Per ascoltare l’audio di oggi, 25 gennaio 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/n. 024 (1626)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Gaza è una enorme fossa comune. Secondo la protezione civile ci sarebbero almeno 17 mila persone uccise ancora sotto le macerie. Nella giornata di ieri sono stati estratti 170 corpi. Oltre alle squadre di soccorritori, molta gente si adopera nelle operazioni di rimozione dei detriti, alla ricerca dei propri cari. “Sto cercando sotto le macerie della nostra casa, per dare una degna sepoltura ai mie parenti”, ha detto Ahmed Ajarme ad una tv palestinese, “Nella nostra casa di tre piani abitavamo in 33 persone. Sono l’unico superstite. Tutti sono finiti sotto le macerie. Fino adesso ne abbiamo recuperato soltanto tre”.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Cisgiordania
Quinto giorno di aggressione contro la gente di Jenin. Il campo profughi è completamente assediato, senza forniture idriche e senza elettricità. I droni bombardano con missili tutto ciò che si muove per le strade. I cecchini dai palazzi vicini al campo uccidono chi si trova sotto il loro tiro. L’ospedale della città è assediato dai carri armati, per impedire il ricovero di attivisti feriti. Le operazioni militari non si limitano a Jenin, ma toccano anche i villaggi vicini. Due giovani sono stati assassinati da un missile lanciato da un drone nel villaggio di Qabatia, a sud di Jenin.
Giornalisti nel mirino
Il procuratore generale palestinese di Ramallah ha respinto la richiesta di scarcerazione del giornalista dell’emittente Al-Jazeera, Mohammed Al-Atrash. Il suo arresto è stato prolungato di altre 48 ore. Le accuse rivolte al giornalista sono legate al divieto delle attività dell’emittente in Cisgiordania. L’emittente ha pubblicato un comunicato di condanna dell’arresto e accusa la polizia dell’Anp di aver arrestato Al-Atrash per impedire la diffusione dell’informazione sull’attacco israeliano su Jenin.
Situazione umanitaria a Gaza
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) ha dichiarato ieri venerdì che 272 dei suoi operatori sono stati uccisi durante i 15 mesi di aggressione israeliana a Gaza, “il luogo più pericoloso per gli operatori umanitari”. In un aggiornamento sulla situazione a Gaza, l’Unrwa ha lamentato che le condizioni umanitarie rimangono “catastrofiche”. Due milioni di palestinesi non hanno un alloggio, in seguito alle distruzioni sistematiche compiute dall’esercito israeliano. “La ricostruzione richiede anni dopo la fine del conflitto; la popolazione sarà condannata a vivere in tende per lungo tempo, senza servizi adeguati”.
Appello per il dott. Abu Safiya
A quasi un mese dal suo arresto, il dott. Abu Safiya non ha potuto incontrare il suo avvocato. Il figlio e la moglie sono molto preoccupati e lanciano un appello alle organizzazioni sanitarie ed ai difensori dei diritti umani di adoperarsi per salvargli la vita. “L’accusa di terrorismo è ridicola e senza uno straccio di prova; è la coperta con la quale l’esercito israeliano copre i suoi crimini”, ha detto il responsabile dell’organizzazione giuridica palestinese per i diritti umani.
Appello urgente per il Dott. Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan, clicca per aderire.
Scambio prigionieri
Oggi si svolgerà il secondo scambio di prigionieri tra Hamas e Netanyahu. La prima fase di 42 giorni prevede lo scambio una volta alla settimana, il sabato. Ieri c’è stato lo scambio di nominativi: 4 donne israeliane (tre soldatesse e una civile) in cambio di 195 prigionieri politici palestinesi, 25 dei quali con condanne di lunga durata.
Nel primo scambio, 19 gennaio, Hamas ha liberato tre ragazze ostaggio e Israele 90 detenuti palestinesi, minori e donne.
Il 16simo giorno di questa prima fase inizierà la trattativa per le ultime due fasi, che riguarderanno lo scambio dei rimanenti ostaggi militari vivi e nell’ultima fase i corpi dei morti delle due parti ed il ritiro totale. Con l’ultima fase, infatti, si dovrebbe dichiarare la guerra conclusa con il ritiro totale dell’esercito di occupazione. Molti commentatori israeliani prevedono che Netanyahu, per proseguire la guerra e mettere al sicuro la sua poltrona, farà saltare l’ultima fase delle trattative. Ieri si è svolta una manifestazione a Tel Aviv che chiedeva l’impegno del governo a completare la trattativa e di riportare a casa tutti gli ostaggi. La polizia ha arrestato 5 manifestanti.
Libano
Il governo israeliano si è sfilato dall’accordo di tregua e non intende ritirare le sue truppe dal sud Libano entro a data di domani 26 gennaio, come era previsto dalla trattativa indiretta con USA e Francia. L’ufficio del premier ha confermato ufficialmente che l’esercito richiede di prolungare di un altro mese la sua permanenza nel sud Libano, “a causa del ritardo dell’ingresso dell’esercito libanese nelle località precedentemente controllate da Hezbollah”. È un’affermazione ingannevole e senza senso: l’esercito libanese subentra agli occupanti nei villaggi e territori dai quali l’esercito israeliano si sarebbe ritirato. Non sono valse a nulla le rivendicazioni e le proteste del governo di Beirut. La nuova amministrazione Usa ha già sostenuto le sgangherate argomentazioni di Tel Aviv. “La situazione in sud Libano si è dimostrata molto più complessa dii quanto sembrava e ci vogliono altri giorni per completare il ritiro israeliano”, ha detto un portavoce del dipartimento di Stato.
Siria
Il ministro degli esteri saudita, Farhane, ha incontrato a Damasco il capo della nuova amministrazione di Tahrir Sham al potere in Siria. La posizione di Riad si esprime in tre punti chiave: unità territoriale del paese, ritiro delle truppe straniere e fine delle sanzioni USA e Ue. L’allineamento dei nuovi padroni islamisti della Siria alle direttive del regno saudita apriranno le casse di Riad agli investimenti per la ricostruzione del paese distrutto da 14 anni di guerra e dagli attacchi israeliani.
Egitto
Nell’anniversario del ritrovamento del corpo di Regeni, torna alla ribalta la vicenda di Alaa Abdel-Fattah. Sua madre, Leila Sueif, cittadina britannica, sta svolgendo lo sciopero della fame davanti alla sede del governo di Londra da ben 117 giorni. Chiedeva un intervento diplomatico del ministro degli esteri britannico, David Lammy, durante la sua visita al Cairo, che si era svolta lo scorso giovedì. Molte promesse dal governo di Londra, ma non è stato raggiunto nessun risultato concreto al momento. Alaa è in carcere dal 2019 ed ha subito una condanna a 5 anni per la diffusione di notizie false sui social-media. Aveva scritto di episodi di tortura nelle carceri egiziane, un fatto assolutamente assodato e la morte di Giulio Regeni ne è la lampante dimostrazione. Alla conclusione del periodo della condanna, Settembre 2024, Alaa non è stato rilasciato ed è stato tenuto in carcere con un nuovo procedimento di una nuova inchiesta su accuse fotocopia.
Tunisia
Lo scorso mercoledì, un gruppo di attivisti per i diritti umani tunisini hanno compiuto un presidio davanti alla sede del ministero della giustizia nella capitale Tunisi. Chiedevano la liberazione di Siham Bin-Sidreen, ex presidente dell’ente “per la Giustizia e la Dignità”, un ente statale istituito dopo la rivoluzione dei gelsomini, per garantire la persecuzione dei responsabili della repressione durante gli anni della dittatura di Ben Alì ed i risarcimenti alle vittime. La signora Bin-Sidreen è da 170 giorni in carcere per una causa fabbricata ad arte. È stata denunciata da una donna membro dell’esecutivo dell’ente di aver falsificato un rapporto presentato all’allora presidente della Repubblica, Qaed Essebsi. Malgrado che lei abbia dimostrato documenti alla mano che le differenze, tra la versione presentata in bozza al presidente e quella pubblicata sulla gazzetta ufficiale, erano soltanto delle correzioni grammaticali e di stile e non intaccavano assolutamente il contenuto ed il senso del documento, il giudice ha mantenuto Bin-Sidreen in carcere fino alla conclusione indagini.
Una delegazione di giuristi, accompagnato dall’avvocata della difesa,…, ha visitato la donna in carcere constatando di persona le difficili condizioni di salute che attraversa l’anziana funzionaria. È svenuta per ben due volte durante il colloquio. I medici del carcere hanno dovuto tenerla con la maschera di ossigeno.
Turchia
Erdogan si sta adoperando per garantirsi la via del terzo mandato consecutivo. Non è più una congettura, ma un’azione politica pianificata dai due partiti di governo, l’islamista AKP e il nazionalista MHP. Il leader di quest’ultimo ha dichiarato che l’approvazione di una nuova Costituzione metterà Erdogan sulla strada giusta per il terzo mandato. L’altra via allo studio richiede le elezioni anticipate. Tutt’e due i percorsi richiedono però una maggioranza qualificata in parlamento, che i partiti di governo non hanno.
Libia/ Fardelli d’Italia
Il caso del miliziano libico incriminato dalla CPI e graziato dal governo italiano si scopre adesso, in seguito al dibattito parlamentare, che è stato risolto con “una decisione politica ad lato livello”, cioè dalla stessa premier. La stampa di regime parla di ragione di Stato. Ufficialmente Al-Masri è “una persona pericolosa” e quindi “lo abbiamo accompagnato” comodamente “su un volo di Stato”. Non è stato un vizio di forma nelle comunicazioni tra ministri e tribunali, ma soltanto una figuraccia da Pinocchio. Un pasticcio targato Fardelli d’Italia.
Notizie dal mondo
Sono passati due anni e 11 mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Putin si dichiara disponibile di trattare con Trump per mettere fine alla guerra in Ucraina.
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