Per ascoltare l’audio di oggi, 31 gennaio 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/n. 030 (1632)

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Infatti i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 33. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 2.355,00 €

(+ 2.024,00 € rispetto al precedente mese di novembre). È un risultato straordinario, che ci mette di nuovo in carreggiata, per andare avanti con forza e tranquillità.

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Le indicazioni per farlo agevolmente indicate nel sito e nella newsletter.

Le notizie:

Genocidio a Gaza

Il rapporto giornaliero del ministero della sanità palestinese ci consegna anche oggi l’amara e crudele realtà del genocidio israeliano compiuto a danno dei palestinesi: sono stati estratti da sotto le macerie 42 corpi. Un’altra persona è morta dopo un ricovero in ospedale per le ferite subite in un precedente bombardamento. I feriti nella giornata di ieri, malgrado la tregua, sono stati 10 per i colpi dei cecchini israeliani.  

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Cisgiordania

Una guerra nascosta. L’esercito israeliano sta attuando il piano della Grande Israele nel totale silenzio delle cancellerie dei paesi Nato complici del genocidio. Delle operazioni militari israeliane in Cisgiordania non parla nessun media mainstream. Ieri a Jenin sono stati assassinati due uomini e ferite gravemente tre donne. I corpi dei due uomini assassinati sono stati presi in ostaggio dall’esercito di occupazione. Il ministro della guerra israeliano Katz ha espresso la sua determinazione ad occupare ad oltranza la città. A Tulkarem l’assedio dura da 5 giorni con attacchi con missili lanciati dai droni contro le abitazioni civili. Due feriti gravi, che è stato vietato il loro ricovero in ospedale. A Betlemme una donna è stata ferita da un drone lanciato contro la sua auto.

Arresto Luisa Morgantini

I generali israeliani non vogliono testimoni sulla loro condotta colonialista in terra di Palestina. Il caso della confisca delle terre a Massafer Yatta è uno degli esempi più lampanti del furto di terra alla popolazione nativa per consegnarla ai coloni ebrei arrivati da ogni dove. L’onorevole Luisa Morgantini è stata arrestata e tenuta in caserma per diverse ore prima del rilascio in seguito ad una forte mobilitazione solidale. La notizia non è stata trasmessa dai media televisivi.

Anbamed l’ha seguita in diretta con tre lanci: clicca I, clicca II, clicca III.

Situazione umanitaria

 2500 bambini hanno bisogno di cure all’estero. Lo ha affermato il segretario generale dell’Onu riportando alla luce uno degli aspetti più drammatici di questa aggressione israeliana contro la popolazione palestinese: le future generazioni con gravi menomazioni. Un peso sociale sul futuro della Palestina che lascerà un’impronta indelebile nella vita e nella memoria di tutti.

Scambio prigionieri

Hamas ha liberato ieri 3 cittadini israeliani e 5 tailandesi che teneva dal 7 ottobre 2023 in ostaggio. La consegna alla Croce rossa internazionale è avvenuta in due luoghi: tra le macerie di Jebalia, rasa al suolo dalla furia genocidaria di Netanyahu e a Khan Younis, proprio di fronte alle rovine della casa dov’era stato assassinato il capo del movimento, Yahia Sinwar. Una dimostrazione di forza e di determinazione che hanno infuriato il premier israeliano ricercato dalla CPI per crimini di guerra e contro l’umanità. Ha imposto con arroganza il ritardo del rilascio dei 110 detenuti politici palestinesi, tra i quali vi sono 30 minorenni, un gruppo di condannati all’ergastolo e altri a lunghi periodi di detenzione. Una ventina di loro sono stati estradati verso l’Egitto.

Appello per il dott. Abu Safiya

Nessuna notizia certa sullo stato di detenzione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan. L’esercito israeliano oppone un colpevole divieto alla visita dell’avvocato, Awdeh.

Appello urgente per il Dott. Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan, clicca  per aderire.

Deportazione Trump

Il presidente col ciuffo ritorna di nuovo sulla sua idea di deportazione dei palestinesi da Gaza. Ad una domanda sulla posizione di Amman e Il Cairo in merito alla deportazione: “La accetteranno”. Non idea ma un piano.

Libano

Sotto la copertura del cessate il fuoco, Israele sta conducendo la sua guerra per l’occupazione duratura del Libano. Ieri caccia israeliani hanno bombardato nella regione della Beqaa. Sono stati uccisi due civili e feriti altri 10. Il ritiro che era previsto per il 26 gennaio è stato rimandato al 18 febbraio, ma non ci sono segnali che anche questa volta si attui l’accordo.

Siria

Shara’ si è autonominato presidente della Siria. In un incontro con i capi delle diverse milizie alleate è stato fatto l’annuncio per il congelamento della Costituzione, lo scioglimento del partito Baath e di tutti i suoi addentellati (sindacati, alleanze politiche, ecc…) e riforma dell’esercito e polizia, con l’adesione e assorbimento delle milizie. Rimane l’incognita del rapporto dello stato centrale con l’autonomia curda nel nord-est. Nella sua prima dichiarazione dopo l’autonomina, Shara’ ha affermato che il nuovo governo sarà inclusivo, ma non ha sciolto la questione di fondo anche a causa dai condizionamenti turchi, i veri padroni del nuovo regime.

Ieri, c’è stata la prima visita di un capo di Stato nella nuova Siria. E non poteva essere che l’emiro del Qatar, lo sponsor finanziario di Tahrir Sham e fedele braccio di Ankara nel Golfo.

Il piromane del Corano

Salwan Momika, il piromane del Corano è stato assassinato mentre stava postando sui social un video in diretta.  L’esule iracheno è stato ucciso ieri nella sua casa di Södertalje, sobborgo di immigrati a 40 chilometri dalla capitale Stoccolma, uno dei più xenofobi, tra i primi a far attecchire il virus anti islamico nel Paese un tempo modello di integrazione. La polizia svedese ha arrestato 5 persone legate all’assassinio. Nel 2023, l’uomo è stato al centro di una protesta in tutto il mondo islamico, per le sue performance provocatorie durante le quali stracciava e bruciava pagine del libro sacro per i musulmani. Le ritorsioni sono arrivate a minacce contro le ambasciate, minaccia di veto turco all’ingresso nella Nato (poi rientrata nel 2024) e azioni di boicottaggio dei prodotti svedesi. L’uomo era stato processato per le accuse di fomentare l’odio razziale e sospeso il suo permesso di soggiorno, ma non spulso, per il pericolo di vita. I carnefici criminali sono arrivati in casa e lo hanno freddato in diretta da lui stesso organizzata.   

Libia/Italia

Fuga dal Parlamento. Scuse su scuse per non confrontarsi con gli italiani. L’ultima trovata di una classe politica Pinocchio è quella di sottrarsi al confronto parlamentare con la scusa del fatto che i ministri e la premier sono indagati (fatto non vero). Non vogliono prendersi la responsabilità politica delle loro scelte. Questa classe politica parla sui social e con i giornalisti amici, ma non con i rappresentanti del popolo.

Le destre al governo stanno montando la propaganda e l’attacco contro i magistrati, ben sapendo che tutta la vicenda finirà nel nulla, perché anche in caso di un responso positivo del tribunale dei ministri, sicuramente il Parlamento non autorizzerà il processo. Quali sono i retroscena dietro l’offensiva sospetta? Cosa teme veramente il governo delle destre che si mette ad intimidire la magistratura?

Notizie dal mondo

Sono passati due anni, 11 mesi e 6 giorno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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