Per ascoltare l’audio di oggi, 01 febbraio 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/n. 031 (1633)

Per informazioni e contatti, manda un messaggio: anbamedaps@gmail.com  

Le vignette sono QUI 

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I donatori che hanno versato somme a nostro favore nel 2024, per avere la certificazione della donazione fatta è sufficiente mandare un’email a: mailto:anbamedaps@gmaIl.com , con codice fiscale e indirizzo di residenza del donatore.

A gennaio c’è stato un buon andamento nelle donazioni a favore di Anbamed. Una stabilizzazione su una media promettente. Infatti i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 11. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 1.050,00 €

(- 1.250,00 € rispetto al precedente mese di dicembre).

È un risultato soddisfacente, che ci avvia sulla giusta carreggiata, per andare avanti con forza e tranquillità.

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.

Le notizie:

Genocidio a Gaza

La protezione civile palestinese ha comunicato che dall’entrata in vigore del cessate-il-fuoco sono stati estratti da sotto le macerie 520 corpi. Il lavoro è stato compiuto con mezzi rudimentali. Il numero sarebbe stato molto più alto se ci fossero stati mezzi meccanici appropriati. Per il numero degli scomparsi, la valutazione del ministero della sanità, secondo le denunce dei familiari, è di 17 mila persone mancanti all’appello.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Cisgiordania

Dopo l’assedio e l’occupazione militare di Jenin, adesso tocca a Tulkarem. Bombardamenti, droni, irruzione dei soldati, demolizione delle case con la dinamite o i bulldozer e deportazione della popolazione. Sono 4 i quartieri di Tulkarem che è stata ordinata la loro evacuazione. Per costringere la gente a scappare sono state distrutte 60 case, in 6 giorni di invasione.

Nella giornata di ieri sono stati 4 i palestinesi uccisi in diversi attacchi. Le irruzioni dei soldati sono avvenute nelle province di Qalqilia, Nablus e Ramallah.

Nei rastrellamenti di ieri sono stato arrestati 32 palestinesi, tra i quali 14 minorenni.

Situazione umanitaria

Il ministero della sanità palestinese ha annunciato che oggi comincia il trasferimento del primo gruppo di feriti per le cure all’estero. Il passaggio verso l’Egitto avverrà dal valico di Rafah che è stato già vacuato dall’esercito israeliano. Il controllo del valico sarà assegnato ad una commissione palestinese nominata dall’Anp e composta da personale tecnico indicato da Fatah e Hamas. Nel valico saranno presenti osservatori dell’Ue.

Scambio prigionieri

Oggi il 4° scambio di prigionieri tra Hamas e Netanyahu. Sono stati già liberati stamattina a Khan Younis due ostaggi israeliani. Il terzo dovrebbe essere rilasciato a breve nel porto di Gaza città. Dopo il loro arrivo in Israele saranno rilasciati 90 prigionieri palestinesi. La consegna degli ostaggi è avvenuta in una manifestazione di tipo militare con la presenza di centinaia di combattenti di Hamas. Bandiere palestinesi e lo stendardo di Hamas sventolavano su un palco montato per l’occasione. Una troupe tv delle Brigate Qassam ha ripreso tutti i momenti della cerimonia di consegna alla Croce rossa internazionale. Lo stato di salute degli ostaggi all’apparenza sembra buono. Nei casi precedenti, i controlli medici sugli ostaggi dopo il loro arrivo in Israele avevano confermato un esito positivo. Non si può dire la stessa cosa per i prigionieri politici palestinesi rilasciati dalle carceri israeliane: apparivano magri e denutriti, la schiena curvata e la loro camminata tradiva di uno stato di salute pessimo. Nei rapporti medici sono state confermate le loro denunce: malnutrizione per lunghi periodi, mancanza di cure mediche e torture sono le ragioni del malessere vissuto.

Le famiglie dei detenuti palestinesi sono state minacciate dall’esercito e dalla polizia israeliane che in caso di festeggiamenti avrebbero subito ritorsioni pesanti. I divieti riguardano i canti, l’esposizione di bandiere e l’assembramento, anche all’interno delle case.

Appello per il dott. Abu Safiya

Un gruppo di medici e infermieri marocchini hanno organizzato un presidio a Rabat per chiedere la liberazione del dott. Abu Safiya. Vestiti con il copricapo caratteristico palestinese, kefieh, hanno portato in mani dei cartelli con scritto diverse frasi per la fine dell’occupazione israeliana della Palestina e di condanna alla distruzione degli ospedali, l’arresto e l’uccisione del personale sanitario a Gaza.

Appello urgente per il Dott. Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan, clicca  per aderire.

Gruppo dell’Aja

Nove paesi hanno deciso di formare il “Gruppo dell’Aja”, con l’intento di mettere fine alla narrazione israeliana del conflitto e soprattutto all’impunità di governanti e militari implicati nel genocidio in corso a Gaza e Cisgiordania. I rappresentanti dei governi di Sud Africa, Malesia. Colombia, Bolivia, Cuba, Honduras, Namibia, Senegal e Beliz si sono riuniti a L’Aja proclamando la fine dell’occupazione israeliana.

Libano

Israele continua la sua campagna militare in Libano. Ieri è stata bombardata una zona di confine con la Siria. Sono stati uccisi 5 persone: due libanesi e 3 turchi; nessuno di loro era armato.

Sulla formazione del nuovo governo libanese si addensano nubi disturbatrici provocate dalle pressioni d’oltre atlantico. La Casa Bianca avrebbe messo il veto sulla nomina di ministri vicini a Hesbollah, il primo partito in Parlamento. Il rinvio del ritiro israeliano viene collegato, da molti commentatori, al divieto USA, come una forma di pressione materiale.  

Siria

Un cugino stretto del fuggiasco ex presidente siriano Bashar al-Assad è stato arrestato a Lathakia. Lo ha annunciato l’agenzia Sana.

Atef Najib, ex capo della sicurezza politica di Daraa, è stato arrestato a Latakia, sulla costa della Siria occidentale.

È accusato di aver orchestrato la repressione a Daraa (nel sud della Siria), punto di inizio della rivolta nel marzo 2011. Tra le accuse documentate è il suo coinvolgimento nella tortura dei bambini, che erano stati arrestati per aver scritto sui muri del loro quartiere la frase: “è arrivato il tuo turno, dottore!”. Il dottore per antonomasia in Siria è Bashar Assad. Alcuni dei bambni sono morti sotto tortura e alcuni di loro avevano subito lo strappo delle unghie. Una tortura atroce inflitta a bambini di 11 anni.

Da lì è partita la scintilla della rivolta. 

L’esercito israeliano ha attaccato un villaggio a Quneitra ed ha arrestato due persone.

Contro la deportazione di Trump

Si è svolta ieri al valico di Rafah, dalla parte egiziana, una manifestazione di migliaia di cittadini egiziani, palestinesi e di altre nazionalità arabe per dire no al piano Trump, che prevede la deportazione della popolazione di Gaza. Sono state alzate bandiere palestinesi ed egiziane. “Libertà per i palestinesi in uno Stato indipendente e sovrano”, “Basta occupazione!”, “Presidente Al-Sisi siamo con te” sono stati gli slogan più scanditi. Una manifestazione insolita in un paese dove è vietato ogni tipo di protesta. È sicuramente un’azione sponsorizzata dal regime, che si è reso conto che il piano criminale di  Trump è una cosa seria ed ha motivazioni di interessi economici enormi, sia per lo sfruttamento dei giacimenti di gas in mare, sia per gli investimenti immobiliari e turistici, da parte di miliardari statunitensi vicini allo stesso neo capo della Casa Bianca.  

Notizie dal mondo

Sono passati due anni, 11 mesi e 7 giorno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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Dal 2 febbraio 2023, infatti, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed saranno deducibili dalle tasse dei donatori nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione dei redditi).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

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storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

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Cisgiordania

Dopo l’assedio e l’occupazione militare di Jenin, adesso tocca a Tulkarem. Bombardamenti, droni, irruzione dei soldati, demolizione delle case con la dinamite o i bulldozer e deportazione della popolazione. Sono 4 i quartieri di Tulkarem che è stata ordinata la loro evacuazione. Per costringere la gente a scappare sono state distrutte 60 case, in 6 giorni di invasione.

Nella giornata di ieri sono stati 4 i palestinesi uccisi in diversi attacchi. Le irruzioni dei soldati sono avvenute nelle province di Qalqilia, Nablus e Ramallah.

Nei rastrellamenti di ieri sono stato arrestati 32 palestinesi, tra i quali 14 minorenni.

Situazione umanitaria

Il ministero della sanità palestinese ha annunciato che oggi comincia il trasferimento del primo gruppo di feriti per le cure all’estero. Il passaggio verso l’Egitto avverrà dal valico di Rafah che è stato già vacuato dall’esercito israeliano. Il controllo del valico sarà assegnato ad una commissione palestinese nominata dall’Anp e composta da personale tecnico indicato da Fatah e Hamas. Nel valico saranno presenti osservatori dell’Ue.

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Oggi il 4° scambio di prigionieri tra Hamas e Netanyahu. Sono stati già liberati stamattina a Khan Younis due ostaggi israeliani. Il terzo dovrebbe essere rilasciato a breve nel porto di Gaza città. Dopo il loro arrivo in Israele saranno rilasciati 90 prigionieri palestinesi. La consegna degli ostaggi è avvenuta in una manifestazione di tipo militare con la presenza di centinaia di combattenti di Hamas. Bandiere palestinesi e lo stendardo di Hamas sventolavano su un palco montato per l’occasione. Una troupe tv delle Brigate Qassam ha ripreso tutti i momenti della cerimonia di consegna alla Croce rossa internazionale. Lo stato di salute degli ostaggi all’apparenza sembra buono. Nei casi precedenti, i controlli medici sugli ostaggi dopo il loro arrivo in Israele avevano confermato un esito positivo. Non si può dire la stessa cosa per i prigionieri politici palestinesi rilasciati dalle carceri israeliane: apparivano magri e denutriti, la schiena curvata e la loro camminata tradiva di uno stato di salute pessimo. Nei rapporti medici sono state confermate le loro denunce: malnutrizione per lunghi periodi, mancanza di cure mediche e torture sono le ragioni del malessere vissuto.

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Appello per il dott. Abu Safiya

Un gruppo di medici e infermieri marocchini hanno organizzato un presidio a Rabat per chiedere la liberazione del dott. Abu Safiya. Vestiti con il copricapo caratteristico palestinese, kefieh, hanno portato in mani dei cartelli con scritto diverse frasi per la fine dell’occupazione israeliana della Palestina e di condanna alla distruzione degli ospedali, l’arresto e l’uccisione del personale sanitario a Gaza.

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Libano

Israele continua la sua campagna militare in Libano. Ieri è stata bombardata una zona di confine con la Siria. Sono stati uccisi 5 persone: due libanesi e 3 turchi; nessuno di loro era armato.

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Siria

Un cugino stretto del fuggiasco ex presidente siriano Bashar al-Assad è stato arrestato a Lathakia. Lo ha annunciato l’agenzia Sana.

Atef Najib, ex capo della sicurezza politica di Daraa, è stato arrestato a Latakia, sulla costa della Siria occidentale.

È accusato di aver orchestrato la repressione a Daraa (nel sud della Siria), punto di inizio della rivolta nel marzo 2011. Tra le accuse documentate è il suo coinvolgimento nella tortura dei bambini, che erano stati arrestati per aver scritto sui muri del loro quartiere la frase: “è arrivato il tuo turno, dottore!”. Il dottore per antonomasia in Siria è Bashar Assad. Alcuni dei bambni sono morti sotto tortura e alcuni di loro avevano subito lo strappo delle unghie. Una tortura atroce inflitta a bambini di 11 anni.

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