Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
30 maggio 2022.
Rassegna anno III/n. 149
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95 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. Zelensky visita Kharkiv, sotto attacco russo. Ha licenziato il capo della sicurezza della città. I negoziati sono fermi. Parlano le armi. I russi avanzano nel Donbass. E annunciano referendum sull’annessione, dopo la completa conquista. Moneta circolante è il rublo e i prefissi telefonici sono quelli russi.
Nella rubrica approfondimenti, una scheda sul festival del libro per la pace e la nonviolenza, che si terrà a Roma dal 2 al 5 giugno.
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Titoli
Palestina occupata: Decine di arresti e centinaia di feriti nella repressione israeliana a Gerusalemme.
Egitto: pesantissime condanne agli ex dirigenti della Fratellanza Musulmana, per aver espresso opinioni critiche al regime.
Libia: Jihadisti alzano la testa nella regione meridionale del Fezzan.
Migranti: Sbarcano oggi a Pozzallo i quasi trecento migranti salvati da SOS Mediterranee.
Turchia: Erdogan annuncia un’operazione militare su larga scala in Siria e Iraq.
Iraq: Per 31 anni la seconda banca del paese è stata sottomessa alle ingiustificate sanzioni ONU.
Le notizie
Palestina occupata
Una giornata di tensione a Gerusalemme Est a causa dell’invasione dei luoghi sacri musulmani da parte degli estremisti ebrei israeliani, in commemorazione dell’occupazione della città nel giugno 1967. Migliaia di coloni con le bandiere israeliane hanno calpestato la moschea di Al Aqsa e le vie dei quartieri musulmano e cristiano della città vecchia, protetti dalle forze di occupazione. In tutta la Cisgiordania si sono svolte manifestazioni palestinesi di protesta contro questa manovra del governo Bennett, che mira alla spartizione dei luoghi sacri musulmani, dedicandoli anche ai riti religiosi ebraici. Decine di arresti e centinaia di feriti nella repressione delle manifestazioni palestinesi. Un’anziana signora avvolta in una bandiera palestinese è stata duramente manganellata dai soldati all’interno del luogo di culto. La resistenza del popolo palestinese si è palesata pacificamente con un drone, che volava nei cieli di Gerusalemme trascinando la bandiera nazionale.
Egitto
15 anni di duro carcere aspettano l’ex candidato alla presidenza (ne 2012), Abdel Mounim Abul Futouh, e l’ex guida spirituale della Fratellanza Musulmana (FM), Mahmoud Izzat. La condanna è stata pronunciata dal Tribunale per la sicurezza dello Stato in un processo per “diffusione di notizie false”. Lo stesso tribunale ha condannato all’ergastolo altri 14 accusati della FM. In questo caso l’accusa è “diffusione di notizie false atte a destabilizzare le istituzioni”. Abul Futouh è stato arrestato nel 2018 al momento del ritorno da Londra, per un’intervista rilasciata all’emittente del Qatar Al-Jazeera nella quale ha invitato a boicottare le elezioni presidenziali. Ha trascorso 4 anni in isolamento completo.
Libia
Il portavoce dell’esercito nazionale libico ha annunciato l’avvio di una campagna militare, con truppe di terra e aviazione, per combattere le formazioni armate, sia quelle legate alle milizie delle opposizioni in Ciad e Sudan, sia quelle jihadiste di Qaeda e Isis. Recentemente l’Isis ha pubblicato su Telegram video di suoi combattenti in fase di esercitazioni e di vita comune, in una zona desertica che è stata individuata dagli esperti a sud di Ghat (Nel profondo meridione del Fezzan). Oltre ai jihadisti, nel sud della Libia sono attive le milizie delle opposizioni ciadiane e sudanesi. La loro attività, oltre all’azione politica di contrasto militare ai propri governi con azioni mordi e fuggi, si estende all’autofinanziamento con i traffici di esseri umani e di qualsiasi altra merce (armi, carburante, sigarette, derrate alimentari, ecc …) Non manca neanche lo sfruttamento illegale di giacimenti di oro.
Migranti
Finalmente dopo 11 giorni in mezzo alle onde del mare, i 296 migranti salvati sulla nave Ocean Viking di SOS Mediterranee hanno ottenuto l’assegnazione di un porto sicuro. Durante la notte la nave dell’ONG si è diretta verso il porto siciliano di Pozzallo e le operazioni di evacuazione della nave dovrebbero svolgersi oggi. La situazione sulla nave era difficile a causa dello stress subito dalle persone salvate e le condizioni di affollamento ed incertezza. Un uomo si è lanciato in mare per disperazione, che per fortuna è stato prontamente soccorso dal team dell’ONG. Ua donna incinta di 8 mesi è stata evacuata per le gravi condizioni di salute. La legge del mare, “soccorrere chi si trova in pericolo”, non vale più nello spietato mondo della burocrazia razzista che distingue tra bianchi e neri.
Turchia
Il neo sultano Erdogan torna ad annunciare per l’ennesima volta l’imminente operazione militare in Siria ed Iraq per la creazione di una cintura di sicurezza profonda 30 km, lungo i confini. L’obiettivo di Ankara è quello di soffocare l’esperienza democratica dell’autonomia curda, in particolare nel nord della Siria e nelle zone yazide in Iraq. Il pretesto è la presenza delle unità di difesa del popolo che avevano sconfitto l’Isis. Erdogan ha sostenuto che non chiederà il permesso agli Stati Uniti, che nel nord della Siria mantengono loro truppe. Nel mirino dell’esercito turco anche Kobane, la città simbolo della lotta contro il terrorismo daieshista.
Iraq
La Banca Rasheed ha annunciato che la commissione sanzioni dell’ONU ha accolto i ricorsi per la cancellazione delle sanzioni imposte alla banca pubblica irachena nel 1991, dopo l’invasione del Kuwait. Per 31 anni la burocrazia internazionale ha tenuto in isolamento completo un’istituzione finanziaria irachena, impedendo qualsiasi collegamento con quelle estere e riducendo la seconda banca irachena ad un giro di affari soltanto a livello locale, anche dopo la caduta del regime dittatoriale di Saddam Hossein e l’occupazione statunitense. Una storia eloquente sulla sottomissione di molti organismi internazionali alle volontà di Washington.
Approfondimento
Approfondimento
Il digiuno a staffetta per Alaa
Echi dalla stampa araba n. 15
a cura di Francesca Martino
In questa rubrica riprendiamo in sintesi, ma fedelmente, opinioni, commenti ed editoriali apparsi sulla stampa araba, che valutiamo siano di un certo interesse per il lettore italiano.
La pubblicazione non significa affatto la condivisione delle idee espresse.
Il Sudan sull’orlo del collasso
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