Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
19 febbraio 2022
Rassegna anno III/n. 049
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Il calendario ARCI 2022 è dedicato alle donne afghane. Per saperne di più: vai sul sito ARCI al link indicato.
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I titoli
Libano: Un drone di spionaggio di Hezbollah ha sorvolato il nord di Israele ed è tornato indenne.
Palestina Occupata: Solidarietà con le famiglie di Sheikh Jarrah minacciate di sgombero.
Yemen: Distrutta una barca imbottita di esplosivo al largo di Hodeida.
Siria: Le donne dell’Isis hanno tentato di uccidere una di loro che ha abbandonato l’ortodossia salafita.
Tunisia: Prorogato lo stato d’emergenza fino alla fine del 2022.
UE-UA: Concluso a Bruxelles il vertice delle promesse. L’OMS annuncia la produzione dei vaccini in sei paesi africani.
Le notizie
Libano
È guerra di droni tra Libano e Israele. Per 40 minuti un drone di spionaggio lanciato da Hezbollah sul nord di Israele è riuscito a dribblare il sistema di difesa, la cosiddetta cupola d’acciaio, ed è tornato alla base. L’esercito israeliano ha ammesso l’accaduto e ha compiuto un sorvolo di caccia a bassa quota nei cieli di Beirut. Un falso raid che ha fatto temere il peggio. Il segretario di Hezbollah ha confermato che “l’azione di raccolta informazioni dietro le linee nemiche si è conclusa con successo e senza danni”.
Palestina Occupata
Forte solidarietà con gli abitanti di Sheikh Jarrah da parte della società palestinese, dei progressisti israeliani e delle delegazioni internazionali a Gerusalemme. All’alba di ieri, oltre 65 mila fedeli musulmani hanno pregato nella moschea di Al-Aqsa per la salvezza delle case nel quartiere. A mezzogiorno, l’Imam di Al Aqsa, Akrama Sabri, ha guidato la principale preghiera proprio davanti alla casa della famiglia Salem, minacciata di sgombero. La cerimonia del culto è stata disturbata dai coloni, con balli e svolazzi di bandiere israeliane. In serata è stata organizzata una festa con musiche e canti di un gruppo arabo-ebraico di Haifa. Durante la mattinata si è svolta la visita di una delegazione dell’ONU insieme a diversi diplomatici dell’Unione Europea, per ascoltare la famiglia Salem ed esprimere solidarietà con la loro causa. Un rappresentante dell’ONU ha detto che “la famiglia vive in quella casa dal 1948, quando sono stati cacciati dal loro villaggio”. I piani di sostituzione etnica del governo israeliano vanno avanti e se non ci sarà una forte presa di posizione interazionale, le oltre 218 famiglie palestinesi verranno cacciate per la seconda volta dalle loro case e terre.
In Cisgiordania sono avvenuti scontri tra le forze di occupazione e coloni da una parte e manifestanti palestinesi dall’altra. Pietre contro pallottole: 165 feriti, di cui alcuni sono gravi.
Yemen
La televisione saudita ha dato la notizia della distruzione di una barca telecomandata imbottita di esplosivo, al largo del porto di Hodeida. Probabilmente era diretta verso un porto saudita. Il portavoce militare di Raid ha messo l’accento sulla gravità dell’uso militare di un porto civile, oggetto di un accordo di neutralità e disarmo. Dichiarazioni del genere, di norma, sono il preludio ad un raid aereo su Hodeida.
Siria
La tensione è alta nei campi di prigionia delle famiglie di miliziani Isis. Donne e bambini sono ammassati in tende in grandi campi, nel nord est della Siria, recintati e sorvegliati dai combattenti curdi. Le donne estremiste, che non si sono né pentite né dissociate, compiono duri attacchi contro quelle che hanno abbandonato l’ortodossia salafita. Nel campo di Zog, una donna di origine serba e nazionalità tedesca, Zakia Kashar, con due figli avuti da due mariti, uno morto ed uno disperso, ha denunciato che un gruppo di integraliste ha tentato di ucciderla. La sua colpa è quella di non coprire i capelli e di indossare pantaloni. È considerata apostata e quindi, per la loro mente malata, merita la morte. Volevano ucciderla, nel cuore della notte, a colpi di pietra sulla testa, ma lei è riuscita a fuggire ed avvisare le guardie.
Tunisia
Il presidente Saied ha emanato un decreto per la proroga dello Stato d’emergenza fino alla fine dell’anno. L’azione era prevista, ma molti ambienti politici e sindacali che avevano sostenuto le mosse del capo dello Stato, rivolte prevalentemente contro gli islamisti ed i corrotti, si aspettavano l’apertura di un tavolo di trattative politiche, per un piano condiviso. La scrittura di una nuova Costituzione richiede un ampio confronto politico e giuridico, che dal 25 luglio 2021, non è stato più garantito in Tunisia. La presidenza si è limitata a creare una piattaforma telematica per le consultazioni sulla nuova Costituzione e a luglio dovrebbe svolgersi un referendum sul nuovo testo. Le elezioni avverranno – secondo questo piano – il 17 dicembre.
UE-UA
Alla conferenza del vertice UE-UA, conclusa ieri a Bruxelles, con la partecipazione di molti capi di Stato e di governo europei e africani, è stato annunciato che l’OMS affiderà a sei paesi africani la produzione di vaccini contro il covid-19. I paesi che riceveranno queste tecnologie, per creare centri di produzione nazionali, sono Egitto, Tunisia, Kenya, Nigeria, Senegal e Sud Africa. Il vertice si è concluso con una dichiarazione di intenti volta ad una “partnership rinnovata”, che nelle intenzioni dei paesi del vecchio continente dovrebbe limitare la penetrazione russa e cinese in Africa. 60 anni di gestione post coloniale hanno portato al drenaggio delle risorse minerarie e agricole africane a favore dei paesi ricchi; agli africani sono rimaste povertà, dittature e poco sviluppo economico. Un solo indice per chiarire questo aspetto: metà della popolazione africana non ha fornitura elettrica. La prima prova della falsa cooperazione è stata la disputa sui brevetti dei vaccini.
Approfondimenti
Turchia: appello per il rilascio immediato dell’avvocata Aysel Tuğluk
Grazie alla segnalazione dell’amica e compagna Silvana Barbieri pubblichiamo questo appello lanciato da un’associazione turco-tedesca di Berlino. I nostri lettori sono invitati a firmare la petizione tramite il link, in fondo all’appello.
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Echi della stampa araba n. 11
In questa rubrica riprendiamo in sintesi, ma fedelmente, opinioni, commenti ed editoriali apparsi sulla stampa araba, che valutiamo siano di un certo interesse per il lettore italiano.
La pubblicazione non significa affatto la condivisione delle idee espresse.
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