Per ascoltare l’audio di oggi, 24 febbraio 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/n. 054 (1656)
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(- 1.250,00 € rispetto al precedente mese di dicembre).
È un risultato soddisfacente, che ci avvia sulla giusta carreggiata, per andare avanti con forza e tranquillità.
Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!
Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.
Le notizie:
Genocidio a Gaza
Negli ospedali di Gaza sono arrivati ieri 10 corpi di persone uccise nei bombardamenti israeliani precedenti. Il lavoro di rimozione delle macerie e di ricerca delle vittime dell’aggressione è contrastato dai cecchini, che sparano continuamente contro i lavoratori in opera.
Infatti, sono stati presi di mira dai cecchini gli operai che stavano liberando le strade dalle macerie a Khan Younis. Per fortuna nessuno è stato ucciso, ma soltanto feriti.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Cisgiordania
Carri armati a Jenin. Si inasprisce l’attacco militare contro le città palestinesi. L’esercito ha spedito nei territori palestinesi occupati altre tre brigate per domare la popolazione.
I bulldozer israeliani hanno devastato le strade di Yamoun, vicino a Jenin. Una punizione collettiva di un esercito di pazzi, che si crede al di sopra di ogni legge. Guardate e giudicate: cliccate! La stessa cosa avviene in tutti gli attacchi delle truppe israeliane nelle città e villaggi palestinesi della Cisgiordania.
A Ramallah, la polizia dell’ANP ha disperso una manifestazione di commiato, in contemporanea con i funerali a Beirut di Nasrollah. Un gruppo di persone, appartenenti a diversi movimenti politici palestinesi, ha innalzato bandiere palestinesi e libanesi con foto dei dirigenti libanesi assassinati dall’esercito israeliano. Intonavano: “Resistenza, resistenza, resistenza!”. L’intervento repressivo delle forze di sicurezza di Abbas è stato un’altra pagina nera nella collaborazione con Israele, dimenticando i sacrifici che il popolo libanese ha sofferto, in sostegno alla lotta di liberazione palestinese. Va ricordato a costoro che in Libano ci sono ancora oltre 400 mila profughi palestinesi, che lottano fianco a fianco con i libanesi per una vita migliore in attesa del ritorno alla terra dei loro avi. L’unità della lotta libano-palestinese non potrà mai cancellata con azioni di bavaglio della libertà d’espressione e di manifestazione.
Israele
Apartheid e deportazione contro i nativi palestinesi. Per la 236esima volta le forze di occupazione hanno distrutto il villaggio di Al-Araqeeb, nel Negev. I piani dei sionisti riguardano la costruzione di una colonia ebraica al posto del villaggio palestinese, cacciando gli abitanti. Una resistenza nonviolenta e disobbedienza civile che dura da anni. La popolazione palestinese di cittadinanza israeliana non desiste e continua a rimanere ancorata alla propria terra. Al posto dei ruderi del villaggio hanno inventato diverse modalità per crearsi un riparo, come la scuola dei gommoni di auto. Ieri, le autorità israeliane hanno distrutto le tende di stoffa. “Non ce ne andremo!”, ha detto uno de gli attivisti del villaggio.
Il villaggio di Al-Araqeeb è uno solo degli esempi di furto della terra palestinese, per mano della colonizzazione ebraica, furto che continua da prima del 1948. Guardate la cartina interattiva su questo sito.
Scambio prigionieri
Netanyahu si rifiuta di rispettare gli impegni presi e sta lavorando per far saltare l’accordo di tregua. Sono passate 48 ore dall’appuntamento per la liberazione di 660 detenuto palestinesi, ma il rilascio è stato rinviato. I prigionieri sono stati prima caricati sugli autobus e poi per ordine del governo sono stati riportati in cella. Una tortura doppia. Il pretesto è la cerimonia di parata militare e le immagini di un bacio dato alla fronte di un combattente di Hamas da parte di un ostaggio israeliano, durante l’ultima consegna di sabato 22 febbraio. Alla cerimonia avevano assistito due ostaggi non ancora rilasciati. Il video del loro appello a Netanyahu, di fare tutto il possibile per liberarli, ha scatenato la rabbia del ricercato per crimini di guerra.
Il canale 12 della tv israeliana dice che Netanyahu intende cambiare le regole del gioco con Hamas, imponendo la sua volontà per costringere il movimento alla resa, con la minaccia della ripresa della guerra.
La risposta di Hamas non è tardata. “Finché non saranno liberati i 660 detenuti palestinesi, non sarà effettuato il prossimo scambio del 1° marzo”.
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Le immagini del dott. Abu Safiya con le mani e i piedi incatenati non hanno suscitato la condanna dei media dei paesi foraggiatori di Israele di armi e neanche degli ordini e sindacati dei medici. clicca.
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire.
Libano
Funerali di massa nello stadio di Beirut per il segretario di Hezbollah assassinato in un bombardamento israeliano alla periferia sud della capitale libanese. Decine di migliaia di persone sono affluite allo stadio e riempito le strade adiacenti. Alla cerimonia funebre hanno partecipato anche personalità pubbliche e una delegazione iraniana e dei movimenti del “Fronte della resistenza”.
Caccia israeliani arrogantemente hanno sorvolato il cielo di Beirut.
Il presidente Aoun durante l’incontro con la delegazione iraniana ha espresso la sua opposizione alle interferenze esterne nella politica libanese: “Siamo stanchi delle guerre altrui sul suolo libanese”.
Sudan
L’esercito ha tolto l’assedia delle milizie al capoluogo della provincia Kordofan, Al-Oubayid. Anche sul fronte a sud della capitale, l’esercito ha segnato altri punti a suo favore controllando la città di Al-Qatina, località strategica per le vie di comunicazioni con il sud ed il Darfur.
Una guerra fratricida che non vede assolutamente una possibile via di soluzione, per i continui sostegni internazionali e regionali alle parti belligeranti. Di fatto si stanno costituendo due governi paralleli, con la minaccia di una nuova secessione. A Nairobi, infatti, si è formato un governo alle dipendenze delle milizie di Hamidati, mentre a Port Sudan è stata annunciata la composizione di un nuovo governo civile allargato.
Siria
Lo sviluppo più importante del dopo caduta di Bashar Assad è la convocazione per domani della Conferenza del dialogo nazionale. Anche se è in realtà soltanto una conferenza consultiva, assume la sua importanza per delineare il futuro della Siria. Per imposizioni velate di Ankara sono stati esclusi i curdi e molti esponenti dell’opposizione civile al regime degli Assad residenti all’estero hanno declinato l’invito, per la non trasparenza dei compiti e degli obbiettivi.
Bombardamenti israeliani al confine siro-libanese. Movimenti di truppe di terra nel sud della Siria occupato dopo la caduta di Assad. Netanyahu minaccia il nuovo governo siriano.
Domani sono state convocate presidi popolari in tutte le città siriane per chiedere all’ONU di imporre l’applicazione degli accordi internazionali ed il ritiro dell’esercito israeliano dai territori siriano occupati.
Oggi dovrebbero essere sospese alcune sanzioni europee.
Iraq/Yazidi
L’onorevole Boldrini ha presentato al parlamento una mozione per il riconoscimento del genocidio degli yazidi compiuto nel 2014 da Daiesh in Iraq. clicca per saperne di più.
BDS
L’azienda italiana di abbigliamento sportivo “Errea” ha rescisso il suo contratto con la Federazione calcistica israeliana dopo meno di due mesi dalla firma. La decisione di Errea è una risposta alle pressioni del BDS che ha chiesto all’azienda di rifiutare l’inclusione di squadre provenienti dagli insediamenti israeliani. Ciò rende Errea la terza azienda a porre fine alla sua sponsorizzazione dell’associazione israeliana dopo “Puma” e “Adidas”, sotto la pressione delle campagne di boicottaggio globali.
Il comitato italiano di BDS ha avviato una nuova campagna per isolare un’altra azienda: “Chiediamo a Reebok di recedere immediatamente dal contratto con l’IFA per evitare di essere complice dei crimini di guerra, dei crimini contro l’umanità e del genocidio di Israele. Se Reebok dovesse continuare con questa sponsorizzazione criminale e non etica, dovrà affrontare una campagna di boicottaggio internazionale”. clicca per approfondire.
Notizie dal mondo
Sono passati due anni, 11 mesi e 30 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. L’inviato di Trump: “Accordo per le terre rare in settimana”. La rapina del secolo: un colpaccio da 500 miliardi ai danni di Bruxelles. Il 4 marzo il vertice Ue sull’Ucraina.
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