Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
08 dicembre 2021
Rassegna anno II/n. 161
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I titoli
Iran: Unità della marina statunitense sequestrano nel Golfo armi e petrolio provenienti dall’Iran.
Egitto: Il tribunale ordina la liberazione di Zaki. Gioia in famiglia in attesa di abbracciarlo.
Arabia Saudita: Arrestato Oteiby, uno dei ricercati per l’assassinio di Khashoggi.
Iraq: Sirene di pericolo all’aeroporto di Erbil. Si teme un attacco con droni o razzi.
Palestina occupata: L’esercito di Tel Aviv ha completato la rete al confine con Gaza.
Emirati Arabi Uniti: Settimana lavorativa di 4 giorni e mezzo.
Iraq: Ritorna la tavoletta di Ghilgamesh, rubata dai soldati statunitensi 30 anni fa.
Le notizie
Iran
Il ministero della Giustizia di Washington ha informato che sono state fermate nel Golfo arabo-persico due navi con un carico di armi e altre 4 petroliere che trasportavano un milione e 100 mila barili di greggio, con destinazione Venezuela. Il carico di armi è di 185 missili balistici terra-aria e razzi anticarro. Secondo il comunicato del ministero, la vendita del materiale sequestrato andrà al fondo per il risarcimento delle vittime di terrorismo.
Egitto
Il tribunale di Mansoura ha deciso la liberazione di Patrick George Zaki e ha rinviato l’udienza al prossimo febbraio. Zaki non è stato assolto e dovrà subire un processo a piede libero e non potrà lasciare l’Egitto. Tanta gioia tra i familiari e festeggiamenti nella sede dell’associazione EIPR per i diritti della persona, della quale Zaki era un volontario. Felicità anche nelle cinquanta piazze italiane dove sono state organizzate da Amnesty International sit-in di protesta. Lo studente dell’Università di Bologna era stato arrestato il 7 febbraio del 2020, al momento del suo ritorno in patria ed ha subito una detenzione preventiva fino ad oggi, con l’accusa di aver diffuso notizie false, uso distorto dei social ed istigazione all’odio razziale. L’accusa si basa su un post che Zaki ha scritto, riguardante le discriminazioni subite dai copti egiziani. Il suo rilascio è atteso in questi giorni, appena saranno completate le procedure burocratiche vessatorie del passaggio della sentenza al ministero dell’Interno, sperando che la centrale per la sicurezza dello Stato non trovi altri capi d’accusa per i quali chiedere un suo nuovo arresto, come di norma è avvenuto per la maggior parte dei militanti per i diritti umani e degli attivisti delle rivolte per la libertà.
Arabia Saudita
Le autorità francesi hanno fermato all’aeroporto di Parigi “Charles De Gaulle” un uomo saudita di nome Khaled Oteiby. È accusato di aver fatto parte della squadra della morte che ha ucciso, vivisezionato e fatto sparire ogni traccia del corpo di Jamal Khashoggi, nel consolato saudita ad Istanbul, il 2 ottobre 2018. Riad ha smentito ed ha avanzato la teoria dell’errore giudiziario: “Si tratta sicuramente di un caso di omonimia, perché gli assassini del giornalista stanno scontando la pena nel regno”. Oteiby sarà interrogato giovedì da un giudice francese. È ricercato dall’Interpol dietro un mandato di cattura turco, se si dovesse confermare l’identità dell’uomo fermato a Parigi, sarebbe passibile di estradizione ad Ankara.
Iraq
Nell’aeroporto di Erbile dove è collocato il consolato statunitense hanno suonato le sirene di allarme. La notizia è riportata dalla stampa locale e rilanciata dall’agenzia statale. Al momento non è chiaro il motivo dell’allarme. In passato situazioni simili annunciavano l’imminenza di attacchi con razzi e droni. L’aeroporto ospita anche una base militare USA di addestramento dei combattenti curdi. Il Kurdistan iracheno è in una morsa tra gli attacchi turchi, le milizie filo-iraniane e il terrorismo daieshista.
Palestina occupata
L’esercito israeliano ha completato la rete di divisione con la striscia di Gaza, lunga 65 km ed in parte interrata con sensori. La parte esterna è alta 6 metri con videocamere di sorveglianza e radar. Israele impone alla striscia di Gaza un embargo dal 2007. Questa rete è l’equivalente del muro di separazione che accerchia la Cisgiordana, trasformando le zone abitate da palestinesi in ghetti.
Emirati Arabi Uniti
Il governo ha deciso di ridurre i giorni lavorativi della settimana a 4 giorni e mezzo e di spostare il fine settimana a sabato e domenica. Lo scrive l’agenzia stampa statale e aggiunge che il decreto entra in vigore dal 1° gennaio 2022. Il venerdì sarà festivo per metà giornata. La stampa locale elogia la decisione che “permette alle famiglie di avere più tempo per stare insieme e alle attività economiche di sintonizzarsi con i giorni lavorativi a livello internazionale”. Si sottolinea inoltre che l’emirato è il primo paese nel mondo a ridurre le ore lavorative settimanali a 4 giorni e mezzo.
Iraq
La tavoletta di Ghilagamesh torna in Iraq insieme ad altri due importanti reperti archeologici. Era stata trafugata dall’Iraq 30 anni fa e venduta diverse volte a Londra e New York. Il ministro degli esteri Fuad Hassan ha affermato, in conferenza stampa, che finora sono stati restituiti ai loro veri proprietari oltre 17 mila reperti archeologici rubati dagli invasori.
L’epopea di Ghilagamesh è il primo pensiero scritto (in caratteri aghiformi su tavolette di argilla) dell’essere umano sul mistero della morte e sulla ricerca dell’eternità. Nel suo viaggio sotterraneo, il re di Uruk ritorna con la consapevolezza che solo le buone azioni garantiranno la salvezza. Un concetto poi ricorrente nelle tre religioni monoteiste. Il patrimonio culturale iracheno è stato oggetto di ruberie sistematiche e ben organizzate durante le due guerre dei Bush, padre (1991) e Bush figlio (2003).
Altro che esportazione di democrazia, si è trattato in realtà di saccheggio di civiltà.