Per ascoltare l’audio di oggi, 12 marzo 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/070 (1672)

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A febbraio c’è stato un ulteriore calo delle donazioni. È il secondo mese consecutivo con il segno meno. Torniamo a preoccuparci. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 7. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 555,00 € (- 495,00 € rispetto al precedente mese di gennaio).

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.

Le notizie:

Genocidio a Gaza

La tregua di fatto non c’è più. Israele ha bombardato per il secondo giorno consecutivo la zona ad est di Rafah con i caccia. Sono 10 le persone uccise. Netanyahu provoca preparando l’offensiva militare per salvare la sua poltrona e per evitare il carcere nei processi per corruzione.

Ieri, prima del bombardamento aereo, negli ospedali di Gaza sono arrivati 36 corpi. 32 recuperati da sotto le macerie e 4 vittime dei bombardamenti di ieri. 14 i feriti. 14 uccisi in un giorno è il numero più alto di vittime dal 19 gennaio data di entrata in vigore del cessate-il-fuoco.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Se questo è un uomo.

Solidarietà

Una 4° adozione a distanza e una 5° in gestazione.

Il sito IdeeInFormazione ha pubblicato in Homepage il nostro appello alle adozioni a distanza per i bambini/e di Gaza. Guarda!

Arrivano tutti i giorni altri messaggi di interesse al progetto e richieste di approfondimento. “Ore Felici per i Bambini di Gaza, adozioni a distanza e pasti caldi” è la cosa giusta.

Il direttivo di ACM ha deciso di donare agli affidatari due libri, pubblicati per promuovere l’attività di sostegno ai bambini/e: “Artisti per Gaza” (un catalogo di opere d’arte) e “Al di là di sé. Le opere di Vincenzo Dazzi per i bambini di Gaza” – Mesogea editore (catalogo e raccolta di scritti).

Mandateci gli indirizzi postali. Grazie!

Anbamed e Associazione Culturale Mediterraneo hanno lanciato un appello per il finanziamento di un progetto di adozioni a distanza di bambini e bambine palestinesi. Un’iniziativa realizzata con l’associazione di donne di sinistra, Al-Najdah (Soccorso sociale). clicca

Continuano ad arrivare richieste di informazioni più dettagliate, alle quali oltre al messaggio diretto, risponderemo anche con un articolo specifico pubblico. Per partecipare al progetto: clicca

Situazione umanitaria a Gaza

12 giorni senza acqua potabile. A Gaza la situazione alimentare entra in una fase drammatica. La fame è usata dal governo ed esercito israeliani come arma da guerra. Un crimine. Secondo giorno di buio totale, dopo l’interruzione della corrente elettrica.

Cisgiordania: è pulizia etnica e deportazione

5 persone uccise a Jenin, tra i quali una donna di 60 anni. 4 sono stati uccisi dall’esercito israeliano e uno dagli agenti della polizia dell’Anp. Il padre di Abdul-Rahman Abu Muna ha denunciato che suo figlio era ricercato da 5 mesi dall’esercito di occupazione. “Era su una moto in attesa di un suo compagno, domenica, davanti ad un negozio di Jenin. Un’auto della polizia di Abbas lo ha affiancato e un agente gli ha puntato la pistola alla tempia. Altri lo hanno crivellato di 9 colpi. Un’esecuzione di piazza, la stessa pratica degli occupanti. Siamo in attesa delle risultanze dell’autopsia. Secondo le testimonianze mio figlio era disarmato”. Abu Muna faceva parte del movimento Jihad Islamica.

A Qalqilia, l’esercito israeliano ha compiuto un’irruzione e un rastrellamento di attivisti, arrestando oltre trenta persone.

Trattative

L’inviato di Trump per il Medio Oriente, Witkoff, arriverà a Doha per le trattative sullo scambio di prigionieri. Nella capitale del Qatar è arrivata già la delegazione tecnica israeliana. La stampa israeliana ripete le veline del premier secondo le quali la delegazione “non ha il mandato di discutere della fine della guerra”. Sono trattative in un vicolo cieco e le problematiche non sono state risolte neanche con l’apertura delle trattative dirette tra USA e Hamas. Netanyahu è molto disturbato dall’iniziativa autonoma della Casa Bianca, ma deve far buon viso a cattiva sorte. Un funzionario del suo ufficio ha espresso il suo “rammarico” per la scelta della trattativa diretta, affermando in anonimato: “Loro trattano e noi dobbiamo pagare il prezzo. Non sta da nessuna parte”. Il negoziatore statunitense che aveva incontrato la delegazione di Hamas a Doha ha affermato in un’intervista alla radio pubblica israeliana che il movimento palestinese ha proposto il rilascio di tutti gli ostaggi in unica volta in cambio di una tregua duratura di 10 anni.

Anche l’Anp è molto disturbata dalla trattativa diretta tra Hamas e amministrazione Trump. Il portavoce della presidenza ha dichiarato che “Hamas è uscita al di fuori della concordia nazionale, intavolando trattative con una potenza straniera. Ha aggirato e indebolito la linea di fermezza del vertice arabo del Cairo”. Sembra di essere nel teatro dell’assurdo. Chi intavola relazioni di sicurezza con la forza occupante accusa gli altri di tradimento per contatti tecnici con la potenza che ha addestrato la polizia dell’Anp. Il giudizio sul vertice arabo poi farebbe soltanto ridere, se la situazione non fosse drammatica. Il portavoce di Abbas chiede a Hamas di fare un passo indietro e consegnare l’amministrazione di Gaza all’Anp, dimenticandosi che la Striscia è occupata da Israele e prima di amministrarla bisognerebbe liberarla.

Appello per il dott. Hussam Abu Safiya 

Un detenuto palestinese rilasciato dal carcere di Ofer ha riferito che le condizioni di prigionia del dott. Abu Safiya sono drammatiche. “L’ho incontrato nell’infermeria del carcere. Una pressione psicologica forte per spezzare la sua determinazione a non abbassare la testa. Un solo pasto al giorno, nessuna medicina vera ma solo pastiglie palliative e soprattutto la cella stretta in isolamento, senza l’ora d’aria e nessuna visita dai parenti”.

Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca  per aderire.

Rojava/Siria

Gli effetti positivi della firma dell’accordo tra Mazloum e Shara’ per la concordia nazionale, tra le FDS e il nuovo governo del paese, hanno superato le aspettative. Giubilo nei territori dell’autonomia e un nuovo clima sul giudizio nei confronti dei curdi tra la gente di Damasco. Si sono aperte trattative tra il governo centrale e la comunità drusa per arrivare ad un accordo simile.

I due nemici dell’unità siriana sono due: Turchia e Israele. Ankara continua i suoi attacchi aerei contro Kobane e le altre città dell’autonomia. Israele per bocca del ministro della guerra Katz ha minacciato direttamente il capo di Tahrir Sham: “Sei nel nostro mirino. Seguiamo i tuoi movimenti passo per passo”. La Turchia occupa il nord e Israele occupa il sud.

Ai due stati confinanti si aggiunge lo stato jihadista interno. Daiesh ha compiuto a marzo 10 attacchi contro le zone dell’autonomia curda. In media, uno al giorno.

La situazione nel nord ovest della Siria rimane critica. La gente di fede alawita è terrorizzata e chi può scappa oltre confine, nel nord Libano. Secondo fonti libanesi sono oltre 10 mila coloro che hanno varcato il confine scappando dai pogrom della pulizia etnica. La polizia di Damasco ha arrestato 4 miliziani che avevano documentato sui social le loro vendette uccidendo civili innocenti. La commissione di giudici che Shara’ ha nominato ha dichiarato che non ci sarà nessuna copertura per chi ha ucciso civili inermi non armati. Ma le assicurazioni a parole non leniscono le sofferenze di chi ha visti uccisi a sangue freddi i propri vicini soltanto perché di confessione diversa. Una donna ha testimoniato ad una tv libanese: “ho visto sgozzare anziani e bambini soltanto per impossessarsi della loro casa. È terribile! Ci siamo fidati delle parole moderate, ma i miliziani dagli occhi di mandorla arrivati da Idlib compivano, nel nome di una missione jihadista contro gli infedeli sciiti, rapine e furti. Il loro obiettivo è di possedere le donne come bottino di guerra e confiscare le proprietà. Come avvenuto 10 anni fa contro gli yazidi in Iraq”.

Libano

Si è svolto a Naqoura, nel sud Libano, un incontro tecnico tra l’esercito libanese e quello israeliano alla presenza dell’Unifil, di un ufficiale USA e uno francese. È l’avvio delle trattative per la disegnazione delle frontiere tra i due paesi. Prima dell’avvio degli incontri, Israele ha rilasciato 5 prigionieri di guerra libanesi. Israele arrogantemente occupa ancora 5 fasce di territorio libanese di confine e non intende ritirarsi, adducendo motivi dii sicurezza.

Nella stessa giornata di ieri, droni israeliani hanno lanciato razzi contro auto nella provincia di Saida (Sidone), uccidendo due persone.

Notizie dal mondo 

Sono passati tre anni e 15 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Zelensky accetta una tregua di 30 giorni, negli incontri di Gedda con Rubio. L’inviato di Trump oggi a Mosca.

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