Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

24 settembre 2022.

Rassegna anno III/n. 262

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Per ascoltare l’audio:                                                           

Le vignette sono QUI

Sono passati 212 giorni di guerra russa in Ucraina.

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi sabato 24 settembre digiuna nuovamente Donatella Nicolini.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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I titoli

Iran: Cresce la protesta e si intensifica la repressione. 34 i morti in una settimana di scontri.  

Migranti: Salito a 87 il numero dei migranti morti recuperati a Tartous in Siria.

Afghanistan: Un’esplosione ha ucciso 14 fedeli in una moschea nel centro di Kabul.

Libia: Di nuovo scontro tra le milizie fedeli al premier Dbaiba.

Siria: La diffusione del colera è preoccupante. Le cifre ufficiali parlano di 24 morti ed oltre 250 i ricoverati.  

Arabia Saudita: Nel 2023 il primo volo di una donna araba e musulmana nello spazio.

Le notizie

Iran

Sono in continuo sviluppo le manifestazioni di protesta dei giovani e delle donne iraniane, in seguito alla morte della giovane curda Mahsa Amini in carcere a Teheran. Secondo il centro per i diritti umani ICHRI, il numero dei manifestanti uccisi è salito a 34 persone. Il centro ha documentato, sul suo account twitter (vedi), con una serie di video, la repressione feroce della polizia del regime, che ha sparato da pistole e con mitra Kalashnikov ad altezza d’uomo. Il presidente Raissi, consapevole della grave situazione, ha promesso da New York, dove partecipa all’Assemblea generale dell’ONU, un’inchiesta “trasparente che non guarderà in faccia a nessuno”. Gli alti comandi delle forze armate invece hanno diramato un comunicato nel quale mettono in guardia dai “complotti dei nemici” e minacciano di “colpire con un pugno di ferro tutti coloro che tramano nell’ombra”. Nella giornata di ieri sono stati arrestati 300 oppositori. Tuttora Internet è fortemente ostacolata anche se non del tutto oscurata. Dopo la preghiera collettiva del venerdì, migliaia di sostenitori del regime hanno manifestato per le strade di Teheran e delle altre città iraniane in sostegno al governo.  “Schiacceremo sotto i talloni tutti i provocatori e i traditori”, hanno gridato.

Migranti

È salito a 87 il numero dei morti annegati nel naufragio della barca libanese al largo delle coste siriane. Il responsabile del porto di Tartous ha informato che le ricerche sono continue. I salvati sono soltanto 20 e alcuni dei quali versano in condizioni critiche. Secondo i superstiti, la barca è partita martedì dal porto libanese di Al-Minieh, a nord di Tripoli, con a bordo circa 150 migranti di diverse nazionalità, ma prevalentemente siriani.

Afghanistan

Un’esplosione ha scosso la moschea della zona verde di Kabul. Un’auto imbottita di tritolo è stata fatta esplodere all’uscita dei fedeli dal luogo di culto. Almeno 14 i morti nella deflagrazione ed una cinquantina i feriti. Le vittime sono giunte nella struttura medica di Emergency per le cure. Alcuni dei feriti sono arrivati nella clinica senza vita. Non c’è stata finora nessuna rivendicazione. La zona colpita è quella centrale fortemente presidiata dove avevano sede le ambasciate e gli uffici governativi. Nel 2020, la stessa moschea è stata teatro di un attentato terroristico che aveva causato la morte dell’imam.

Libia

Scontri ieri a Tripoli tra due milizie affiliate al governo Dbaiba. Per oltre due ore miliziani delle sue parti si sono scambiati spari con mitragliatrici pesanti per la conquista di una località contesa. Gli scontri sono avvenuti nella zona occidentale della capitale e si sono concluse con l’intervento di una terza milizia incaricata di svolgere l’interposizione tra i belligeranti. La guerra interna all’alleanza militare delle milizie, che appoggiano e allo stesso tempo condizionano il governo dell’imprenditore sostenuto da Ankara e dalle potenze occidentali, sta rendendo la vita difficile per la popolazione civile. Una manifestazione di protesta contro il dominio delle milizie e per rivendicare le elezioni si è svolta nella piazza dei Martiri nel centro della capitale.

Siria

La diffusione del colera in Siria sta preoccupando autorità governative e commissioni internazionali operanti nel paese dilaniato dalla guerra. Il ministero della sanità, dopo i primi dinieghi del fenomeno, ha ammesso in un comunicato che sono stati registrati 24 casi di morte per colera, 20 dei quali nella sola regione di Aleppo. Sono 253 i contagiati sotto cura e oltre mille i sospettati. All’origine del problema sanitario è la mancanza di acqua potabile sicura e il ricorso di molti cittadini alle acque inquinate dei torrenti.     

Arabia Saudita

Il regno saudita ha annunciato che nel 2023 lancerà nello spazio una missione esplorativa con un’astronauta donna. Sarà la prima donna araba e musulmana a compiere una spedizione spaziale. La missione sarà compiuta in collaborazione con Axiom Space, una società privata di voli verso la stazione spaziale internazionale. L’accordo è stato già firmato tra la commissione spaziale saudita e la società.(vedi). L’iniziativa rientra nel piano Vision 2030, voluto dal principe Mohammed Bin Salman, che mira a ridurre la dipendenza dal petrolio ed a creare posti di lavoro, incentivando il ruolo delle donne. Fino al 2018 alle donne era vietato guidare le auto. Un’operazioni di facciata per dipingere il paese di una patina di modernità; è avvenuta qualche giorno fa con la nomina di una donna a capo della commissione per i diritti umani, fortemente soppressi nel regno dei Bani Saud.

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1 commento

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