27 gennaio 2025
La soluzione finale di Trump per Gaza
Assopace Palestina condanna fermamente le gravissime dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che vorrebbe deportare un milione e mezzo di gazawi in Egitto e Giordania per “ripulire Gaza”. L’annuncio fa il paio con lo sblocco della fornitura delle armi più letali e delle devastanti bombe da 9 tonnellate.
L’iniziativa di Trump, ovviamente, è stata accolta con grande favore dal presidente israeliano Netanyahu e dai suoi ministri più oltranzisti, Smotrich e Ben-Gvir, che sin dall’8 ottobre 2023, invocavano una nuova Nakba e il “completamento” del piano di pulizia etnica iniziato nel 1948, di quella che loro chiamano “Eretz Israel”.
La deportazione forzata di persone costituisce un crimine di guerra e una gravissima violazione del diritto internazionale, ma soprattutto non è chiaro come vorrebbero applicare il piano, perché i palestinesi – che non hanno mai dimenticato la lezione della Nakba – neanche dopo 15 mesi di genocidio e con la Striscia semi-distrutta, hanno intenzione di lasciare la loro terra. Piuttosto, in questi giorni stiamo assistendo a migliaia di palestinesi che sfidano il pericolo dei cecchini che, in violazione degli accordi di tregua, ancora sparano sulle folle di civili diretti verso nord pur di tornare nelle loro case, mentre vediamo le immagini di palestinesi che, con i loro poveri mezzi, stanno scavando per recuperare i corpi delle decine di migliaia di vittime non ancora identificate, per raccogliere le macerie e cercare di ricostruirsi le case.
Fa ancora più impressione che tale annuncio arrivi proprio in concomitanza con il Giorno della Memoria: la memoria degli orrori dell’Olocausto compiuti da noi europei e il “Mai più”, dovrebbero costituire un principio universale ed il rifiuto dell’indifferenza di fronte al male, non essere fondante di un eccezionalismo che sdogana anche l’indicibile.
Per questo, oggi più che mai, chiediamo al governo italiano e alla Presidente Giorgia Meloni di condannare fermamente il piano trumpiano e il disegno strategico israeliano, di cui la proposta di Trump è la fedele applicazione, e di riconoscere che non può esserci pace in Medio Oriente, in Palestina ma neanche in Israele, senza una reale e piena liberazione e autodeterminazione del popolo palestinese, agendo con atti concreti come la cessazione di vendita delle armi ad Israele e il riconoscimento e applicazione della sentenza della Corte Penale Internazionale.
Luisa Morgantini – Presidente di Assopace Palestina