Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
13 dicembre 2021
Rassegna anno II/n. 166
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I titoli
Libano: Tre morti durante una sparatoria in un campo profughi palestinesi vicino a Sidone.
Israele-Emirati: Visita del premier israeliano Bennett ad Abu Dhabi.
Turchia: Manifestazione contro il carovita ad Istanbul.
Etiopia: I ribelli del Tigray riprendono il controllo su Lalibela.
Yemen: I governativi sostengono di aver ucciso a sud di Maarib un capo di Al Qaeda, combatteva a fianco degli Houthi.
Siria: L’inviato ONU Pedersen annuncia la prossima riunione per il negoziato di Ginevra sulla nuova Costituzione.
Le notizie
Libano
Almeno tre morti in una sparatoria durante i funerali delle vittime di un’esplosione, avvenuta ieri l’altro, nel campo profughi di Ein El-Helwa, nel Libano meridionale. Il movimento Hamas accusa gli uomini della sicurezza di Fatah, ma non è stato possibile avere informazioni da fonti indipendenti. Non è neanche chiara la dinamica che ha portato alla sparatoria. Fonti giornalistiche libanesi sostengono che è iniziata per contrasti personali e non c’entra nulla la politica.
Israele-Emirati
Il premier israeliano Neftali Bennett è in visita negli Emirati Arabi Uniti, la prima dopo l’allacciamento delle relazioni diplomatiche tra i due paesi. Nell’incontro con il vice-emiro, Ben Zaid, dovrà affrontare diversi progetti economici e commerciali ed in particolare l’oleodotto Eilat-Ashkelon, che collega il Mar Rosso con il Mediterraneo, per il trasporto del petrolio emiratino verso i mercati europei, dribblando il canale di Suez. L’attività dell’oleodotto è stata bloccata per il ricorso contrario del ministro dell’ambiente di Tel Aviv.
Turchia
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza, in risposta all’appello dei sindacati, per protestare contro la caduta della lira e l’aumento dell’inflazione. Secondo i dati ufficiali l’aumento dei prezzi è stato del 21,3% su base annua. La lira turca ha segnato un deprezzamento del 45% rispetto al dollaro in rapporto alle quotazioni dell’inizio del 2021. I sindacati dei lavoratori e dei consumatori puntano il dito contro le interferenze del presidente Erdogan nelle scelte finanziarie della Banca Centrale.
Etiopia
Il premier Abiy Ahmed è tornato al fronte dopo un breve periodo passato nel suo ufficio ad Addis Abeba dove aveva ripreso l’incarico affidato, nelle scorse settimane, al suo vice. Sui fronti di combattimento i governativi hanno ripreso il controllo di diverse località strategiche, costringendo i ribelli tigrini a ritirarsi dalla provincia di Afar e dalla maggior parte di quella di Amhara. I combattimenti però non si sono conclusi. Il Fronte Popolare ha annunciato di aver riconquistato la città di Lalibela, ricca di chiese scolpite nella pietra e dichiarata patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO.
Yemen
L’agenzia stampa di Aden informa che nei combattimenti tra le forze governative yemenite e i ribelli Houthi a sud di Maarib è stato ucciso Hamza Mohammed Alì Rauwia, uno dei capi locali di Al Qaeda. Il portavoce del governo che risiede ad Aden aggiunge che gli Houthi nella capitale Sanaa, durante una cerimonia pubblica, hanno premiato Aref Majeli, un capo di Al-Qaeda “Per il suo impegno nell’arruolamento dei giovani combattenti della sua tribù”. Il movimento jihadista yemenita è uno dei più pericolosi ed ha una forte influenza nei vertici della rete terroristica, ma è stato decimato dalle divisioni, dalla guerra in corso e dagli attacchi delle forze speciali statunitensi, che agiscono dalle basi di Gibuti e da quelle del Golfo arabo persico.
Siria
L’inviato ONU per la Siria, Geird Pedersen, in un incontro con il ministro degli affari esteri di Damasco, Faisal Miqdad, ha espresso ottimismo per l’apertura di nuovi canali di contatti con il governo siriano da parte di paesi arabi ed europei e anche da parte di Washington.
Secondo Pedersen, che si incontrerà oggi con il capo delegazione governativo per i negoziati di Ginevra sulla nuova Costituzione, la prossima ripresa dei negoziati avverrà presto, ma non ha definito una data certa.