Per ascoltare l’audio di oggi, 26 novembre 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 320 (1571)

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Le notizie:

Mandato cattura Netanyahu

Ministri degli esteri di Germania e GB hanno dichiarato che i loro paesi rispetteranno la legalità internazionale per quanto riguarda il mandato di cattura del criminale di guerra ricercato dalla Corte dell’Aja. L’isolamento di Israele è generale, escluse USA, Argentina e Ungheria. Il ministro italiano Tajani ha dichiarato invece che “l’arresto è inutile, perché con lui si deve trattare le tregue”.

Genocidio a Gaza

I bombardamenti israeliani si sono concentrati su Gaza città. Dall’alba di oggi sono stati assassinati 25 civili. Nella giornata di ieri le vittime della furia vendicativa israeliana sono state – secondo il comunicato de ministero della sanità – 24 persone uccise e altre 70 ferite.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Situazione umanitaria

Arriva la pioggia sui campi degli sfollati e la vita diventa un inferno. Oltre all’acqua, vento e freddo rendono le tende inabitabili.

Continua l’operazione militare a nord di Gaza, che dura da quasi due mesi, con bombardamenti e demolizioni con dinamite e bulldozer. Il chiaro intento dei generali israeliani è quello di deportare la popolazione. Lo ha detto senza veli sulla lingua il ministro fascista Smotrich. In un discorso ad un incontro di coloni ha detto che “si potrà ridurre a metà la popolazione di Gaza e questo permetterà la realizzazione dei nostri piani di colonizzazione”. Sterminio deportazione di nazista memoria.

Giornalismo nel mirino

Dall’inizio di ottobre ci sono due giornalisti palestinesi di Al-Jazeera in ospedali di Khan Younis in gravissime condizioni, senza poter ottenere l’autorizzazione dell’esercito di occupazione a trasferirli all’estero, per le necessarie cure non disponibili localmente. L’emittente del Qatar ha lanciato diversi appelli per salvarli. Alì Al-Attar e Fadi Al-Wahidi sono ricoverati in ospedale in seguito ad attacchi mirati dell’esercito israeliano delle loro postazioni mentre stavano trasmettendo servizi televisivi sulle operazioni a Jebalia e Deir el-Balah. Il primo ha una scheggia in testa e l’altro è semi paralizzato. A Gaza non è possibile curarli e l’esercito israeliano impedisce la loro evacuazione all’estero. Anche l’intervento di organizzazioni internazionali di diritti umani e comitati di giornalisti non hanno ottenuto ascolto.    

Libano

I bombardamenti proseguono mentre si parla di un cessate il fuoco imminente. Il governo israeliano si riunisce oggi per prendere una decisione. La stampa israeliana e quella statunitense lo annunciavano da due settimane, ma non era successo nulla.

L’accordo prevedrebbe – secondo queste rivelazioni – che l’esercito di Beirut entri nel sud del Libano per un periodo di 60 giorni, mentre l’esercito invasore si ritira. Il coordinamento con la parte libanese avverrà attraverso l’ufficio del capo del Comando Centrale degli Stati Uniti, il generale Michael E. Kurilla. L’organo di coordinamento includerà la Francia, il cui coinvolgimento è stato voluto da Washington e Beirut. Secondo la fonte, Israele si sarebbe convinto ad accettare il coordinamento di Parigi solo dopo che la Francia ha indicato di non voler procedere all’applicazione della sentenza della Corte penale internazionale sull’arresto di Netanyahu. Ricatto si chiama.

L’esercito di Israele potrà agire non solo nel caso di attacchi, ma anche contro i tentativi di Hezbollah di accrescere la propria potenza militare. Una clausola che Beirut ha sempre respinto.

Per costringere il governo Miqati a cedere, Israele sta intensificando i bombardamenti criminali contro i civili, a Beirut come nel sud.

Cisgiordania

Accanimento repressivo dell’esercito israeliano contro i villaggi palestinesi della Cisgiordania vicini alle colonie ebraiche. Per esasperare la popolazione e costringerla a evacuare verso le città, abbandonando i loro terreni, che fanno gola ai coloni ebrei arrivati da ogni dove. Ieri, i soldati hanno ucciso un ragazzo di 17 anni a Yaabud, vicino a Jenin. È stato colpito a pochi metri da casa sua e poi hanno impedito il soccorso, fino alla sua morte per dissanguamento. Un’esecuzione extragiudiziale.

Nella cittadina di Al-Khadar, a sud di Betlemme, i soldati di occupazione hanno arrestato un bambino di 13 anni e malmenato due donne sue parenti che avevano tentato di impedirne l’arresto.

Siria

Per il secondo giorno consecutivo Israele ha bombardato ieri il valico di Qusseir, tra Siria e Libano. Sono stati distrutti 6 ponti di collegamento in territorio siriano, nella provincia di Aleppo. Un’opera distruttiva delle infrastrutture e delle produzioni industriali siriane. Il regime di Bashar Assad non reagisce e guarda agli eventi drammatici con l’occhio descrittivo dell’osservatore impotente.

G7

A Fiuggi è stata affrontata anche la questione del mandato di arresto spiccato dalla Cpi per crimini di guerra e contro l’umanità nei confronti del premier israeliano, Netanyahu, dell’ex ministro della Difesa israeliano, YoavL Gallant, e del leader di Hamas, Mohammed Deif. I sette ministri delle economie più avanzate del mondo non hanno ancora maturato una posizione univoca e si continua a limare il testo della dichiarazione finale, ma i rispettivi direttori politici lavorano per una sintesi ed evitare che si proceda in ordine sparso. Gli ordini di Tel Aviv sono perentori: nessun arresto dev’essere il messaggio unificato. Mentre gli USA sono pronti a emettere sanzioni contro i giudici della CPI, Germania e GB mantengono una parvenza di pudore. “Nessuno è al di sopra della legge”, ha indicato a Fiuggi la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, mentre il suo omologo britannico, David Lammy, ha assicurato che il Regno Unito seguirà i principi del “giusto processo” se Netanyahu dovesse mettere piede oltremanica. La Francia ha diluito il suo impegno per la legalità internazionale, cedendo in cambio dell’accettazione di Netanyahu di un suo coinvolgimento nel piano per il cessate il fuoco in Libano. La diplomazia italiana assume come al solito la posizione del piede in due scarpe. Il commento del ministro Tajani è stato: “l’arresto è inutile. Si deve trattare con Netanyahu per il cessate il fuoco”.

Libia – Migranti

La milizia denominata Brigata 444 ha operato un controllo sui confini tra Niger e Libia. Sono stati catturati 300 migranti all’interno del territorio libico senza visti d’ingresso, abbandonati alla loro sorte dai trafficanti di esseri umani. “Rischiavano la morte in mezzo al deserto, senza acqua e senza cibo”, ha dichiarato un comandante della milizia ingaggiata dal governo di Tripoli. Un portavoce del ministero dell’interno libico ha escluso il loro trasferimento nella capitale. “Saranno tenuti in un campo al confine con il Niger fino a quando i loro paesi di origine accetteranno il rimpatrio. Una linea dura e disumana che assomiglia alle misure intraprese dai governi europei.   

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni e 9 mesi e un giorno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Mosca intensifica gli attacchi sulle città ucraine, in risposta agli attacchi con missili di lunga gittata sul territorio russo. Zelensky teme il piano di Trump per la promessa fine del conflitto con il taglio dei finanziamenti militari.

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