Per ascoltare l’audio di oggi, 16 aprile 2025:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno VI/104 (1706)

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A marzo c’è stato un ritorno alla normalità delle donazioni. Infatti, i contributi volontari dei nostri lettori e ascoltatori sono stati 12. Il valore complessivo del mese scorso è stato di 736 (+ 181,00 € rispetto al precedente mese di febbraio).

Grazie a chi ha contribuito e chiediamo a tutti e tutte di seguire il loro esempio, nel sostegno economico dell’impresa giornalistica senza padroni e senza pubblicità. La libertà non ha prezzo!

Le indicazioni per farlo agevolmente sono presenti nel sito e nella newsletter.

Le notizie

Genocidio a Gaza

Rafah è stata rasa al suolo e sarà trasformata in una zona cuscinetto, priva di costruzioni e di popolazione. L’ospedale da campo kuwaitiano di Khan Younis è stato bombardato ieri uccidendo un infermiere e un bambino ricoverato, ferito precedentemente in un altro bombardamento. Attacchi aerei e con l’artiglieria sono stati compiuti sia su Gaza città sia a nord su Beit Lahia. Continui ordini di evacuazione vengono diramati dall’esercito di occupazione. Dal 18 marzo, giorno della ripresa degli attacchi dopo due mesi di tregua, sono 400 mila gli sfollati convogliati verso la zona di Mawassi, definita “sicura” dall’esercito, ma ieri bombardata provocando la morte di 5 persone della stessa famiglia, appena sfollati da Rafah.

Il piano israeliano è la soluzione finale per la gente di Gaza: la creazione di mega campi di concentramento chiusi con il filo spinato e sorvegliati a vista dai militari, per poi passare alla loro cacciata verso l’Egitto e la Giordania.

Il rapporto del ministero della sanità, redatto prima di questi sviluppi militari, ci informa di 17 corpi sono stati trasportati negli ospedali e 69 feriti.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture

storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni, dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

Se questo è un uomo.

Situazione umanitaria

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è preoccupato per il bombardamento dell’ospedale Al-Ahli di Gaza da parte delle forze israeliane, ha affermato Stephane Dujarric, portavoce del Segretario generale. Dujarric ha aggiunto che Israele non ha consentito l’ingresso di alcun aiuto nel Paese per più di sette settimane. Le Nazioni Unite hanno ribadito il loro rifiuto di partecipare a qualsiasi accordo di fornitura di aiuti che non aderisca pienamente ai principi umanitari.

L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha lanciato l’allarme: la crisi umanitaria a Gaza è la peggiore nei 18 mesi dall’inizio della guerra. Ha sottolineato che sono trascorsi 45 giorni da quando è stato impedito l’ingresso di rifornimenti a Gaza attraverso i valichi, il periodo di interruzione degli approvvigionamenti più lungo fino ad oggi.

Da parte sua, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari ha affermato che la popolazione di Gaza è stremata dai continui sfollamenti, dalle infinite atrocità e dalla quotidiana lotta per la sopravvivenza.

L’UNHCR ha confermato che oltre 400.000 persone sono state sfollate da metà marzo e che, con il blocco dell’ingresso dei rifornimenti, la fame e le malattie peggioreranno. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari ha sottolineato che le atrocità israeliane a Gaza non devono essere tollerate in alcun modo.

Giornalisti nel mirino

Pubblichiamo la traduzione integrale dell’appello dei sindacati dei giornalisti francesi: clicca. Un testo documentato che smaschera l’assassinio sistematico e predeterminato dei giornalisti palestinesi da parte dell’esercito israeliano, per un black-out dell’informazione sul genocidio in corso.

Cisgiordania

Le truppe israeliane hanno invaso Nablus, con devastazioni, sparatorie e arresti. Un giovane, Yazine Auodeh, è stato assediato a casa, ferito e poi arrestato, impedendo alle ambulanze di soccorrerlo. Anche di fronte ad un anziano di 86 anni i baldi soldati israeliani non si sono fermati. Hanno colpito duramente l’uomo provocandogli rotture alle costole e alle dita delle mani.  Le incursioni militari hanno interessato ieri le province di Ariha, Nablus, Tulkarem, Jenin, Betlemme, Ramallah, Gerusalemme est e el-Khalil. Il numero degli arrestati nella sola giornata di ieri è stato di 44 attivisti, metà dei quali minorenni trascinati in carcere per aver lanciato pietre contro i veicoli militari.

Trattative

Non ci sono trattative in corso. Netanyahu e il suo ministro di guerra Katz hanno visitato il nord di Gaza e hanno rilasciato dichiarazioni di fuoco: “Le operazioni proseguiranno per la liberazione degli ostaggi, la cancellazione di Hamas ed il raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra”. Anche il nuovo capo di Stato maggiore, Zamir, ha visitato Shejaie, ad est di Gaza città, parlando alle truppe di “guerra per la difesa dei confini di Israele”. Sono gli stessi discorsi dei nazisti, durante la seconda guerra mondiale, mentre invadevano la Polonia.

Un dirigente di Hamas ha spiegato, in forma di anonimato, ad un’emittente araba, che il piano ricevuto dalla delegazione del movimento al Cairo prevede “il rilascio immediato di metà degli ostaggi vivi e tutti entro 45 giorni di tregua, in cambio della liberazione di un certo numero di detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. I punti della proposta israeliana parlano esplicitamente del disarmo della resistenza, ma non citano né la fine della guerra né il ritiro dell’esercito di occupazione”.

Entro 48 ore, dopo consultazioni a Doha, il movimento palestinese darà la sua risposta che si prevede interlocutoria, con delle controproposte. Il dirigente di Hamas in Libano, Hamdan ha dichiarato che il disarmo di Hamas è una linea rossa inaccettabile: “Netanyahu non otterrà con le trattative ciò che non ha raggiunto con le armi”.

Libano

Una famiglia è stata trucidata in un attacco israeliano con drone, che ha colpito con un razzo un’auto a Aitaroun, nella provincia di Nabatie. In un’altra violazione della tregua, i soldati israeliani hanno mitragliato i contadini mentre stavano lavorando nei campi di tabacco a Aiyta Shaab e lanciato bombe a mano contro i contadini di Bint Jbeil. Dal giorno della tregua, il 27 novembre, non è passato un solo giorno senza violazioni militari da parte di Israele.  Secondo le statistiche dell’agenzia stampa di Beirut, sono state compiute 1440 violazioni, con 125 uccisi e 371 feriti.

Giordania

Le forze di sicurezza giordane hanno arrestato un gruppo di 16 persone mentre stava progettando la costruzione di lanciarazzi e droni. Il ministro di Stato per i media, Mohammad al Momani, durante una conferenza stampa trasmessa dall’emittente del Regno “Al Mamlaka”, ha affermato che “le forze di sicurezza hanno arrestato 16 individui coinvolti in quattro casi separati, tra cui la fabbricazione di missili a corto raggio, lo stoccaggio di materiali altamente esplosivi, il possesso di armi automatiche e un progetto di fabbricazione di droni”.

PD-M5S-Verdi-Sinistra Europea

I dirigenti del centrosinistra hanno presentato in una conferenza stampa la mozione sulla situazione a Gaza. 11 punti che impegnano il governo a una serie di azioni che vanno dal riconoscimento dello Stato di Palestina al blocco delle esportazioni di armi e all’applicazione dei mandati di cattura della Corte Penale dell’Aja. Leggi tutto: clicca

Sudan

Due anni di guerra. A due anni esatti dall’inizio del conflitto, il Sudan si trova nella la peggior crisi umanitaria al mondo: quasi 13 milioni di sfollati, 3 milioni di profughi oltre confine, centinaia di migliaia a rischio carestia, un numero imprecisato di vittime e insicurezza alimentare per metà dei 51 milioni di sudanesi. Dopo la conquista di Khartoum da parte dell’esercito si sono alimentate speranze che si arrivi ad una soluzione negoziale. Invece si è assistito all’offensiva delle milizie di Pronto Intervento contro la città di el-Fasher e il campo profughi Zamzam, con oltre 400 vittime civili.

La guerra dei due generali golpisti che hanno tradito la rivolta del popolo sudanese del 2019, rovesciando il dittatore el-Bashir, ma subito dopo, nel 2021, hanno tagliato la strada al governo civile che doveva traghettare il Sudan verso la democrazia. La lotta al potere tra i due generali ex alleati si è trasformata in una guerra per accaparrarsi le risorse economiche che il Sudan possiede nel sottosuolo e per la sua posizione strategica. Uno dei paesi coinvolti è Abu Dhabi, accusata dal governo sudanese davanti alla Corte di giustizia di sostegno al genocidio compiuto delle milizie nei confronti della popolazione non araba del Darfur. La regione infatti è ricca di cave di oro.

Marocco

Crescono i movimenti di protesta contro l’attracco nei porti marocchini di navi che trasportano armi ad Israele. Nella giornata di dopo domano, venerdì, è stato convocato un presidio al porto di Casablanca, per protestare contro il passaggio di una nave container della danese Maersk, che trasporta armamenti Usa verso Israele. Domenica un altro presidio sarà organizzato a Tangeri. Il sindacato dei lavoratori portuali ha dichiarato “lo sciopero nei giorni di attracco delle navi della morte”.

BDS/Giordania

Il boicottaggio delle marche sostenitrici dell’aggressione israeliana su Gaza funziona in Giordania e ha fatto bene alla produzione di aziende nazionali. Il prodotto nazionale lordo ha registrato nel 4° trimestre 2024 una crescita di 2,7% rispetto all’obiettivo programmato del 2,5%. Anche l’occupazione ha registrato un miglioramento per lo sviluppo del settore industriale e soprattutto dell’agroalimentare.

Appello per il dott. Hussam Abu Safiya 

Firmate l’appello per chiedere la liberazione del direttore dell’ospedale Kamal Adwan,preso in ostaggio dall’esercito israeliano il 27 dicembre 2024, poi dopo 10 giorni annunciata la sua detenzione. Contro di lui non ci sono accuse. Il coraggioso medico è reo di non aver abbandonato il posto di lavoro, malgrado l’assassinio di suo figlio primogenito, Ibrahim, e le gravi ferite da lui stesso subite. clicca  per aderire. Stiamo traducendo l’appello in italiano, su richiesta di molti lettori.

Solidarietà/Al-Najdah

L’associazione ACM, nostra partner nel progetto “Ore Felici per i Bambini di Gaza”, ha trasferito ad Al-Najdah la somma di 8.050,00 euro raccolti nel mese di marzo. È arrivata due giorni fa la 25 sima adozione. Molte anche le quote una tantum per i pasti caldi alle famiglie con bambini/e orfani/e. Un risultato eccellente.

Ci sono arrivati in banca dei contributi per adozioni, ma non abbiamo ricevuto comunicazioni dagli affidatari, che non riusciamo a contattare. Preghiamo i donatori di scriverci per avvisarci e fornirci i loro contatti email e telefonici, per semplificare le comunicazioni.

Ci arrivano ancora diverse proposte di gruppi di amici che si mettono insieme, per raccogliere i fondi necessari per coprire la spesa di un anno: 600 euro.

Tutti i giorni arrivano altri messaggi di lettori di Anbamed esprimendo interesse al progetto e richieste di approfondimento. “Ore Felici per i Bambini di Gaza, adozioni a distanza e pasti caldi” è la cosa giusta. 

Il sito IdeeInFormazione ha pubblicato in Homepage il nostro appello alle adozioni a distanza per i bambini/e di Gaza. Guarda!

Il direttivo di ACM ha deciso di donare agli affidatari due libri, pubblicati per promuovere l’attività di sostegno ai bambini/e: “Artisti per Gaza” (un catalogo di opere d’arte) e “Al di là di sé. Le opere di Vincenzo Dazzi per i bambini di Gaza” – Mesogea editore (catalogo e raccolta di scritti).

Mandateci gli indirizzi postali. Grazie!

Anbamed e Associazione Culturale Mediterraneo hanno lanciato un appello per il finanziamento di un progetto di adozioni a distanza di bambini e bambine palestinesi. Un’iniziativa realizzata con l’associazione di donne di sinistra, Al-Najdah (Soccorso sociale). clicca

Continuano ad arrivare richieste di informazioni più dettagliate, alle quali oltre al messaggio diretto, risponderemo anche con un articolo specifico pubblico.

Per partecipare al progetto: clicca

Notizie dal mondo   

Sono passati tre anni, un mese e 22 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Usa non firmano condanna del G7 per l’attacco russo su Sumy. Il segretario generale della Nato Rutte incontra Zelensky a Odessa.

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