Per ascoltare l’audio di oggi, 27 marzo 2025:
Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Rassegna anno VI/085 (1687)
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Le notizie:
Genocidio a Gaza
Stragi su stragi. Nel decimo giorno della ripresa delle ostilità, l’esercito israeliano ha bombardato i campi di sfollati causando dall’alba di oggi 16 uccisi e decine di feriti.
Nella giornata di ieri sono arrivati negli ospedali 39 uccisi e 124 feriti.
Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture
storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.
Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.
Se questo è un uomo.
Situazione umanitaria
L’Unrwa ha denunciato il rifiuto da parte dell’esercito israeliano di ammettere l’ingresso di rifornimenti alla Striscia di Gaza, che sta precipitando in una carestia senza precedenti. “La situazione umanitaria è grave a causa dell’aggressione militare per la seconda settimana. I rifornimenti si stanno esaurendo e per alcuni prodotti di base, come la farina, le scorte non bastano che per alcuni giorni. Il rifiuto categorico dell’esercito israeliano all’ingresso dei camion di aiuti è una condanna a morte per oltre due milioni di palestinesi”.
Nuova Auschwitz
Mentre Fatah e Hamas si battibeccano su chi amministrerà Gaza, l’esercito israeliano si sta preparando alla creazione di una nuova Auschwitz, un campo di concentramento israeliano sulle spiagge della Striscia. Altro che riviera trumpiana. Le rivelazioni del Financial Times sono scioccanti, ma non hanno avuto le reazioni che meritano dalle cancellerie e dai commentatori benpensanti.
Il piano presentato dal nuovo capo di Stato maggiore delle FFAA israeliane prevede la rioccupazione militare di Gaza, creare una zona cuscinetto, ammassare i 2,3 milioni di palestinesi a Mawassi, per creare appunto la nuova Auschwitz, una riserva palestinese incastrata tra il mare e le truppe di occupazione. Come durante la seconda guerra mondiale, le nuove SS assumeranno il controllo totale del mega campo di concentramento, con annessa la distribuzione degli aiuti umanitari, valutando il minimo di calorie necessarie per tenere in vita ogni palestinese. Sarà impedito alle ong e Onu di presidiare il campo.
I palestinesi oggi sono gli ebrei di ieri. L’antisemitismo è lo stesso che adesso però discrimina i palestinesi, nell’azione dei criminali generali israeliani e nel silenzio delle cancellerie di Ue, Nato ed Usa.
Cisgiordania: è pulizia etnica e deportazione
Si chiamava Ismail Sharafa, aveva 18 anni. È stato freddato dai colpi dell’esercito israeliano poco dopo mezzanotte, nelle vicinanze della cittadina di Hawwara, a sud di Nablus. Non si conoscono le circostanze dell’accaduto. L’esercito ha preso in ostaggio il corpo della vittima.
Nel campo profughi di Balata, i soldati israeliani, durante l’irruzione militare e rastrellamenti, hanno colpito un minorenne di 15 anni alla gamba. I soldati hanno impedito per ore l’intervento delle ambulanze della Mezzaluna rossa palestinese.
Altri tre giovanissimi sono stati colpiti dalle pallottole di guerra a Beit Amer, vicino a el-Khalil. Nella stessa città, i soldati hanno sparato contro i fedeli musulmani in preghiera all’interno della moschea, creando panico e interrompendo il rito religioso.
Deportazione
Un programma pilota di deportazione è stato elaborato dalla commissione israeliana insediata recentemente per studiare piani per la cacciata dei palestinesi dalle loro terre, all’ombra del piano Trump. Il programma prevede la spedizione di 100 palestinesi di Gaza in Indonesia per lavorare nel settore dell’edilizia. Secondo il canale 12 tv, a dirigere il programma vi è il generale Ghassan Alliane, un ricercato per i crimini di guerra compiuti a Gaza, disegnato a capo dell’ufficio di coordinamento delle attività del governo israeliano nei territori palestinesi occupati, un organismo militare per l’annessione delle terre e la deportazione degli abitanti. Tra Israele e l’Indonesia non ci sono relazioni diplomatiche, ma è stato aperto un canale di collegamento ad hoc per la gestione del programma. “Se il programma pilota riuscirà, – sostiene l’emittente – migliaia di palestinesi lasceranno Gaza e emigreranno volontariamente verso un paese islamico”.
No Other Land
Yuval Abraham, uno dei registi del documentario vincitore Oscar “No Other Land”, ha criticato l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences degli Stati Uniti per essersi “rifiutata di sostenere pubblicamente il co-regista palestinese, Hamdan Ballal, mentre veniva picchiato e torturato da militari e coloni israeliani”. Ballal è stato detenuto per un giorno in carcere dopo un’aggressione subita a opera di coloni israeliani a Susiya, la città nella Cisgiordania meridionale dove vive. Secondo quanto riferito ieri da Abraham, il collega è rimasto ammanettato tutta la notte ed è stato picchiato in una base militare di Kiryat Arba. (clicca)
Siria
L’esercito israeliano ha bombardato nella notte il nord della Siria, concentrando gli attacchi contro Lathikia. Sei raids hanno colpito la zona del porto. Non passa giorno che Israele non compia un’operazione militare contro il territorio siriano. Caccia di ricognizione continuano a sorvolare la zona anche stamattina. È sempre tesa la situazione anche nel sud del paese dove le truppe di occupazione stanno avanzando verso nuovi villaggi nelle province di Daraa e Quneitra. Dopo il bombardamento con l’artiglieria di due giorni fa, che ha ucciso 7 civili, i soldati sono tornati nel villaggio di Koya con i carri armati. Nelle città del sud della Siria sono state organizzate veglie con fiaccole nelle piazze centrali subito dopo l’Iftar, il pasto di rottura del digiuno al tramonto. Una protesta nonviolenta per dire no al colonialismo israeliano.
Turchia
Istanbul ha un nuovo sindaco (ad interim). Nuri Aslan, dopo tre turni di votazione è stato eletto dal consiglio della municipalità metropolitana. Come Imamoglu è un esponente del Partito popolare repubblicano (Chp), la principale forza politica di opposizione turca, che al consiglio comunale di Istanbul controlla 185 seggi su 314. Aslan, 55 anni, ha ottenuto 177 voti contro i 123 andati a Zeynel Abidin, candidato del Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) di Erdogan.
Non si arresta l’ondata repressiva scatenata dal governo turco contro le mobilitazioni che si sono susseguite dopo l’arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu. Tra gli arresti confermati, quelli del fotografo dell’Afp Yasin Akgu e altri sei giornalisti impegnati nella copertura delle proteste, per i quali il tribunale aveva inizialmente disposto la liberazione.
La situazione economica in Turchia sta precipitando in una crisi senza precedenti. La lira ha perso ieri il 12% del suo valore rispetto alle valute straniere euro e dollaro.
Sudan
Il centro di Khartoum è stato conquistato dell’esercito che ha cacciato le milizie, ripiegate a sud e ad ovest, verso il Darfur. Lo stesso capo di Stato maggiore dell’esercito, gen. Burhan ha fatto un ingresso trionfale nel palazzo presidenziale.
La situazione umanitaria nel paese è drammatica. Oltre allo sfollamento ed alla fame, si affaccia la diffusione di malattie che erano state depennate in passato. L’Unicef ha dichiarato la registrazione di casi di polio.
Libia/Migranti
La procura generale di Tripoli ha comunicato l’arresto di 4 criminali trafficanti di migranti dediti al ricatto dei familiari dei malcapitati, per chiedere riscatti che arrivano fino a 10mila dollari. La sede della banda è la città di Zillah, nel centro della Libia, in pieno deserto ecco.
La procura aveva iniziato le indagini in seguito all’arresto di migranti senza permesso di ingresso e di soggiorno. Hanno denunciato di arrivare da Zillah, dopo una fuga rocambolesca. Hanno raccontato cosa succedeva nelle prigioni in mezzo al deserto: “Ci sottoponevano a torture e maltrattamenti. Le donne vengono stuprate. ci sono stati almeno 10 casi di morte durante le torture. Facevano con i nostri telefonini dei video delle torture e li mandavano ai nostri parenti, per chiedere un riscatto”.
La procura ha mandato la polizia giudiziaria che ha fatto un’irruzione nelle strutture della banda e ha arrestato i 4 indicati come torturatori. sono stati liberati una trentina di altri migranti, che erano ancora trattenuti dai trafficanti di esseri umani.
I migranti dopo le visite di controllo non sono stati lasciati liberi, ma mandati ai centri di reclusione per migranti gestiti dalle milizie tripoline, ingaggiate dal ministero dell’interno.
Un ciclo che si autoalimenta. le milizie per raddopiare gli introiti, spesso rivendono i migranti agli scafisti, per promettere loro “viaggi” verso le coste italiane. Una volta in mare, la guardia costiera libica li riporta indietro. e si riprende daccapo.
BDS
È in corso e fino a domani 28 marzo la campagna SPLAI “Spazi liberi dall’apartheid israeliana”. La campagna SPLAI – Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana, è promossa dal movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), che si batte per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza del popolo palestinese.
Sono quasi 400 le realtà italiane che hanno aderito: associazioni, sindacati, movimenti, attività produttive e commerciali, centri sociali e culturali, squadre di sport popolare e altri spazi (vedi l’elenco completo qui).
(Per saperne di più ed aderire: clicca).
Appello per il dott. Hussam Abu Safiya
Le autorità militari israeliane hanno deciso di prolungare di altri 6 mesi la detenzione del dott. Abu Safiya. La sua avvocata, Geed Awdeh ha detto che non ha potuto visionare la documentazione dell’accusa perché secretate. Non avendo potuto portare prove alle accuse di appartenenza a Hamas, l’esercito ha deviato il processo verso il tribunale militare con l’accusa di “Combattente non regolare”, una legge israeliana introdotta nel 2002 per tenere in carcere i palestinesi che lottano contro l’occupazione con metodi pacifici, ma rappresentano, a discrezione dell’esercito, un pericolo per lo stato di Israele.
Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.
Solidarietà
Le schede e le foto di altre 5 bambine sono arrivate dalla Striscia di Gaza assediata e bombardata. Sono state già recapitate alle famiglie e ai gruppi che hanno aderito al progetto Ore Felici per i Bambini di Gaza, secondo l’ordine di adesione. Malgrado le difficoltà operative, le amiche e compagne del Najdah stanno cercando di mantenere aperto il canale di comunicazione, per farci giungere notizie e aggiornamenti.
È in arrivo la 15° adozione di un/a bambino/a di Gaza. Siamo arrivati a 14 adozioni in meno di tre settimane. Un risultato eccellente. Grazie a voi, cari lettori di Anbamed, adesso siamo in grado di trasferire le somme raccolte al conto corrente dell’associazione delle donne di sinistra di Gaza, Al-Najdah (Soccorso sociale). Ve ne daremo conto documentale, appena le operazioni saranno andate a termine.
Ci arrivano ancora diverse proposte di gruppi di amici che si mettono insieme, per raccogliere i fondi necessari per coprire la spesa di un anno: 600 euro. Altre due adozioni sono in arrivo e 3 in gestazione.
Tutti i giorni arrivano altri messaggi di lettori di Anbamed esprimendo interesse al progetto e richieste di approfondimento. “Ore Felici per i Bambini di Gaza, adozioni a distanza e pasti caldi” è la cosa giusta.
Il sito IdeeInFormazione ha pubblicato in Homepage il nostro appello alle adozioni a distanza per i bambini/e di Gaza. Guarda!
Il direttivo di ACM ha deciso di donare agli affidatari due libri, pubblicati per promuovere l’attività di sostegno ai bambini/e: “Artisti per Gaza” (un catalogo di opere d’arte) e “Al di là di sé. Le opere di Vincenzo Dazzi per i bambini di Gaza” – Mesogea editore (catalogo e raccolta di scritti).
Mandateci gli indirizzi postali. Grazie!
Anbamed e Associazione Culturale Mediterraneo hanno lanciato un appello per il finanziamento di un progetto di adozioni a distanza di bambini e bambine palestinesi. Un’iniziativa realizzata con l’associazione di donne di sinistra, Al-Najdah (Soccorso sociale). clicca
Continuano ad arrivare richieste di informazioni più dettagliate, alle quali oltre al messaggio diretto, risponderemo anche con un articolo specifico pubblico.
Per partecipare al progetto: clicca
Notizie dal mondo
Sono passati tre anni, un mese e 2 giorno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Zelensky a Parigi per il vertice dei “volenterosi”. L’Italia non manderà soldati sul terreno. Kiev: “Servono truppe pronte a combattere non peacekeeper”.
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