività ebraiche del Sukkot. Lunedì e martedì, le autorità di occupazione avevano ordinato a tutti i commercianti palestinesi, nella zona attorno alla moschea, la chiusura dei loro negozi ed hanno imposto un coprifuoco di discriminazione razziale.

Gerusalemme est

Ennesima profanazione dei luoghi di culto musulmano a Gerusalemme est. Centinaia di coloni ebrei hanno invaso le spianate della moschea di Al-Aqsa, facendo balli e canti, oltre ad altri riti religiosi ebraici. L’azione è stata protetta da una massiccia presenza di polizia e soldati israeliani. Le autorità israeliane preventivamente avevano chiuso gli accessi ai fedeli musulmani palestinesi, bloccando tutti gli accessi e ammettendo l’ingresso soltanto ai cittadini ebrei israeliani. Apartheid religioso.  

Diplomazia USA

L’ipocrisia di Washington si palesa in questo viaggio del segretario di Stato Blinken, che ha visitato ieri Tel Aviv e si è incontrato con il premier Netanyahu. Dalle dichiarazioni ufficiali USA si nota il tono supplichevole di Blinken che dice al premier israeliano che “sarebbe giunto il momento di sfruttare la morte di Sinwar per riportare a casa gli ostaggi”. Lo stesso portavoce della Casa Bianca si è detto che non ci sono forti aspettative di un risultato positivo. Secondo rivelazioni della stampa israeliana, Blinken avrebbe implorato Netanyahu ad essere moderato nell’attacco contro l’Iran.

Il programma del viaggio di Blinken nella regione non è stato pubblicato per intero, per ragioni di sicurezza. Oggi sarà ad Amman. Le probabili prossime tappe, come precedentemente annunciato, sarebbero Il Cairo, Doha e Riad. La conferma dipende anche dai risultati raggiunti negli incontri a Tel Aviv, che al momento sembrano scarsi, per cattiva volontà di Washington. I media arabi scrivono che si è trattato di un “teatro politico”. Washington non ha nessuna intenzione di fare pressioni su Israele, “è la principale fornitrice di armi e questa escalation militare è una guerra statunitense per procura”.  

Siria

La guerra israeliana si estende quotidianamente anche alla Siria. Senza nessuna reazione da parte del governo e dell’esercito di Damasco. Dopo l’attacco aereo di damasco di due giorni fa, l’aeronautica di Tel Aviv ha continuato di martellare il valico di Masna’a per bloccare il traffico da e per il Libano, mettendo in difficoltà e pericolo il passaggio dei profughi.

Sono ince ssanti anche le operazioni di penetrazione territoriale al confine del Golan, dove i mezzi militari e truppe sono avanzate nella fascia disarmata e hanno iniziato a costruire strade e trincee.

Somalia

Secondo il Middle East Monitor, Israele è interessata alla costruzione di una base navale nel nord della Somali Land, con l’aiuto degli Emirati Arabi Uniti. Compito della base monitorare la situazione nel mar Rosso, stretto di Bab Mandab e Yemen. Somali Land era una regione autonoma della Somalia, ma ha dichiarato l’indipendenza nel 1991, senza ottenere nessun riconoscimento diplomatico internazionale. Recentemente anche l’Etiopia si era accordata con Barbera per ottenere un porto commerciale sul mar Rosso in cambio di riconoscimento diplomatico. Lo stesso schema dovrebbe seguirlo Tel Aviv.  

Iraq

Un’operazione congiunta delle truppe USA e irachene contro i fuggiaschi dell’Isis, nella zona montagnosa di Himreen, nel nord del paese, ha portato all’uccisione di 9 comandanti jihadisti e al ferimento di due soldati statunitensi. Secondo il comunicato letto in diretta tv dallo stesso premier Soudany, sarebbe stato ucciso il Wali di Daiesh in Iraq e 8 comandanti di primo piano nell’organizzazione jihadista. Soudany ha elogiato le truppe speciali dell’esercito e soltanto alla fine del suo discorso ha citato la collaborazione delle truppe di Washington, definendole le forze dell’alleanza internazionale. Nel comunicato del Pentagono l’operazione è intestata alle truppe USA del comando centrale (Centcom) con la collaborazione delle forze irachene e si riporta il ferimento di due soldati USA.

Tunisia

La vendetta del presidente. Un altro tribunale tunisino, il quarto, ha emesso un’altra condanna nei confronti dell’ex candidato alle elezioni presidenziali, Zammal. Il reato contestato è sempre lo stesso, falso in atti pubblici, ma per casi in province diverse. Il meccanismo per incastrare il candidato è molto semplice: basta far firmare le richieste di candidatura a degli agenti che poi vanno a dichiarare che loro non avevano mai firmato e che quel giorno erano al lavoro lontano dalla sede di raccolta delle firme. Il totale delle condanne subite da Zammal è di 31 anni di carcere, per reati preconfezionati, che non ha mai compiuto. E anche se ci fossero state delle irregolarità, non sarebbero imputabili a lui direttamente, ma ai funzionari della sua campagna elettorale. Infatti sui verbali della raccolta firme non compare il suo nome. Giudici compiacenti sono stati addestrati a non guardare per il sottile nelle argomentazioni della difesa.

Solidarietà internazionale

99 medici e sanitari USA hanno scritto all’inizio di ottobre al presidente Biden e alla vice presidente Harris, per chiedere un loro intervento urgente per fermare la mano di Netanyahu e mettere fine al genocidio in corso.

Tra l’altro scrivono nella lettera che: “È probabile che il bilancio delle vittime di questo conflitto sia già superiore a 118.908, uno sbalorditivo 5,4% della popolazione di Gaza. Il nostro Governo deve agire immediatamente per prevenire una catastrofe ancora peggiore di quella che è già capitata alla popolazione di Gaza e Israele. Un cessate il fuoco deve essere imposto alle parti in guerra, negando il supporto militare a Israele e sostenendo un embargo internazionale sulle armi a Israele e a tutti i gruppi armati palestinesi”. Per leggere l’intera lettera: QUI

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, sette mesi e 28 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.  

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APPROFONDIMENTI:

Il conflitto israelo-palestinese non è cominciato il 7 ottobre. Per non dimenticare Sabra e Chatila. Ecco i contributi di Jean Genet,  Giovanni Torres La Torre, Stefania Limiti, Michele Cannaò, Dirar Tafeche, Milad Jubran Basir, Davide Bidussa, Zia al-Azzawi, Rodrigo Andrea Rivas, Gad Lerner, Mohamed Abdallah- un sopravvissuto, Sergio Mecha Mendez de la Fuente, , Contributo del 2014 del compianto Murizion Musolino, Enrico Vigna, Patrizia Cecconi, Il maestro italo-argentino Silvio Benedetto, Abdelmalek Smari, , Mario Capanna, …

Intervista ad Ilan Pappé LEGGI TUTTO

Apartheid e violenza di Israele per dominare i palestinesi. Leggi tutto

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Nelle sale IL LEONE DEL DESERTO. leggi tutto

Ilan Pappè: sradicare le radici della violenza leggi tutto

[Nativi] Free Leonard Peltier. di Andrea de Lotto. Leggi tutto

[Recensione] “Palestina-Israele, il lungo inganno; la soluzione imprescindibile”, di Mario Capanna e Luciano Neri di Farid Adly QUI

Appello per Gaza della rete italiana per la Pace e il disarmo Leggi tutto

La storia di Muhammed Bhar, ovvero del nuovo nazismo incarnato da Israele. Di Farid Adly (BBC credits) (QUI)

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  • [Echi della stampa araba] n° 20: Rubrica a cura di Margaret Petrarca
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[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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