Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
15 settembre 2022.
Rassegna anno III/n. 253
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Per ascoltare l’audio:
Le vignette sono QUI
Sono passati 203 giorni di guerra russa in Ucraina.
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Oggi, giovedì 15 settembre, Emanuele Fantini digiuna ancora una volta per Alaa.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
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I titoli
Libano: Una donna minaccia di suicidarsi in banca per ottenere una parte dei suoi risparmi depositati.
Palestina occupata: Assedio dei villaggi e rastrellamenti dopo l’attacco armato palestinese nei pressi di Jenin.
Tunisia: Accodo tra sindacato e governo per aumenti salariali nel settore pubblico.
Afghanistan: Guerra nel Panshir. I taliban annunciano vittorie sulla “resistenza nazionale”.
Marocco: Una blogger è stata condannata a due anni, per aver interpretato in senso anti fondamentalista versetti del Corano.
Egitto: Le ong non gradite al governo non saranno presenti al COP27.
Etiopia: Secondo giorno consecutivo di attacchi governativi sul capoluogo del Tigray.
Le notizie
Libano
Una donna armata di pistola è entrata in banca per rivendicare la consegna dei suoi risparmi depositati. Ha minacciato di spargere una tanica di benzina sul proprio corpo e suicidarsi se non verranno pagati i suoi risparmi. Dopo una lunga fase di tensione e di trattative con la polizia e la direzione della filiale, ha ottenuto 13 mila dollari in valuta estera e una somma in lire libanesi. Alla conclusone dell’operazione, la donna ha dichiarato che la pistola era di plastica. Nello stesso giorno di ieri, è avvenuto un altro episodio simile a Aliè. Dal 2019, le banche a causa della crisi finanziaria hanno congelato i conti bancari. Il Comitato di difesa dei risparmiatori ha attaccato in un comunicato i vertici della finanza e della politica per le loro responsabilità nella “rapina organizzata dei risparmi della popolazione”. Forte solidarietà nei social con la donna, che avrebbe agito in questo modo “per poter pagare le cure alla sorella affetta di una malattia grave”.
Palestina occupata
Dopo l’operazione armata alle porte di Jenin, nella quale sono rimasti uccisi un ufficiale israeliano e due giovani palestinesi, i servizi segreti israeliani hanno avanzato la proposta all’esercito di dichiarare zona chiusa tutte le città palestinesi del nord della Cisgiordania. Un assedio militare, una forma di punizione collettiva, “per indurre le famiglie a non assecondare le scelte dei figli”, come riporta la stampa di Tel Aviv. L’esercito israeliano accusa – senza il minimo senso del ridicolo – il governo palestinese di non applicare gli accordi di Oslo in materia di sicurezza. Accordi firmati a Washington nel 1993, che prevedevano il ritiro dell’esercito e la nascita di uno stato palestinese entro 5 anni. La radio militare israeliana riporta che in un incontro tra alti ufficiali israeliani e palestinesi, sul tema sicurezza, la parte palestinese ha affermato la propria impossibilità di agire vista la presenza massiccia dell’esercito israeliano e i numerosi rastrellamenti compiuti. La stampa palestinese parla di Intifada armata.
A Gerusalemme, la giornalista Lama Ghousheh ha ottenuto gli arresti domiciliari con il pagamento di una cauzione di 15 mila shekel. Ha potuto così abbracciare i suoi piccoli. La prossima settimana dovrà comparire di nuovo in tribunale per rispondere alle accuse di incitamento alla violenza, per aver pubblicato un’intervista con un ex detenuto palestinese liberato precedentemente in uno scambio di prigionieri.
Tunisia
Il sindacato dei lavoratori UGTT e il governo hanno firmato un accordo per l’aumento salariale del settore pubblico del 3,5%, in tre anni. L’accordo è arrivato dopo un lungo braccio di ferro sulle condizioni del FMI imposte al governo di Tunisi, per la concessione di un prestito di 4 miliardi di dollari: privatizzazione delle società pubbliche in perdita e riduzione delle sovvenzioni alle materie di prima necessità. Il sindacato è completamente contrario a questo approccio. La crisi economica e finanziaria del paese ha portato alla disoccupazione ed alla sparizione delle merci e carburanti dal mercato. Per il sindacato, questo aumento salariale è un parziale risarcimento ai lavoratori delle perdite subite nel potere d’acquisto a causa dell’inflazione.
Afghanistan
Il governo taliban ha comunicato che l’offensiva contro gli armati nella regione settentrionale del Panshir ha portato all’uccisione di 40 ribelli e 15 miliziani islamisti. Nella zona montagnosa si è insediato un movimento di “resistenza nazionale” guidato da Ahmad Massoud, al quale hanno aderito militari dell’esercito afghano. Fonti dell’opposizione, residenti nella zona iraniana di confine, sostengono che le cifre dichiarate da Kabul sono gonfiate, per esigenze di propaganda interna. Questi avvenimenti confermano che i taliban non controllano tutto il territorio, come ripetutamente hanno affermato; la sicurezza nelle grandi città, inoltre, è minata dalla presenza di cellule di jihadisti estremisti dell’Isis.
Marocco
Una donna è stata condannata a due anni di reclusione per un post sui social nel quale aveva dato un’interpretazione diversa, non letterale, a dei versetti coranici. Fatima Karim, 39 anni, è una blogger coraggiosa che interpreta in senso moderno il testo coranico e lo esprime in rifermento alla situazione sociale odierna che vive il suo paese. Il suo approccio è anti fondamentalista, soprattutto per le questioni riguardanti il ruolo della donna nella società. Al giudice ha ribadito che lei si è avvalsa della libertà d’espressione e non aveva offeso la fede religiosa, ma non è stata ascoltata.
Egitto
Al COP27, il vertice di Sharm Sheikh sul clima del prossimo novembre, non sarà garantita la presenza delle Ong egiziane indipendenti e non gradite al governo del Cairo. È l’accusa avanzata dalle Ong ambientaliste egiziane all’organismo organizzatore dell’ONU, che ha ammesso, in forma straordinaria e senza un avviso pubblico, una trentina di organismi operanti in Egitto su temi ambientali, come il riciclaggio dei rifiuti e la lotta all’inquinamento, ma sono state escluse tutte quelle associazioni che criticano le scelte urbanistiche governative (taglio degli alberi e cementificazione selvaggia). Il ministro degli esteri, Shokri, ha ribadito ancora una volta che le Ong internazionali avranno un edificio separato dove potranno organizzare le loro controproposte. Tradotto: non ci saranno contestazioni di piazza sui temi ambientali, per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soltanto spazi al chiuso per un dibattito interno tra esperti ed attivisti, che non avrà nessuna risonanza mediatica.
Etiopia
Per il secondo giorno consecutivo, l’aeronautica governativa ha bombardato il capoluogo del Tigray, Makallè. I caccia di Addis Abeba hanno compiuto sulla città due raids, causando 10 morti secondo fonti ospedaliere. Il giorno prima, un drone ha lanciato missili contro l’università e una emittente tv locale, con danni materiali ed alcuni feriti. L’escalation governativa avviene il giorno dopo l’annuncio da parte del Fronte Popolare Tigray di sedersi al tavolo delle trattative, con la mediazione dell’Unione Africana, per trovare una soluzione negoziale al conflitto divampato nel novembre di due anni fa.
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