Per ascoltare l’audio di oggi, 24 novembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 318 (1569)

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Le notizie:

Mandato cattura Netanyahu

Il vertice G7 discuterà domani e dopodomani del caso Netanyahu. Il mantra dei governanti italiani che ospitano l’incontro è quello delle veline di Tel Aviv: “Non si può mettere allo stesso piano Israele e Hamas”.  Un ragionamento fuorvianti e senza strutto. Nessuno ha compiuto paragoni, i giudici hanno valutato le azioni, per emettere gli ordini di cattura. La hasbara del Mossad prevede la messa in discussione dell’imparzialità dei giudici e del loro verdetto. La presidente del consiglio italiano è arrivata addirittura ad avanzare la necessità di fare la giudice delle azioni dei giudici. Vuole vedere le carte. È stato archiviato il motto: “Le sentenze si attuano, non si discutono”. Non ci sembra che lo stesso atteggiamento sia stato espresso in casi precedenti, come Gheddafi jr, Al-Bashir o altri. Un doppio standard che tradisce il razzismo dei politici dei paesi Nato.   

Il responsabile della politica estera UE ha dichiarato che i paesi dell’Unione sono obbligati a rispettare il mandato di cattura della CPI. In un discorso davanti ad un convegno a Cipro di attivisti per la pace israeliani e palestinesi, Borrell ha criticato la propaganda israeliana che bolla di antisemitismo tutti coloro che criticano la politica dei governi di Tel Aviv. “Non è accettabile ed è fuori luogo. Il diritto di critica è un bene irrinunciabile”.

Genocidio a Gaza

Il genocidio continua, malgrado gli ordini di cattura della Corte Penale internazionale. Militari e politici israeliani forti del sostegno dei paesi Nato proseguono la loro opera genocidaria.

Ieri sono state compiute 7 stragi con 120 uccisi e 205 feriti giunti negli ospedali.

Negli attacchi di ieri è stato bombardato l’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia e rasa al suolo la moschea di Nuseirat.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria

Migliaia di palestinesi sono stati costretti ad evacuare a piedi, ieri, dal quartiere Shejaie di Gaza città, camminando a piedi verso sud. L’esercito israeliano ha fatto un lancio di volantini nei quali ordinava alla popolazione di abbandonare i ruderi dove erano rifugiati. Il quartiere è stato colpito con lanci di artiglieria per terrorizzare la gente.

A Beit Lahia, un bombardamento israeliano ha colpito l’ospedale. Il direttore, dott. Abu Safie, è stato ferito insieme ad altri suoi collaboratori. L’ospedale è completamente fuori servizio. “Come disinfettante delle ferite usiamo l’acqua del mare”, ha detto un infermiere.

Lo stagno di Sheikh Radhwan sta minacciando la popolazione di Gaza. Illivello dell’acqua sta salendo dopo le prime piogge ed ha invaso le zone limitrofe. I bulldozer dell’esercito israeliano avevano distrutto i tubi di scarico a mare. Malgrado le insistenti richiesto delle organizzazioni dell’ONU, l’esercito vieta l’ingresso dei tubi per le necessarie riparazioni. La distruzione del sistema fognario ha riversato le acque reflue nello stagno, rendendo la vita impossibile ai residenti nei dintorni.

Espansionismo israeliano

La società israeliana è il proseguimento del colonialismo europeo. Dopo l’archeologo ucciso in sud Libano (abbiamo raccontato la sua vicenda nella rassegna di ieri e anche in questo articolo: QUI), adesso si scopre che la cosiddetta “nonna dei colonialisti”, Daniella Weis, è stata a Gaza, accompagnata dall’esercito israeliano. La stampa israeliana riporta che la capa del movimento dei coloni è stata accompagnata in una jeep militare fino al corridoio centrale occupato dall’esercito per spezzare la striscia in due zone non collegate. Lei e il suo gruppo di coloni hanno ispezionato il luogo dove sorgeva la colonia Nezarim, smontata nel 2005 al momento del ritiro israeliano da Gaza.

La donna in una conferenza stampa, tenuta a casa sua in una colonia illegale in Cisgiordania, ha confermato la visita e ha spiegato che il piano per la colonizzazione di Gaza è in avanzato stadio. “Ci sono 500 iscritti nella lista degli aspiranti coloni. La vicenda è semplice: si comincia con una tenda, al suo fianco un orto e degli animali da pascolo. Un nucleo familiare vicino all’altro, dei bambini che crescono. Il governo dopo un po’ per forza ti riconosce e diventi una realtà, un paluardo per la riconquista della terra di Israele. È quello che avevamo realizzato in Giudea e Samaria (Cisgiordania, nel linguaggio dei colonialisti). A Gaza, alla fine, non ci sarà nessun arabo”.

Libano

Bombardato il quartiere più popolato a Beirut, Al-Basta. 5 missili hanno tirato giù un palazzo di 8 piani. 25 uccisi e 105 feriti. Il portavoce dell’esercito invasore ha parlato dell’uccisione di un capo militare di Hezbollah, ma l’informazione era soltanto per coprire il crimine. Non c’era nessun capo militare del partito in quell’edificio residenziale. Obiettivo di Israele è quello di terrorizzare la popolazione e costringere il governo di Beirut alla resa e accettare le sue condizioni per un cessate il fuoco.

Oltre a questo tragico bombardamento, sulla capitale Beirut sono stati effettuati altri 4 raids aerei, con minor danni e vittime.

A Baalbek, un bombardamento israeliano ha distrutto una palazzina e ucciso 7 persone.

Secondo il ministero della salute libanese, le vittime dell’aggressione israeliana sono state finora 3.645 persone uccise e altre 15.35 ferite.

La battaglia terrestre infuria senza sosta. L’esercito israeliano è inchiodato alle sue posizioni di due settimane fa. Ha avuto gravi perdite che non dichiara nell’immediato e parla di vittorie immaginarie. “Abbiamo recuperato missili dii fabbricazione iraniana”. Un modo per distogliere l’attenzione del pubblico interno e dare l’esca alla stampa scudo mediatico dell’aggressione contro un paese sovrano.

I missili e droni di Hezbollah continuano ad essere lanciati contro basi militari nel centro di Israele. Ieri è stata colpita una base a sud di Tel Aviv.

Cisgiordania

Il campo di Balata è di nuovo al centro dell’aggressione militare israeliana conto la popolazione civile in Cisgiordania. Ingenti truppe sono penetrate occupando i tetti delle case alte con cecchini e avanzando con i carri armati nelle vie del campo. Un ragazzo di 17 anni è stato ferito ed è stato ricoverato dalla mezzaluna rossa in ospedale. Non è in pericolo di vita, perché il proiettile ha colpito la gamba.

Sudan

L’esercito sudanese ha annunciato di aver ripreso il controllo sulla città di Singa ( QUI ), capoluogo della provincia di Sinnar. Ci sono voluti due giorni di duri combattimenti per espellere i miliziani di Pronto Interveto che occupavano la città dallo scorso luglio. Secondo fonti dell’esercito, la città è stata assediata da tre lati con ingenti truppe di terra e bombardata dal cielo. I miliziani avrebbero abbandonato armi e uniformi, scappato nascondendosi tra i civili in fuga.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, otto mesi e 30 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. I commentatori militari unanimi: “Putin non bluffa. Inevitabile lo scontro UE-Russia”. I politici di Bruxelles a testa bassa. Metzola, presidente maltese del Parlamento Europeo: “La Germania deve fornire all’Ucraina i missili Tauros”. Dopo Washington e Londra, anche Parigi è favorevole agli attacchi ucraini con missilistici di lunga gittata contro il territorio russo. Macron dice: “Per autodifesa”.

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