Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
10 settembre 2022.
Rassegna anno III/n. 248
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Le vignette sono QUI
Sono passati 198 giorni di guerra russa in Ucraina.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Oggi, sabato 10 settembre, digiuna ancora una volta Francesco Giordano.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
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I titoli
Turchia/Isis: Erdogan ha annunciato l’arresto di un capo dell’Isis.
Egitto: Liberati 33 detenuti politici alla vigilia della riunione del dialogo nazionale.
Iran: Washington impone nuove sanzioni a Teheran per la vendita di droni a Mosca.
Palestina Occupata: Mobilitazione dell’esercito di occupazione in sostegno alla colonizzazione.
Siria: Bombardamenti di Ankara sui villaggi curdi nella provincia di Hasaka.
Israele: Un drone di Tel Aviv caduto nella zona di mare contesa con il Libano.
Le Notizie
Turchia/Isis
La polizia turca ha arrestato uno de capi dell’Isis di nazionalità irachena. Lo ha comunicato lo stesso presidente Erdogan in una conferenza stampa tenuta in aereo durante il suo viaggio di ritorno dai Balcani. Non ha fornito né la data, né il luogo dell’arresto, ma si presume sia avvenuto nel nord della Siria occupato dalle truppe di Ankara. L’uomo catturato è uno dei massimi leader dell’Isis e si chiama Bashar Khattab Ghazal al-Sumaidai, nome di battaglia Abu Zayd. Secondo i rapporti della sicurezza dell’ONU sarebbe uno tra i più alti capi dell’Isis. Secondo la stampa turca, il 31 agosto le forze di sicurezza avevano arrestato 5 capi dell’Isis a Gaziantep, nel sud, che erano appena arrivati dalla provincia siriana di Idlib, con documenti falsi.
Egitto
Il coraggio e le pressioni politiche del Movimento civile democratico e delle organizzazioni egiziane per i diritti umani sono servite ad aprire una piccola speranza. Ieri il regime di al-Sissi ha liberato 33 prigionieri che erano sottoposti a detenzione preventiva in attesa di processo o di conclusione indagini. Sono stati graziati dal presidente, in seguito alla riattivazione del comitato per la grazia presidenziale. Il Movimento aveva dichiarato in una conferenza stampa che sarebbe una perdita di tempo proseguire il dialogo nazionale in mancanza di applicazione delle condizioni preliminari per creare fiducia e cioè la liberazione dei prigionieri politici. Quelli liberati ieri sono pochi, nel mare dei prigionieri, ma è un segnale importante. Nelle carceri di Al-Sissi ci sono oltre 60mila detenuti politici. La pressione per la liberazione dei prigionieri è cresciuta in concomitanza della ripresa delle riunioni per il dialogo nazionale, voluto e annunciato da Al-Sissi lo scorso aprile, ma che per molti è sembrato un fumo degli occhi per arginare le timide pressioni internazionali in tema di diritti politici e umani. Oggi riprendono gli incontri del consiglio di presidenza, guidato dal capo del sindacato giornalisti, Dhia Rashwan.
Iran
L’amministrazione Biden ha deciso un nuovo pacchetto di sanzioni contro l’Iran per la fornitura di droni alla Russia. Le sanzioni colpiranno le Guardie Rivoluzionarie e una serie di società ritenute da Washington implicate nelle operazioni di fabbricazione, commercializzazione e trasporto dei droni militari, che Mosca sta impiegando in Ucraina. Le Guardie Rivoluzionarie sono già incluse nella lista nera statunitense delle organizzazioni terroristiche. Le sanzioni prevedono il congelamento dei conti o patrimoni negli Stati Uniti ed estendere le sanzioni a tutte le società che operano con loro. Quest’azione di Washington allontana ulteriormente le possibilità di raggiungere nel breve tempo il ripristino dell’accordo sul nucleare.
Palestina Occupata
Secondo i media israeliani, l’esercito di Tel Aviv si sta preparando ad avviare un’operazione militare nel nord della Cisgiordania. Sono mobilitati decine di migliaia di soldati per garantire la calma nel periodo delle festività ebraiche. Le operazioni di sostegno alle incursioni dei coloni ed i rastrellamenti sono continuati anche ieri, venerdì, in tutta la Cisgiordania e Gerusalemme, con decine di palestinesi arrestati o feriti. Una manifestazione di solidarietà con gli abitanti del villaggio di Nabi Samuil, minacciati di essere cacciati dalle loro case, è stata repressa dalle forze di occupazione con una violenza inaudita, con l’uso di pallottole vere contro civili disarmati che portavano nelle mani soltanto bandiere.
Siria
Le forze di occupazione turche hanno bombardato, per la seconda volta in 48 ore, tre villaggi curdi nella provincia di Hasaka. La zona colpita è quella rurale di Tell Tamer, a nord del capoluogo. L’artiglieria turca entrata in azione è quella presente ad est di Ras Al-Ayn. Lo scorso 7 settembre, l’artiglieria turca ha bombardato 10 villaggi della zona, mettendo fuori servizio l’unica centrale elettrica e provocando una fuga della popolazione verso altre zone più calme.
Israele
L’esercito israeliano ha reso noto che un proprio drone è caduto in mare nella zona contesa con il Libano. Secondo la radio militare, il drone è caduto per errore tecnico ed è stato recuperato per analizzare il difetto. Secondo la stampa di Tel Aviv, dopo l’accaduto le forze armate nel nord di Israele sono state messe in preallarme, per rispondere ad un eventuale attacco di Hezbollah. La demarcazione delle zone marittime di interesse economico nell’est del Mediterraneo, tra Israele e Libano, sono in fase di negoziato indiretto con la mediazione degli Stati Uniti. Tel Aviv ha iniziato la trivellazione off-shore utilizzando una nave greca, ma su suggerimento del mediatore ha annunciato il blocco delle attività di ricerca, per raggiungere un accordo con Beirut.
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