Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

16 settembre 2022.

Rassegna anno III/n. 253

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Per ascoltare l’audio:                                                         

Le vignette sono QUI

Sono passati 204 giorni di guerra russa in Ucraina.

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi, venerdì 16 settembre, Federica Zanetti digiuna per la prima volta per Alaa.  Federica Zanetti è Professoressa associata all’università di Bologna nelle discipline della didattica speciale e pedagogia del Dipartimento di Scienze Dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Oggi, 16 settembre, è il 91esimo anniversario dell’assassinio, per mano dei militari fascisti italiani, di Omar Mukhtar, capo della resistenza anticoloniale libica.

Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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I titoli

Egitto: Liberato l’esponente del partito socialista rivoluzionario, Haitham Mohammaden.

Palestina occupata: Arrestato e processato il leader del movimento palestinese per la nonviolenza, Hafez Houraini.

Siria: Rastrellamenti turchi ad Afrin occupata.

Summit SCO: Iran entra nell’organismo internazionale concorrente all’occidente.

Rapporto UNDP: “Nei paesi arabi cresce il debito pubblico e si allarga il divario tra ricchi e poveri”.

Le notizie

Egitto

L’amministrazione Biden ha bloccato aiuti all’Egitto di Al-Sissi per 130 milioni di dollari, a causa dei rapporti sulle violazioni dei diritti umani. La cifra corrisponde al 10% degli aiuti militari che Washington fornisce al Cairo, per tenere il paese nell’area dell’influenza occidentale. È il secondo anno consecutivo che vengono stralciate piccole percentuali delle sovvenzioni USA all’Egitto. Per evitare le pressioni internazionali, il governo Al-Sissi ha introdotto tutta una serie di iniziative di facciata, come il dialogo nazionale e la liberazione di un certo numero di detenuti politici. Una procedura al contagocce, che ha visto il rilascio di circa 200 attivisti, nei confronti della presenza di 60 mila prigionieri di coscienza. Ultimo politico liberato, ieri, è stato Haitham Mohammaden, leader del partito socialista rivoluzionario egiziano e difensore dei diritti umani, in carcere preventivo dal 2018.

Palestina occupata

Ieri nel carcere di Ofer, Hafez Hureini, leader della resistenza nonviolenta nelle colline a sud di Al-Khaleel (Hebron) nel villaggio di Attuwani, è stato processato da una corte militare. L’on. Luisa Morgantini ha così descritto l’attivista palestinese: “Hafez, lo conosco da più di 25 anni, un uomo umile, dolcissimo e determinato una dignità che insegna la vita”. Hafez è stato brutalmente attaccato quattro giorni fa ad Attuwani, mentre stava coltivando la sua terra, da 5 coloni armati che volevano impossessarsi di quella terra come ne hanno già presa molta, gli hanno fratturato un braccio ed una mano. L’esercito israeliano, invece di arrestare i coloni ha arrestato Hafez incarcerandolo ad Ofer, un carcere israeliano situato nei territori palestinesi occupati. Anche i figli di Hafez, in passato sono stati incarcerati e attaccati dai soldati e dai coloni, ma continuano a resistere “perché è il loro sacrosanto diritto vivere in libertà sulla loro terra. I giovani di Youth of Sumud, così come altri gruppi continuano a resistere con la nonviolenza attiva contro l’evacuazione dei villaggi di Masafer Yatta.. Libertà per Hafez”.

Siria

Sono in corso operazioni di rastrellamento ad Afrin e nei villaggi vicini, nella provincia di Aleppo, al confine con la Turchia. L’esercito di occupazione e le milizie islamiste affiliate hanno arrestato ieri 18 persone con l’accusa di contatti con le Forze democratiche siriane, a guida curda, che amministravano la zona prima dell’offensiva militare turca di tre anni fa. Tra gli arrestati ci sono anche minorenni. Secondo fonti locali, queste operazioni sono una forma di rapimento con fini di riscatto. In passato, diversi casi sono stati liberati dopo il pagamento di somme di denaro da parte della famiglia.  

Summit SCO

Il presidente iraniano, Ibrahim Raissi, ha firmato a Samarcanda il protocollo di adesione allo SCO (Shanghai Cooperation Organizzation). In Uzbekistan si tiene il vertice convocato da Russia e Cina, per far fronte comune e una sfida all’alleanza occidentale, guidata dagli Stati Uniti. Al summit partecipano anche l’India, Turchia e l’Afghanistan dei taliban. L’Iran diventa così il nono paese dello SCO, un’adesione che aiuterà Teheran a dribblare le sanzioni economiche USA, in caso di mancato accordo con le potenze occidentali sul nucleare.

Rapporto UNDP

È stato presentato, all’Istituto per il Medio Oriente di Washington, il rapporto ONU sullo sviluppo umano nei paesi arabi per l’anno 2022. Un’analisi approfondita, in sette capitoli e 188 pagine, che affronta la situazione del dopo emergenza Covid e gli effetti della pandemia nei campi sociali, economici e politici. “Le restrizioni sanitarie sono state utilizzate per rafforzare il controllo sui cittadini, in particolare sulle comunicazioni digitali”, sottolinea il rapporto. “La pandemia ha mostrato i punti deboli delle strutture sociali ed in particolar modo nella sanità, carenze che si aggiungono alle difficoltà strutturali delle economie dei paesi arabi, fondate sul petrolio o l’agricoltura”. In sintesi, l’equipe di esperti che ha redatto il rapporto boccia le élite al potere nei paesi arabi, perché “il debito pubblico è cresciuto e pure il divario tra ricchi e poveri”.

Per approfondire (in inglese)

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Approfondimenti

È tempo di speranza. Concerto per la libertà di Ocalan.

1 commento

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