Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
18 marzo 2022.
Rassegna anno III/n. 076
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23 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Le trattative proseguono. “Possibile accordo in 10 giorni”, dice Kiev. La guerra pure: incendiato il mercato principale di Kharkiv. Mariupol continua ad essere la città più martellata. I corridoi umanitari sono aperti, ma la gente scappa da zone di guerra ad altre zone di guerra. È guerra anche nelle comunicazioni: il Pentagono avverte del possibile uso da parte dei russi della deterrenza nucleare e i russi all’ONU accusano la presenza di laboratori di guerra biologica statunitensi in Ucraina.
Avviso:
Domenica 27 marzo 2022 ore 18:00 si terrà, in modalità online, l’Assemblea dell’Associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità”. Tutti gli abbonati ed i collaboratori, anche non iscritti, possono chiedere il link per parteciparvi: anbamedaps@gmail.com
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I titoli
Mediterraneo: Domani a Palermo 100 organizzazioni della società civile mediterranea firmeranno la Convenzione per i Diritti.
Sudan: Il carovita infiamma le piazze contro la giunta militare.
Iraq: Minacce delle Guardie rivoluzionarie iraniane di invadere il Kurdistan.
Egitto: Contro l’aumento dei prezzi, l’esercito apre ai cittadini i suoi canali di distribuzione.
Yemen: Fallisce la raccolta di fondi umanitari dell’ONU.
Tunisia: Il sindacato annuncia scioperi contro il piano di riforme strutturali avanzato dal governo.
Le notizie
Mediterraneo
Si svolgerà domani a Palermo l’incontro tra le associazioni della società civile nel Mediterraneo. Un’iniziativa capitanata da Un’Altra Storia, con il patrocinio del Comune del capoluogo siculo. Oggetto dell’incontro è la firma della Convenzione per i diritti del Mediterraneo. Un percorso di confronto, durato più di un anno, che ha visto la costituzione di 5 gruppi tematici sui temi dell’acqua, territorio, cultura, risorse, migrazioni e ambiente. La Convenzione sarà firmata da circa 100 rappresentanti delle associazioni aderenti provenienti da tutti i paesi del Mediterraneo.
Sudan
La polizia ha disperso la manifestazione contro il carovita e per il ritorno al governo civile, che si è tenuta a Khartoum. Davanti al palazzo presidenziale e nelle vie adiacenti gli agenti hanno sparato candelotti stordenti e pallottole di gomma. Ci sono state decine di feriti e per fortuna nessun morto. Le proteste hanno assunto il carattere permanente anche a causa della crisi economica che attanaglia le famiglie. L’assenza di un governo, la svalutazione della lira, l’instabilità politica e la guerra in Ucraina hanno fatto alzare i prezzi del 50-60%.
Iraq
È tensione tra il Kurdistan iracheno e l’Iran, dopo il lancio dei missili su Erbil. Da Teheran arrivano le minacce delle Guardie Rivoluzionarie iraniane di invadere il territorio iracheno per estirpare “l’erba del male”, alludendo alle asserite “presenze di agenti israeliani che minacciano la sicurezza dell’Iran”. Il ministro dell’interno del governo autonomo del Kurdistan ha ribadito al Parlamento di Baghdad che l’Iran ha usato missili balistici di precisione, un atto di guerra che viola la sovranità nazionale.
Egitto
L’aumento dei prezzi in Egitto ha raggiunto una fase critica da costringere il governo a prendere provvedimenti drastici contro gli speculatori. Controlli e sanzioni però non sembrano stati efficaci e il presidente Al-Sissi ha ordinato alle forze armate di aprire al pubblico i punti vendita, che erano dedicati in precedenza soltanto a soldati e ufficiali. Gli effetti della guerra sono stati dirompenti in molti paesi del Medio Oriente, a causa della dipendenza alimentare dalle forniture di grano da Russia e Ucraina.
Yemen
Delusione all’ONU per la riduzione drastica degli aiuti umanitari alla popolazione yemenita. La Conferenza dei donatori organizzata dall’ONU, Svizzera e Svezia ha raccolto soltanto 1,3 miliardi dei 4,4 previsti. Nell’elenco dei donatori non compare nessun paese arabo. Le cifre offerte dai paesi esportatori di armi verso la regione (Stati Uniti e Unione Europea) sono irrisorie rispetto ai bisogni causati dalle bombe. Sono quasi 18 milioni gli yemeniti in condizioni di miseria e sulla soglia della fame. Anche questo è effetto della guerra russa contro l’Ucraina.
Tunisia
L’Unione sindacale dei lavoratori UGTT ha respinto il piano del governo per le riforme strutturali presentato al Fondo Monetario Internazionale per ottenere prestiti e garanzie finanziarie. Il vice segretario Salimi ha dato un giudizio negativo netto definendo il piano “distruttivo” ed ha lanciato un appello, rivolto al governo ed al presidente della Repubblica, per aprire un dialogo con le forze sociali e varare un piano alternativo che “garantisca gli interessi dei lavoratori e faccia un salto in avanti all’economia”. Il sindacato ha anche annunciato mobilitazioni dei lavoratori e dei cittadini con scioperi e manifestazioni, in caso non venissero ascoltato le sue proposte.
Approfondimenti
Tra “terza via per vivere in piedi” e le “esigenze morali”:
un confronto nella sinistra tra Mao Volpiana e Gad Lerner
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La bellissima lettera con cui Roger Waters si schiera contro la guerra in Ucraina
Echi dalla stampa araba n. 13
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