Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
21 agosto 2022.
Rassegna anno III/n. 228
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Sono trascorsi 178 giorni di guerra russa in Ucraina.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Oggi digiuna Daniele Lugli.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
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I titoli
Somalia: Concluso nella notte l’assalto del gruppo Shebab nell’albergo di Mogadiscio.
Siria: Il riavvicinamento tra Ankara e Damasco preoccupa curdi e opposizione siriana.
Palestina Occupata: I prigionieri politici palestinesi nelle carceri israeliane annunciano uno sciopero della fame collettivo.
Migranti: Liberati a Kufra 231 migranti schiavizzati in una struttura agricola.
Algeria: Visita di tre giorni del presidente francese Macron, dopo un anno di tensione diplomatica, tra Parigi e Algeri.
Le notizie
Somalia
Si è concluso a mezzanotte di ieri l’attacco del gruppo Shebab nell’albergo Al Hayat di Mogadiscio. Un numero alto di vittime, che varia tra 20 e 70 morti e decine di feriti, a seconda delle fonti. La polizia ha comunicato che il numero provvisorio delle vittime è di 20 morti, tra i quali ci sono anche civili. Alcuni dei feriti sono in gravi condizioni in ospedale. “Tra gli assalitori nessuno si è arreso e nessuno è scappato”, ha detto il portavoce militare. In una conferenza stampa da una regione sotto il loro controllo, gli Shebab hanno parlato di 70 morti, mentre l’attacco era ancora in corso. La stampa somala, citando fonti locali, strutture sanitarie e testimoni riferisce che il numero dei morti è di 43 persone, tra i quali 7 civili.
Siria
Un portavoce delle Forze Democratiche siriane ha espresso, in un’intervista, forti timori che il riavvicinamento tra Ankara e Damasco sarà pagato dai curdi. Secondo Hassan Koger, co-vice presidente dell’autonomia nel nord est della Siria (Rojava), “Lo scenario che ci troviamo di fronte è quello di uno scambio di favori: Ankara cede al governo siriano il controllo di Idlib, scaricando i suoi alleati, in cambio di soffocare l’esperienza democratica dell’autonomia”. Il Consiglio esecutivo dell’autonomia curda, sul proprio sito Internet, ha espresso anche una constatazione: “un accordo simile aprirà la strada di nuovo al terrorismo di Daiesh”. Negli ultimi due mesi si sono ripetute dichiarazioni riconcilianti di esponenti turchi nei confronti del regime di Damasco. I due ministri degli esteri si sono incontrati a Belgrado, durante una riunione dei paesi non alleati.
Anche l’opposizione siriana armata è preoccupata per questi sviluppi. Nella città di Idlib si è svolta ieri una manifestazione contro questo eventuale accordo. La scorsa settimana, sono state bruciate bandiere turche in segno di rifiuto della riconciliazione tra i due governi.
Palestina Occupata
A Selwad, ad est di Ramallah, un autobus di linea israeliano è stato bersagliato da una raffica di proiettili. L’aggressore è riuscito a far perdere le tracce. Nessun ferito, secondo il portavoce militare. Le truppe di occupazione hanno compiuto un rastrellamento nella cittadina alla ricerca dell’assalitore.
La tensione nei territori palestinesi occupati è altissima, a causa della chiusura delle ong in difesa dei diritti umani ed anche per i continui arresti amministrativi, senza accusa e senza processo. Il caso di Khalil Awawdeh e il diniego di concedere la sua liberazione, dopo 9 mesi di sciopero della fame, e malgrado le gravi condizioni di salute nelle quali si è ridotto, hanno mobilitato i detenuti politici. Un comitato interno alle carceri sta organizzando un’azione di sciopero collettivo della fame. In un comunicato della Commissione d’emergenza dei detenuti, fatto arrivare all’esterno da un organismo dell’autorità nazionale palestinese, i detenuti annunciano uno sciopero della fame limitato a tre giorni, come prova per il ripristino degli accordi conclusi con le direzioni carcerarie. In caso di non rispetto dei minimi diritti di sopravvivenza nelle celle, i detenuti inizieranno la prossima settimana uno sciopero collettivo permanente.
Migranti
L’esercito libico ha liberato 231 migranti in prevalenza sudanesi e ciadiani, reclusi in una struttura rurale di Kufra e utilizzati dal padrone del terreno come manodopera agricola schiavizzata. Le indagini sono partite da un filone che riguarda la privatizzazione illegale di aziende pubbliche. Quando gli ispettori sono entrati nel terreno ed hanno aperto la struttura si sono trovati davanti una massa di lavoratori chiusi a chiave. Il gestore ed i suoi collaboratori sono stati arrestati. L’impresa criminale è stata possibile per la complicità di un alto ufficiale dello stesso esercito, che è al momento latitante. I video postati sui social, da parte di cittadini libici di Kufra, mostrano la gioia dei lavoratori migranti al momento della liberazione.
Algeria
Il presidente francese Macron compirà mercoledì una visita di Stato in Algeria, dopo una lunga fase di tensioni tra i due paesi sulla questione della memoria del colonialismo. La visita durerà tre giorni e secondo le comunicazioni ufficiali rafforzerà il partenariato economico tra i due paesi. Le relazioni diplomatiche tra Francia ed Algeria hanno subito lo scorso anno uno scossone in seguito alle dichiarazioni di Macron sulla pretesa inesistenza di una nazione algerina prima dell’occupazione militare francese, nel 1830. Un altro dossier al quale Parigi non ha mai risposto è quello degli esperimenti nucleari compiuti nel deserto algerino, anche dopo l’indipendenza. Lo scorso anno, Algeri ha ritirato l’ambasciatore a Parigi, ma poi dopo una serie di negoziati segreti, lo ha restituito alla sua sede.
Approfondimenti
In solidarietà con le ONG palestinesi.
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