Per ascoltare l’audio di oggi, 18 dicembre 2024:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno V/n. 339 (1590)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Ieri, i generali israeliani hanno compiuto 3 stragi a Gaza, provocando l’uccisione di 31 persone e il ferimento di altre 70. Il numero totale delle vittime dall’inizio dell’aggressione è di 45.058 uccisi e di 107.041 feriti.
A queste cifre, così alte, vanno aggiunte le vittima di stanotte e di stamattina.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Trattativa
Fonti di Doha e il Cairo esprimono ottimismo su un possibile accordo per il Cessate il fuoco a Gaza e scambio di prigionieri. Una delegazione di Hamas e una israeliana sono state a Doha, in una consultazione indiretta. La stampa israeliana aveva scritto in un primo momento che Netanyahu era volato al Cairo, ieri martedì, in un viaggio segreto per siglare l’accordo, ma poi la notizia si è rivelata falsa, almeno secondo la stessa smentita dell’ufficio del premier. Netanyahu doveva comparire ieri davanti ai giudici in merito al processo per corruzione, ma lo aveva disertato asserendo di aver impegni coperti da segreto di Stato.
Siria
Conferenza stampa di Ahmad Shara’, alias Abu Mohammad Joulani, rivolta alla stampa internazionale. Rassicurazioni ai pasi Nato su Israele, migranti, in cambio della fine delle sanzioni internazionali contro la Siria.
Mentre un suo colonnello annuncia il futuro scioglimento della coalizione jihadista, Tahrir Sham, guidata da Shara’, le milizie alleate insieme all’esercito turco proseguono l’assedio sull’enclave curda di Kobane, nel nord del paese a ridosso del confine turco.
Shara’ intensifica anche gli incontri politici con emissari europei a Damasco. Dopo gli americani, è stato il turno dei britannici, dei francesi e dei tedeschi.
Shara’ ha ribadito che il suo governo non intende usare la Siria come una base per attaccare Israele, ma ha chiesto ai suoi interlocutori europei che vengano levate le sanzioni imposte da Washington e da Bruxelles all’inizio della crisi siriana nel 2011.
Intanto le truppe israeliane hanno continuato ad avanzare indisturbate nella valle del fiume Yarmuk, al confine tra la regione di Qunaytra e quella di Daraa, prendendo il controllo della località di Saidat al-Jawlan. Alle operazioni militari ha assistito Netanyahu, impegnato in un tour sulle pendici orientali del Gebel Sheikh (Monte Hermon), occupate da Israele subito dopo la fuga di Assad a Mosca l’8 dicembre scorso.
Cisgiordania
Sono ripresi gli scontri tra la polizia palestinese e i resistenti del campo di Jenin. È in corso per il quarto giorno consecutivo lo sciopero delle attività commerciali, che chiedono la cessazione delle ostilità. I funerali dei due giovani uccisi dalla polizia dell’ANP si sono trasformati in manifestazioni politiche di condanna all’assassinio dei combattenti contro l’occupazione.
Rojava
La Turchia sta ammassando truppe per attaccare il nord st della Siria amministrato dall’autonomia curda. Fonti USA parlano invece del prolungamento della tregua a Manbij fino alla fine della settimana.
Il comandante delle Forze Democratiche Siriane, Mazloum Abdi, ha avanzato ad Ankara una proposta per disinnescare la tensione: “Per confermare il nostro fermo impegno a raggiungere un cessate il fuoco completo in tutta la Siria, annunciamo la nostra disponibilità a proporre l’istituzione di una zona demilitarizzata a Kobani, con il ridispiegamento delle forze di sicurezza sotto la supervisione e la presenza degli Stati Uniti. Questa iniziativa è volta ad affrontare le preoccupazioni per la sicurezza turca e ad assicurare una stabilità permanente nella regione”.
Per leggere la proposta di pace per una nuova Siria avanzata dai curdi, Clicca.
Difendere il Rojava – per una nuova Siria democratica – Presidio – Venerdì 20 Dicembre – Piazza dell’Indipendenza ore 17:00 – Roma
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni, 9 mesi e 24 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Attentato alla bomba a Mosca, ucciso il generale Kirillov d un suo assistente. È un atto di terrorismo e Kiev lo rivendica.
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